I PIU' LETTI
GARA+. La bici dell’ingegnere
dalla Redazione | 14/06/2016 | 07:37

Alberto e Marcus, 43 anni, sono amici dai tempi dell’università, quando di anni ne avevano 20-22 e frequentavano la facoltà di ingegneria aerospaziale al Politecnico di Milano. Alberto che di cognome fa Garagiola viene da Magenta, mentre Marcus è di Lugano. Hanno una passione in comune: la bicicletta. Insieme fanno giri su giri in mtb sulle colline del comasco. E poi condividono la stessa fissa per la meccanica. Girano in bici e dopo si divertono a sistemarle, le mtb e le prime due ruote da corsa. “Ci piaceva smontarle e sistemarle alla perfezione, mettevamo in pratica, in modo semplice, perché il meccanismo di una bici è più semplice di quello di un aereo, quello che studiavamo sui libri”.

Dopo la laurea Alberto viene assunto a Malpensa per riparare i motori dei jet, mentre Marcus si mette a lavorare per l’azienda metalmeccanica di famiglia specializzata in stampi. “Ho fatto quella vita per una decina di anni – racconta Alberto – mi piaceva controllare e riparare le parti meccaniche degli aerei, però era una vita d’inferno perché mi chiamavano a tutte le ore. Sei reperibile per un qualsiasi problema come un chirurgo”. Le due, le tre di notte perché le partenze in aeroporto ci sono sempre e gli aerei da controllare pure, prima di ogni volo. Tutti i giorni compreso sabato e domenica. Un lavoro difficile da conciliare con la vita privata. “A un certo punto non ce la facevo più”, racconta il giovane ingegnere magentino decide di lasciare il posto fisso. Intorno a 30 anni, come recitava una canzone di qualche anno fa di Mimmo Locasciulli, c’è il primo cambio di stagione per l’ingegnere: cerca lavoro in un’azienda privata per lavorare di giorno. Dopo poco viene assunto come project manager dalla Sabiana, una grande azienda che si occupa di condizionamento e riscaldamento, dove si studiano e si realizzano grandi impianti e si studiano i flussi d’aria. “Sì il lavoro andava bene. Sono rimasto lì diversi anni però non ero contento. Un giorno, mentre pedalavamo con Marcus, mi racconta che suo papà da un po’ di tempo, tra le altre cose, aveva cominciato a preparare gli stampi con i quali vengono costruiti i telai in carbonio a Taiwan, dalla Giant”.

Giant è uno dei due grandi Oem con Merida, dove tutti i marchi di bici che noi conosciamo, i più noti americani e italiani, fanno realizzare i loro telai. “Mi si è accese la lampadina – ricorda Alberto - ma perché non proviamo a progettare un nostro stampo per realizzare una bicicletta in carbonio nostra come ci piace? Da lì la sfida piano piano ha preso forma. E una passione cominciata sui banchi dell’università si è trasformata in una piccola ma bella realtà imprenditoriale.

“Siamo partiti nel 2007 con le prime bici, dopo un anno di gestazione dell’idea”.
Gli investimenti per realizzare una bici in carbonio non sono pochi. Per fare uno stampo, che si può usare N volte, ci vogliono tra i 40 ai 50mila euro. Ogni modello poi ha 4-5 taglie e a ogni misura corrisponde uno stampo diverso. E poi ci sono i costi di certificazione e i test di resistenza. Ogni telaio deve essere sicuro in tutte le sue parti e superare almeno otto prove test per ottenere il bollino. Un lungo lavoro di progettazione e di sistemazione a ogni test di sforzo, che va ripetuto per ciascuna taglia. Ma la sfida non spaventa i due amici ingegneri.

