Il prossimo anno i Campionati del Mondo di ciclismo si svolgeranno in Ruanda dal 21 al 28 settembre 2025 e sarà la prima volta che il ciclismo iridato sbarcherà nel continente africano. Sarà una grande festa, ma non tutti potranno prendere parte a questo evento e a rischio sono le categorie giovanili a causa di una trasferta che rischia di essere troppo onerosa. La federazione danese ha già fatto sapere che non invierà le squadre juniores e under 23 a causa dei costi elevati e anche la federazione belga potrebbe optare per selezioni più contenute, quindi escludendo i più giovani.
Sembra che in Ruanda i prezzi degli alberghi e di altri alloggi siano saliti alle stelle. Le ultime quotazioni parlano di 600 euro a notte per il periodo in cui a Kigali si corre il Mondiale. Non solo la federazione danese sta analizzando le varie possibilità, ma anche altri Paesi stanno facendo le stesse analisi. Non è mai possibile prenotare gli alberghi con un anno in anticipo e questo è andato a sfavore delle nazionali che devono fare i conti con dei costi difficili da sostenere. Quando le competizioni Mondiali non si svolgono in Europa o Stati Uniti, ci sono sempre delle difficoltà logistiche e se in Australia c’era comunque la possibilità di gestire bene gli alloggi, in Ruanda le federazioni, anche per motivi di sicurezza, sono obbligate a rimanere in zone ben precise. Non solo, se la questione dei costi viene analizzata in Paesi dove c’è benessere, la questione si fa decisamente più drammatica in nazioni in via di sviluppo, conil rischio che la selezione per gli atleti da mandare possa riguardare non solo l'età ma anche il sesso.
Quando si parla di trasferte così importanti i costi di gestione possono lievitare facilmente. Bisogna prendere in considerazione gli alberghi, ma anche i mezzi che si dovranno utilizzare per spostarsi nei vari luoghi di gara. C’è poi il trasporto delle biciclette e in Ruanda ci sono tasse elevate più che in altri luoghi per il trasporto delle due ruote. Difatti è consentito il trasporto di una bici per ogni singolo biglietto aereo acquistato: se si va oltre tale numero, ci sono ulteriori tasse da pagare
C’è anche la questione dell'adattamento per un percorso impegnativo come quello di Kigali, dove i corridori si troveranno a correre ad altitudini comprese tra i 1500 e i 1700 metri: anche questo è un ulteriore costo sempre a carico delle federazioni.
Il Belgio poi, oltre alla sfida logistica, ha dei dubbi sul protocollo obbligatorio per le vaccinazioni. C’è il problema della malaria, che richiede l’assunzione di un farmaco per tutto il periodo che si rimane in Ruanda e poi il vaccino contro l'epatite A e la febbre gialla. I medici della federazione belga si chiedono che tipo di impatto possono avere questi farmaci sull’organismo di un atleta e se possono causare un abbassamento delle difese immunitarie.
C’è infine la questione relativa ai Campionati Europei, che si terranno in Francia appena una settimana dopo i Campionati del Mondo in Ruanda. Le date così vicine potrebbero costringere le nazionali ad organizzare due squadre distinte, aumentando ulteriormente i costi di gestione.
Fortunatamente mancano ancora 9 mesi al via del Mondiale africano e le varie federazioni ciclistiche stanno cercando di far quadrare i conti: ci sono lavori in corso in molti Paesi per fare economia dove possibile e poter offrire agli atleti di tutte le categorie la possibilità di correre per vincere la maglia arcobaleno.