La seconda edizione della Gran Fondo Alpi Biellesi - Sulle Strade del Giro, non poteva cadere in un giorno migliore di quello in cui è stata fissata. Infatti, quest'anno si svolgerà il 29 maggio, giorno dell'ultima tappa Cuneo - Torino nella quale, all'ombra della Mole Antonelliana, verrà incoronato il dominatore del Giro d'Italia 2016.
La granfondo biellese affronterà quindi quattro salite, le stesse in cui alcuni campioni come Pantani, Indurain, Ghirotto e Tonkov hanno scritto la storia della corsa rosa e nelle quali si sono consumate imprese storiche
Nell'ordine, una volta lasciata Biella, i partecipanti dovranno scalare la salita della Serra, l'Alpe Noveis, la salita verso Bielmonte e la mitica salita di Oropa.
Andiamo a conoscere nel dettaglio queste quattro scalate:
La Salita della Serra, un'ascesa di 6,3 chilometri al
5% di pendenza media nella quale si supera un dislivello di 318 metri.
Si affronterà dal versante di Bollengo (To) e, attraverso i
caratteristici sei tornanti e la località Broglina, si scollinerà alla
Colma della Serra. Una salita molto regolare e non molto impegnativa che
servirà ai partecipanti per scaldare i motori in vista delle successive
ben più difficili. La bellezza della salita è il luogo in cui è
situata: infatti dopo aver affrontato il primo tratto (il più
impegnativo), si arriverà al successivo rettilineo dove le pendenze
scendono e voltandosi verso destra si inizierà ad apprezzare la vista su
Ivrea, sul Canavese, sulle prime montagne della Valle d'Aosta e, se la
giornata lo permette, anche sul Monviso. La strada, che nelle prime
battute attraverserà una serie di vigne e coltivazioni, proseguirà poi
all'interno di un bosco caratterizzato da piante di castagno.
Questa salita, affrontata parecchie volte dai professionisti, ha visto
segnare il tempo record di 11 minuti e 50 secondi durante la mitica
tappa della rimonta di Pantani ad Oropa. Un crono veramente eccezionale
al quale in nessun'altra occasione ci si è avvicinati. La successiva
discesa sarà molto bella, facile, da pedalare e intervallata da due
strappi di qualche centinaio di metri.
L'Alpe Noveis è una salita di 9,8 chilometri con una
pendenza media del 7,3% e un dislivello di 713 metri. Si affronterà dal
versante di Crevacuore, dove una volta aver lasciato la strada
principale e svoltato a destra verso Ailoche, la strada piano piano
inizierà a salire. Dopo un primo chilometro in falsopiano, ecco che le
pendenze si fanno più serie, infatti i successivi tre chilometri
presenteranno tratti dal 6% al 8%. Arrivati al paese ci sarà l'ultimo
breve tratto di respiro, il quale, una volta aver svoltato nuovamente
verso destra al bivio Piasca, sarà solo un lontano ricordo. Da qui fino
alla cima sarà una salita spacca gambe, caratterizzata da tratti molto
impegnativi seguiti da brevi tratti in cui le pendenze si addolciscono
permettendo di rifiatare. La salita, che terminerà ad una quota di 1110
mslm, si inerpica in una cornice di tipicamente montana, attraverso
piante di faggio e betulle. Una salita che per essere affrontata
necessita di rapporti molto agili: per i più forti potrebbe bastare un
39x28, mentre per chi è meno allenato, andranno sicuramente bene
rapporti più accessibili. La successiva discesa sarà molto impegnativa a
causa delle numerose curve su sede stradale molto stretta.
La Salita di Bielmonte sarà la più lunga di giornata.
Si imboccherà dal paese di Coggiola e sarà un'ascesa di 18,4 chilometri
con una pendenza media del 5,8% ed un dislivello di 1060 metri. Si
inizierà subito dopo la discesa dall'Alpe Noveis e nella sua prima
parte, fino al paese di Trivero (dove si trova lo stabilimento del ben
nota firma Ermenegildo Zegna), sarà un'ascesa molto pedalabile con
pendenze intorno al 5-6%. Passato il paese si imboccherà la strada della
panoramica Zegna. Da qui mancheranno 13 chilometri allo scollinamento a
quota 1514 mslm di Bielmonte. Qui si inizierà a fare sul serio con
pendenze che si impenneranno intorno al 9-10%, per poi toccare la punta
massime del 13% nella zona della scuola alberghiera (Tre Pisse). Passato
questo tratto arcigno le pendenze diventeranno più pedalabili fino alla
Bocchetta di Margosio, dove si potrà apprezzare una delle bellezze che
regalerà la Panoramica Zegna, in particolare la catena del Monte Rosa.