La prima bici che abbiamo realizzato è stata una bicicletta da corsa. Siamo partiti subito con il carbonio”, racconta Alberto. Grazie al fatto che c’era un rapporto di fornitura consolidata tra l’azienda di famiglia di Marcus, uno dei due soci, e Giant, è stato più facile farsi ricevere e riuscire a programmare la loro piccola produzione. “La fabbrica di Giant è una città – spiega - è più grande della Fiat di Mirafiori. Loro fanno bici per tutti i marchi del mondo, con volumi incredibili. Noi eravamo una piccola start up. Aver avuto l’appoggio di Giant è stato determinante. Difficile entrarci per numeri limitati di produzione perché loro lavorano su migliaia di telai”.

Così nasce la prima bicicletta con il marchio Gara+, mediata dal cognome di Alberto Garagiola. Dopo di essa seguono altri modelli, ogni anno un pezzetto. Modelli da crono, da pista, altri modelli da strada e mountain bike. “I numeri che facciamo sono piccoli, e tali vogliamo restare, perché puntiamo tutto sulla personalizzazione e poi non voglio tornare a vivere per il lavoro, ma continuare a lavorare per vivere facendo qualcosa che ci piace”.

Così, solo con il passaparola le bici Gara+ hanno cominciato a vedersi in giro. “Le nostre bici sono come degli abiti su misura, spiega Alberto. Abbiamo cominciato così quasi per gioco”.  La cosa è piano piano cresciuta fino a diventare un vero e proprio lavoro.
Aprono una sede dove vengono progettate e assemblate le bici Gara+ a Grandate, in provincia di Como. E passo dopo passo da un solo modello a catalogo nel 2007, il primo anno, si è passati ai 23 modelli attuali. “Il primo anno abbiamo realizzato 20 bici, oggi ne facciamo circa 300 all’anno e non vogliamo farne troppe di più”.

Abbiamo tre linee – spiega l’ingegnere ciclista – strada, crono e mtb. Quelle che vanno di più sono le bici da cronometro molto richieste dagli appassionati di triathlon e dagli amatori che fanno crono, tra cui abbiamo anche un campione italiano. Non pensavamo di avere successo, ne abbiamo fatta una per provare e ora il 60% del fatturato lo facciamo con i telai crono per i quali ci sono diversi modelli, anche da pista. Modelli che ogni anno vengono rivisti. Il restante 40% lo facciamo con le bici da strada e le mountain bike equamente suddivise.

Le bici Gara+ sono totalmente personalizzabili. Non ce n’è una uguale all’altra. La grafica viene curata da Stefano Barzaghi di Como, l’artista artigiano famoso perché personalizza i caschi di tutti i professionisti con l’aerografo. “I nostri telai sono verniciati come il cliente li vuole, e le decalcomanie non sono adesive come al solito ma i marchi e i loghi verniciati sul telaio – spiega Alberto – E Stefano, il nostro grafico, è disperato perché ogni bici è un caso a sé”. C'e chi la vuole in oro zecchino e chi la vuole di 10 colori diversi. Di tutte le fogge e tutte le tinte.

La bici Gara+ nasce quindi su misura sia negli allestimenti che nei colori. La produzione è davvero limitata: “Non vogliamo fare più di 300-350 biciclette all’anno, perché ci va bene così e rischiamo di non riuscire a starci più dietro. E a trasformare la nostra attività artigianale, di cura dei particolare e del servizio al cliente, in un’industria. Non vogliamo che diventi così”. E’ il motivo per cui Gara+ non ha ancora un sito internet. “Lo lanceremo tra qualche mese – spiega Alberto - assieme alla vendita online sul modello di come fa Canyon. Ma già così, con il semplice passaparola tra i ciclisti che comprano una nostra bici e si trovano bene e la pagina su Facebook e su Google+ di GaraItalia, non riusciamo a starci dietro”. Per avere una Gara+ infatti ci vogliono minimo dalle 6 alle 8 settimane. “Quando è pronta però è proprio come un abito su misura: è come la vuole il cliente, è la sua bambina e non ce n’è una identica. Noi vorremmo arrivare a essere per le bici un po’ quello che è Pagani per le auto, che ne fanno 100 all’anno e non una di più”. Ogni particolare è curato in maniera maniacale. “Puntiamo a fare solo qualità, la quantità non ci interessa perché stravolgerebbe le nostre vite e a noi va bene così”.
 
