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GF DIAVOLO IN VERSILIA. Un incidente e poi tutti in gruppo
dalla Redazione | 20/03/2017 | 07:46

Non è stata una giornata di festa, quella vissuta alla Granfondo Diavolo in Versilia, domenica 19 marzo. Un arresto cardiaco ha fatto perdere la vita ad un cicloamatore esterno alla corsa, giunto sulle strade toscane per assistere allo spettacolo della granfondo. La corsa viene fermata per permettere l'arrivo dei soccorsi e i tentativi di rianimazione.

Il fine settimana di ciclismo toscano, inizia sabato 18 marzo pomeriggio, con la bella iniziativa dedicata ai bambini, “Pedalando con i Genitori”. Una gara promozionale riservata alle categorie Giovanissimi ed Esordienti, nella quale, numerose coppie composte da un genitore e un figlio, si sono impegnate in una cronocoppie, svoltasi in un percorso di 4 chilometri, ottenuto sul lungomare di Camaiore.

La domenica inizia un'ora prima rispetto al programma originario su ordine del Prefetto, a causa di alcune modifiche agli orari di chiusura strade. Sono stati oltre 1700 gli iscritti, dei quali 1500 si sono presentati ai nastri di partenza a Camaiore in una giornata grigia, ma tutto sommato poco fredda e senza pioggia.

Come di consueto, lo spettacolo inizia dopo l'apertura delle griglie delle ore 8.00, con il lungomare di Camaiore, che a ritmo di musica e con la voce dello speaker Paolo Mei, inizia a prendere vita grazie ai partecipanti. Tra questi anche numerosi ospiti d'eccellenza come gli ex professionisti su strada Andrea Tafi, Francesco Chicchi e Mattia Pozzo, il Vicecapo della Polizia, Matteo Piantedosi, il Direttore Centrale delle Specialità della Polizia, Roberto Sgalla e l'ex pilota polacco di Formula 1, Robert Kubica.

Non manca certo un ricordo a Elisa Pezzini, la giovane ginnasta scomparsa in un incidente stradale nel 2015, da parte delle amiche che proprio in suo nome hanno creato l'associazione “Il Sorriso di Elisa”, attraverso la quale si è intrapresa una campagna di sensibilizzazione sul fronte degli incidenti stradali

Puntuale alle 8.30, i 1500 partecipanti, hanno agganciato i pedali, iniziando la strada del percorso prescelto, il lungo da 125 chilometri con oltre 2000 metri di dislivello e il corto da 103 chilometri con 1500 metri di dislivello.

Dopo un primo tratto di circa tre chilometri ad andatura controllata, la prima parte del gruppo, inizia compatta la prima asperità di giornata verso Pedona Colli. Una salita molto impegnativa di circa cinque chilometri che ha saputo frazionare il gruppo, lasciando davanti circa 25 corridori.

E' sulla successiva discesa, attraverso le località di Corsanico e Bargecchia, dove parte il primo tentativo di fuga, lanciato dal forte corridore lituano, abilissimo in discesa, Raimondas Rumsas. Il corridore toscano d'adozione, si invola così in solitaria ad iniziare la seconda difficoltà di giornata verso Piantoneto, mentre alle sue spalle un terzetto prova ad approfittare di un rallentamento del gruppo per evadere, riportandosi dopo circa un chilometro di salita sulla testa della corsa.

Questa situazione durerà poco, infatti, a circa metà salita, una ventina di corridori si riportano sul quartetto, annullando il primo tentativo di fuga di giornata.

Ancora una volta è la discesa, questa volta verso Monte San Quirico, dove a tentare la fuga sono 13 corridori, divenuti poi 15 per il rientro nel tratto in pianura di altri due partecipanti. Arrivati nel centro abitato, svolta a destra, e si torna nuovamente a salire per circa un chilometro attraverso la salita degli Anziani, dove la situazione resta invariata con 15 corridori al comando e circa 20 ad inseguire a 1 minuto e 40 secondi.