Un tratto di respiro di un chilometro in discesa seguirà questa vista
mozzafiato e farà da preludio all'ultimo tratto di 3 chilometri molto
impegnativi e nel quale ci sarà il caratteristico attraversamento
all'interno delle gallerie. Sarà un'ascesa interminabile ma che
sicuramente regalerà un paesaggio incredibile, il quale andrà a
sopperire sulla fatica che si proverà nel salire. Dallo scollinamento di
Bielmonte, vero e proprio balcone sul biellese, si potrà apprezzare la
vista sulla sottostante Valle Cervo, il Monviso, la galleria di Rosazza e
tutta la pianura del basso Biellese e Vercellese. La successiva discesa
sarà caratterizzata da 13 chilometri molto divertenti, con curve e
tratti veloci da pedalare. La seconda parte invece, quella che riporta a
Biella, sarà un lungo fondovalle tutto da spingere.
La mitica Salita di Oropa, sarà l'ascesa simbolo della
Gran Fondo delle Alpi Biellesi. È la salita resa famosa dall'impresa di
Marco Pantani nel Giro del 1999, quando dopo il salto di catena a due
chilometri dall'inizio della salita, e in particolare nella frazione di
Cossila San Grato, riprese la sua trionfale marcia verso il Santuario di
Oropa superando a doppia velocità, uno per uno, tutti i concorrenti
davanti a lui. Dopo l'arrivo dichiarò che non sapeva di essere stato il
primo a tagliare il traguardo; la conferma del fatto è che sulla linea
d'arrivo non alzò le braccia al cielo. Il tempo che impiegò
nell'affrontare i 12 chilometri fu quello di 22 minuti e qualche
secondo: un tempo fantascientifico a cui ma più nessuno si è avvicinato.
L'ascesa di Oropa, oltre che essere affrontata dopo parecchi chilometri
e con tanto dislivello già nelle gambe, sarà la classica salita spacca
gambe. Questo perché la sua caratteristica è quella di essere molto
irregolare, intervallando tratti molto duri a tratti di pianura, i quali
impediscono di prendere un ritmo costante.
La salita inizierà dopo il controllo posto davanti allo stabilimento
Menabrea. Si svolterà a destra e la strada inizierà a salire con una
pendenza del 6%. Al bivio del Bottalino si svolterà nuovamente a destra,
dove si affronterà un tratto molto impegnativo di circa un chilometro
che porterà al centro della frazione di Cossila San Grato. Da qui
inizieranno due chilometri molto veloci e pedalabili che porteranno al
bivio per il Favaro. Qui si manterrà la destra sulla vecchia strada di
Oropa, la quale attraverso una serie di case, proseguirà con pendenze
molto impegnative che superano il 10%. Arrivati al nucleo abitato, un
tratto di pianura sarà l'antipasto di uno delle frazioni più dure,
quello delle “Cave”; sarà un tratto breve che però taglierà le gambe ai
partecipanti. Successivamente, la strada monterà ancora su per circa un
chilometro, per poi spianare e diventare di nuovo molto impegnativa fino
a un chilometro e mezzo dall'arrivo. Da qui ormai il grosso sarà fatto,
un ultimo tratto di circa 500 metri porterà i partecipanti all'ombra
del famoso santuario mariano di Oropa, il quale si trova a ridosso della
montagna simbolo del biellese, il Monte Mucrone.
Ricordiamo che i percorsi sono quattro cosi denominati:
1 GPM: la salita della Serra e la salita di Oropa (61 chilometri con 1400 metri di dislivello);
2 GPM: la salita di Bielmonte e la salita di Oropa (97 chilometri con 2324 metri di dislivello);
3 GPM: l'Alpe Noveis, la salita di Bielmonte e la salita di Oropa (107 chilometri con 2948 metri di dislivello);
4 GPM: la salita della Serra, l'Alpe Noveis, la salita
di Bielmonte e la salita di Oropa (156 chilometri con 3431metri di
dislivello).
Come detto prima, la Gran Fondo delle Alpi Biellesi, sarà un opportunità
per percorrere alcune delle strade mitiche del Giro d'Italia e
respirare l'emozione che solo la Corsa Rosa sa regalare.
Tutta la zona logistica sarà situata in Piazza Vittorio Veneto a Biella.
Quindi una volta finito il percorso, i partecipanti dovranno scendere a
Biella percorrendo l'ultima salita affrontata al contrario. Il rientro sarà tutto in discesa e perfettamente segnalato con frecce e cartelli.