Giovani sì quelli di Gara+ ma già con qualche primato sulle spalle. Le bici dell’ingegnere che con i flussi di aria e l’aerodinamica ne sa qualcosa hanno vinto diversi titoli italiani a cronometro e uno su pista: “La progettazione sui telai, con il controllo dei flussi d’aria, la portanza e la resistenza dei tubi, la facciamo tutta noi a Grandate. E’ un lavoro delicato, ma è più semplice rispetto a riparare un motore di un aereo o una macchina di Formula Uno”. Nello studio progettuale nessun particolare viene lasciato al caso, come ad esempio nei telai da crono i freni nascosti all’aria o il carro posteriore dove lo sgancio della ruota è stato disegnato verso l’esterno, nella parte posteriore, e non come tutti gli altri telai, verso il basso. “E’ un dettaglio che aumenta la sicurezza e la precisione una volta che viene montata la ruota”.

Insomma una piccola grande storia di successo e di passione. “Ora sono contento di questo lavoro – conclude Alberto – per me è il lavoro più appagante che ci sia, perché mi piace quello che facciamo”.

Una curiosità, a questo punto, e il prezzo, quando costa una Gara+?
Noi non abbiamo rivenditori e quindi riusciamo a tagliare i costi. Le nostre bici vanno davvero dal produttore al consumatore. E il prezzo così è di circa il 30-40% inferiore a quello dei grandi marchi industriali perché non commercializzando con i negozianti abbiamo tagliato tutti i costi di distribuzione e di marketing, la comunicazione poi non esiste (mi raccomando non farmi troppa pubblicità sennò vengono in troppi a chiedermi una bici)”.

Per avere una Gara+, una bici dell’ingegnere, bisogna mettersi in lista d’attesa. E avere un po’ di pazienza. Perché lui non transige sulla sua vita privata e sull’altra grande passione che lo muove: il pugilato. Alberto ha fatto per tanti anni agonismo, ha combattuto un centinaio di match  fino a quando le sue ginocchia glielo hanno permesso. “La sfida era non di battere gli altri ma se stesso cercando di osare e superare il proprio limite”. Ora è passato dall’altra parte del ring. Ha aperto una sua palestra a Magenta, dove lavorano 6 persone assieme a lui, si è diplomato allenatore federale Fpi nel 2012 e nella sua palestra alla sera, quando lascia da parte il mouse per progettare i telai, o la chiave a brugola per regolarli, si mette ad allenare i ragazzi che si affacciano all’agonismo. Tra i suoi allievi – curiosità – c’e’ Petra, giovane compagna di liceo di mio figlio Simone atleta di nuoto paralimpico – che è stata selezionata per partecipare ai prossimi europei di pugilato giovanili.

“La cosa bella – conclude Alberto – se guardo indietro alla mia storia è che due giochi, due passioni sono diventate i miei lavori. Non so chi abbia la mia fortuna”. Ma le fortune bisogna cercarsele. Come diceva il grande Walt Disney: “Se puoi sognarlo, puoi farlo”.

Riccardo Barlaam


Copyright © TBW
TUTTE LE NEWS
La nuova e-Vertic FX nasce per accompagnare i biker nelle uscite in montagna, garantendo grande maneggevolezza e puro divertimento, più a lungo. Presentata in anteprima al Bike Festival Garda Trentino (1-4 Maggio 2025) di Riva...

25 gradi, sole splendente e colline del Prosecco accoglienti come non mai. L’XC Tra Le Torri 2025 va in archivio al termine di una vera e propria giornata estiva che...

Dal 9 all’11 maggio 2025 torna Pavè - Pedalando a Venezia, il bike festival di narrazione che per il quarto anno crea uno spazio di comunità per riflettere insieme sul tempo che viviamo...

