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HALO. IL FUTURO NELLA NEUROSCIENZA
dalla Redazione | 18/07/2017 | 16:49

Il miglioramento delle prestazioni fisiche è costruito su enormi sforzi e sacrifici ma oggi come oggi gli aiuti arrivano da diversi ambienti. Le nuove tecnologie costruttive hanno affinato il mezzo meccanico portandolo forse a dei livelli che qualche anno fa erano considerati impossibili da raggiungere. Bici leggere, aerodinamiche, rigide e poi cambi elettronici, Wi-Fi, freni a disco, cerchi in carbonio, pneumatici prodotti con il graphene e chi più ne ha più ne metta. Dimentichiamo le scorciatoie fornite dalla medicina, il doping è per i deboli e le bugie hanno le gambe corte, il caso Armstrong la dice lunga su questo punto.

In questi giorni la medicina e lo sport hanno messo in luce una nuova collaborazione, per ora lecita, basata su una stimolazione elettrica che sollecita la base cranica, il tutto grazie ad un dispositivo acustico che nasconde al suo interno una coppia di elettrodi in grado di stimolare la corteccia motoria. Questa stimolazione transcranica a corrente continua viene da tempo usata per il recupero delle lesioni al cervello o al midollo spinale ed ha importanti responsi nelle fasi riabilitative. Una volta stimolata la corteccia, questa invia messaggi ai muscoli attraverso il midollo spinale per il raggiungimento di performance fino ad ora mai viste.

Il dispositivo acustico non sono altro che delle cuffie, si chiamano Halo Sport Headphones ed oltre all’utilizzo classico che ne farebbe qualsiasi persona, grazie ad uno smartphone e ad una applicazione si dà il via ad un training tecnologico con cui i neuroni lavorano in maniera più reattiva incrementando alcuni importanti parametri come la resistenza alla fatica. Questa stimolazione cerebrale è un allenamento nervoso che stimola l’iper-elasticità neuronale, anche detta iper-apprendimento, un veloce processo che affina la capacità del cervello di imparare e di dare quindi adattamenti migliori all’allenamento.

Il procedimento è semplice, infatti, dopo aver scaricato l’App e dopo aver inumidito gli elettrodi auricolari, bastano 20 minuti di stimolazione in cui è possibile ascoltare musica o fare qualsiasi altra cosa. La stimolazione della corteccia deve essere seguita da 60 minuti successivi di lavoro, successivamente serve attendere almeno altre otto ore per ripetere la sequenza.
Un processo simile di stimolazione elettrica è tuttora utilizzata dal professionista Talansky, il quale ha reso pubblico l’utilizzo di questo particolare training, sostenendolo circa 5-6 sedute a settimana.

Halo è un’azienda profondamente tecnologica e non a caso collabora con l’industria militare e medica per il training sostenuto sia dai soldati che dai pazienti afflitti da gravi problemi motori. Non mancano le critiche per chi utilizza questa nuova tecnica, del resto non è solo il noto ciclista ad utilizzarlo, ma crediamo che sia una pratica già ampiamente diffusa nel mondo dello sci e del pallone. Coordinazione, risposte muscolari rapide, esplosività e forza sono solo alcuni dei parametri che possono migliorare con questa terapia. Ne vale la pena? Se è lecito e non reca danni alla salute (le correnti utilizzate sono bassissime), nessuno potrà mai vietarlo, d’altra parte non apporta modifiche a parametri rilevabili, ma solo un miglioramento delle abilità fisiche-anatomiche.

Giorgio Perugini

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