Finita l'ennesima difficoltà proposta dallo spettacolare percorso, la testa della corsa, di comune accordo, si lancia ad affrontare la quarta asperità di giornata. Questa volta si tratta di 3 chilometri e mezzo pedalabili immersi tra gli ulivi, nella quale, a resistere al ritmo del milanese Paolo Castelnovo, sono solamente cinque corridori, che andranno ad iniziare la tecnica discesa successiva con un discreto margine sul resto dei partecipanti.

Una granfondo molto spettacolare con tanti cambi di situazione fino a questo punto, che continua a mischiare le carte in tavola, infatti, prima della salita più dura di giornata, il “Piccolo Mortirolo”, i corridori che precedentemente avevano perso le ruote dei primi, si riportano a grande velocità sul sestetto al comando.

Ad inseguire la testa della corsa, come se volesse vincere la gara assoluta, è Simona Parente del Team Isolmant, che non lascia margine d'azione alle avversarie costrette ad inseguire già con alcuni minuti di ritardo.

A questo punto siamo al 53° chilometro, quando la testa della corsa inizia a salire attraverso i 3,7 chilometri con pendenze anche del 13,5%, con Rumsas che ancora una va all'attacco e con il plotone, guidato da Castelnovo, che insegue.

Neppure il tempo per gli inseguitori di rifiatare, che si inizia nuovamente a salire attraverso una breve asperità, dalle pendenze arcigne, con punte del 15 %. E' in questo tratto che la corsa si stravolge, con la testa della gara che perde un gran numero di corridori, ma ne acquista altrettanti.

E' nella successiva discesa verso la provinciale della Freddana, dove si inizia a percepire che qualcosa di grave sta accadendo. Dalle retrovie si sente il suono di un'ambulanza che sta risalendo a grande velocità e in aria un elicottero del soccorso sta volteggiando alla ricerca di un posto dove atterrare. Poche centinaia di metri dopo, circa al 70° chilometro, la polizia ferma la gara, in quanto un cicloamatore estraneo alla corsa cade in centro alla strada colto da arresto cardiaco. Immediato l'intervento dei soccorritori che, dopo 40 minuti di tentativi di rianimazione, sono costretti a dichiarare il decesso. Caricato il corpo esanime sull'ambulanza viene rimesso in movimento il gruppo.

L'organizzazione in accordo con la direzione di corsa visto l'enorme ritardo accumulato sulla tabella di marcia e sentito il parere delle Forze dell'Ordine, si vede costretta a deviare tutti i correnti sul percorso mediofondo dove però a questo punto del tracciato non è pensabile, per la sicurezza dei partecipanti, di lanciare il gruppo di oltre 1500 ciclisti nuovamente in corsa. Al fine quindi di evitare ulteriori tragedie, si decide di far scortare il gruppo a velocità controllata fino all'arrivo, annullando la gara agonistica.

Restano così solo valide le classifiche di società per partecipanti, dove a trionfare è la lucchese La Bagarre - Ciclistica davanti alla reggiana A.S.D. Cooperatori e terzo l'aretino Gs Cicli Gaudenzi.

«E' enorme il nostro dispiacere per il cicloamatore deceduto – sono le parole di Pierluigi Del Pistoia, organizzatore della manifestazione – e porgiamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia. Quando è terminato l'intervento dei soccorritori, purtroppo senza successo, e la Polizia Stradale ha ridato il consenso alla partenza non erano più presenti le condizioni necessarie per potere riprendere la gara agonistica. Potevamo solo fare rientrare in sicurezza i ciclisti verso l'arrivo. Fortunatamente la quasi totalità dei granfondisti ha compreso la situazione. E' stato emozionante l'arrivo in parata del gruppo compatto che si è lanciato autonomamente in un applauso».

La Granfondo Diavolo in Versilia dà l'appuntamento al 2018.

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