Il Maglificio Santini va a celebrare gli oltre oltre 35 anni di collaborazione con l’Union Cycliste Internationale (UCI) di cui è fornitore ufficiale, presentando la nuova collezione Santini X UCI,...

È tempo di Bike Festival Garda Trentino per Ursus. L’azienda vicentina sarà presente dal 1° al 4 maggio 2025 all’importante appuntamento dedicato all’off-road in programma a Riva del Garda. Presso...

Alé, il brand italiano leader nel settore dell’abbigliamento tecnico da ciclismo, annuncia una nuova e strategica collaborazione con GFNY, uno dei più estesi e prestigiosi circuiti internazionali di gare ciclistiche...

Forse molti di noi lo hanno accantonato troppo in fretta il caro alluminio, una lega che ci ha dato sempre tante soddisfazioni e che secondo Fulcrum merita ancora oggi tante...

C’è un’idea molto diffusa – e molto superficiale – nel mondo del ciclismo: che una bici usata in “world tour” sia il punto d’arrivo della tecnologia. Che tutto ciò che...

Specialized amplia la propria offerta per il cross-country e il down country con il lancio della nuova famiglia di ruote Roval Control SL, una gamma pensata per soddisfare le esigenze...

Non lo vedrete diverso dalla precedente versione perché l’estetica resta identica, quello che cambia nel nuovo Superpasso PRO di Vredestein resta nascosto agli occhi ma porta con sé numeri interessanti:...

Arrivano i primi trail della stagione…siete pronti? Se cercate una giacca per passare fuori le notti con la vostra gravel, avete bisogno della ASSOS x Mammut Aenergy IN Hooded Jacket....

Con la bella stagione torna la voglia di scoprirsi e di sentirsi a proprio agio con capi tecnici e performanti, motivo per cui sarete felici di poter attingere anche alla...

Quando la MTB incontra i vigneti e le Colline del Prosecco vuol dire che è tempo dell’XC Tra Le Torri. Tradizionale appuntamento nella giornata della Festa dei Lavoratori, giovedì 1°...

Il nome è quello dell’autodromo definito da tutti come “Tempio della velocità” mentre gran parte della sua velocissima natura deriva dalla sorella da altissime prestazioni Ostro Vam, modello in mano...

Dopo aver portato le bici da strada e gravel Canyon all'apice del successo agonistico, la superstar spagnola Alejandro Valverde, uno dei più grandi corridori della sua generazione, ha firmato oggi...

Il nuovo copertoncino ENERGIA EPS TLR lanciato da CST Tires guida una vera rivoluzione, infatti, come capostipite ad alte prestazioni del segmento stradale del noto marchio taiwanese, è il primo...

Selle Italia presenta la nuova "White Range", una collezione che vede protagoniste le sue selle più iconiche – Flite Boost, SLR Boost e Novus Boost Evo – ora disponibili nell'elegante...

Nel ciclismo di oggi le perfromance migliori si ottengono sempre tramite preparazione e tanto impegno ma anche affidandosi a prodotti innovativi e aerodinamici come accade per il Casco Chrono di...

Ultraleggero, efficiente e sicuro, ma anche sostenibile nella sua produzione grazie al carbonio riciclato..così si presente il nuovo Shuttle Cage Z, il nuovo portaborraccia di Topeak. Leggero e resistente Questo portaborraccia...

Il “Gold Winner” è uno dei premi più ambiti in ambito ciclistico e quest’anno va alla Merida eONE SIXTY SL! È stato uno dei momenti salienti dell’annuale fiera Cyclingworld Europe...

NABICO, il produttore di nastri da manubrio personalizzabili 100% Made in Italy, condivide oggi con voi alcune curiosità riguardo questo accessorio spesso troppo sottovalutato. Dal principio ad oggi le cose...

Per il quarto anno consecutivo e fino al 2027 le maglie di classifica del Tour of the Alps, la gara Euroregionale UCI Pro Series, che si svolgerà dal 21 al...

È grazie a 4Guimp che arrivano in Italia le selle automodellanti prodotte da Reform, marchio canadese già vincitore di importanti premi internazionali come l’Interbike Innovation Award. Automodellanti, avete capito bene,...

Nimbl e RCS Sports & Events annunciano una nuova partnership con il lancio di una scarpa in edizione limitata dedicata al Giro d’Italia. Questa collaborazione rappresenta l’unione tra due eccellenze...

VIDEO TEST
ALTRI VIDEO DI TEST




di Giorgio Perugini
Le ruote Sharq di Fulcrum, frutto di tantissima ricerca aerodinamica e di un nuovo approccio alla  progettazione, sono un prodotto...
di Giorgio Perugini
Se desiderate una bici gravel con cui cominciare a vivere questa specialità in lungo e in largo nel nostro paese...
di Giorgio Perugini
Occhiali o lenti a contatto? Un bel dilemma per il quale si potrebbero spendere davvero molte parole, anche se la...
di Giorgio Perugini
Se non siete alla ricerca di una scarpa votata all’agonismo esasperato nel fuoristrada, la nuova Fizik Terra Ergolace GTX è...
di Giorgio Perugini
È difficile nel nostro settore trovare un prodotto che goda di ampi consensi come accade per la Pinarello Dogma F,...
di Giorgio Perugini
È innegabile, le giornate si stanno allungando, le classiche di primavera sono dietro l’angolo e la voglia di rimettersi sui...
di Giorgio Perugini
Il dilemma resta sempre lo stesso, meglio un casco aero o un casco ventilato? Purtroppo una riposta sola non esiste,...
di Giorgio Perugini
Oggi Castelli Cycling presenta con orgoglio la sua famiglia Gravel, professionisti e non della ghiaia con cui il marchio condivide...
di Giorgio Perugini
Chi pratica molti sport sa quanto sia utile possedere elementi in grado di coprire al meglio diverse attività sportive, un...
di Giorgio Perugini
Se non vi serve una grande impronta a terra ma vi basta un copertone veloce ed in parte poliedrico per...
di Giorgio Perugini
Il periodo dell'anno che stiamo affrontando richiede l’utilizzo di abbigliamento caldo, protettivo e dotato di ottima traspirabilità, caratteristiche che possiamo...
di Giorgio Perugini
Per quanto mi riguarda sono tra gli occhiali migliori del momento e anche quelli più sfruttati da Tadej Pogačar durante...
di Giorgio Perugini
Revolution in ordine di tempo è l’ultima novità road prodotta da Northwave e vi anticipo che si tratta di un...
di Giorgio Perugini
Il fenomeno dei furti limita il vostro desiderio di acquistare una bella bici? Male, oggi esistono diversi dispositivi per rendere...
di Giorgio Perugini
Potremmo spendere mille parole su Protone,   probabilmente  uno dei caschi più apprezzati di sempre, un prodotto sfruttatissimo dal team...
di Giorgio Perugini
Gravel o road? Quanti dubbi, dubbi che potete semplificare ed eliminare del tutto sfruttando una...
di Giorgio Perugini
Nelle uscite gravel ci sono molte cose che restano indelebili come i panorami, lo sterrato, i sentieri inesplorati, ma anche...
di Giorgio Perugini
I due capi che vi presento oggi sono la Equipe R Spring Fall LS Jersey S11 e l’equipe R Spring...
© 2018 | Prima Pagina Edizioni Srl | P.IVA 11980460155
Pubblicità | Redazione | Privacy Policy | Cookie Policy | Contattaci

[X] Il nostro sito web utilizza i cookies (piccoli file salvati sul tuo hard disk) per migliorare la navigazione, analizzare l'accesso alle pagine web e personalizzare i propri servizi. L'utente è consapevole che, se esplora il nostro sito web, accetta l'utilizzo dei cookies.
Per maggiori informazioni consulta la nostra privacy policy