I PIU' LETTI
VIVIANI. «#IOPENSOPOSITIVO»
di Giulia De Maio | 29/04/2020 | 08:10

Il 2020 doveva essere l’anno olimpico, quello dei sogni da realizzare, invece si è trasformato in quello dei punti di domanda, degli incubi da scacciare. Elia Viviani, il nostro campione olimpico e tra i papabili portabandiera di Tokyo 2020, con la sua maglia di campione d’Europa è l’impersonificazione di una stagione in cui finora non è andato dritto nulla. Il trentunenne veronese al debutto con il Team Co­fi­dis è finito a terra il secondo giorno di corsa al Tour Down Under, poi ha do­vuto cambiare i suoi programmi per la morte del sultano dell’Oman e il conseguente annullamento del Tour per lut­to, è arrivato ai mondiali su pista senza vittorie e senza la confidenza di cui ave­va bi­sogno. Nonostante tutto era pronto e fiducioso per gli appuntamenti che lo aspettavano su strada in primavera, a partire da quel “pensiero stupendo” della Milano-Sanremo che ci ha raccontato sullo scorso numero di tuttoBICI. A scombussolare i suoi pia­ni e quelli di tutto il mondo è arrivato il coronavirus, una sfida globale, che - come solo le guerre erano riuscite pri­ma d’ora - hanno portato al rinvio al 2021 dei Giochi Olimpici. Elia però, che tante volte ha portato in trionfo la maglia azzurra, da buon ciclista sa che una squadra unita come è oggi il no­stro Paese può sconfiggere qualsiasi rivale ed è l’emblema perfetto di una Italia che si sta dannando per tagliare il traguardo a braccia alzate. 

Come stai?
«Sono stato a Monaco cinque giorni dopo essere rientrato dalla Parigi-Niz­za, ma da lunedì 16 marzo con Elena siamo tornati a Udine, vicino alla sua famiglia. Mi sono concesso una settimana di stop, per recuperare le energie, soprattutto a livello mentale, anche considerato che il ritorno alle corse è distante. Ho condiviso la decisione di ACCPI e FCI di fermare gli allenamenti dei professionisti per dare un segnale a chi a metà marzo, nel pieno dell’emergenza, non aveva ancora compreso la gravità della situazione. Restare a casa, noi per primi, è sicuramente stato più efficace che dirlo e basta. La storia degli insulti ai corridori mi rattrista, purtroppo gli incivili ci saranno sempre».

Mentalmente come stai affrontando questa situazione? Uno programma tutto nel det­taglio, va in galleria del vento a provare i materiali, studia ogni minimo particolare, si allena duramente e dall’oggi al do­mani si ferma il mondo...
«Non è facile, ci sta che qualcosa possa fermare la stagione, ma non sapere co­me e quando torneremo a correre non ci permette di riprogrammare nulla. Siamo abituati alla caduta, a confrontarci con una condizione non ottimale, ma al momento non ho idea se potrò riattaccare il numero alla schiena a una set­timana o a un mese dal Tour de Fran­ce e se ci sarà il Giro d’Italia, ci sono troppo punti di domanda in so­speso. Personalmente ho deciso di recuperare un attimo e poi tenere un buon livello di forma per poter accelerare quando ci verrà comunicato che potremo riprendere l’attività. Questo periodo non sarà come vivere un altro inverno perché la condizione è già alta, ma dovremo essere freschi per ripartire, perché quando succederà non ci fermeremo più fino a fine stagione».

Lo sport si è reso conto tardi della portata di questa emergenza. Come è stato correre la Parigi-Nizza?
«Strano. Dal km 0 era tutto normale: guardi chi attacca, prendi le borracce, stai concentrato sulla corsa, ma prima della partenza e agli arrivi senza pubblico si realizzava che di normale non c’era proprio nulla. “Ci sarà un motivo se le persone non escono di casa, che senso ha che noi siamo qui tutti insieme?” mi chiedevo. La sensazione di stare poco bene in gruppo c’era, sentivi un colpo di tosse e avevi paura perché non sapevi se era una banale influenza o se era il virus. A conti fatti è stato un azzardo disputarla, si è voluto mandare avanti l’evento facendoci correre un grande rischio. Nessuno di noi aveva fatto il tampone, non siamo stati tutelati. Di testa io non ero sereno, come tut­ti. A tappa finita chiamavo a casa per sapere come stava la nonna, contattavo mio fratello Attilio che era dall’altra parte del mondo bloccato in una stanza ad Abu Dhabi. Era surreale, la gara di per sé è stata bellissima ma anche per gli spettatori sarà stata strana».

Ti saresti mai aspettato di vivere una si­tuazione del genere?
«No, sembra di essere in guerra. Sono andato via dalla Francia che avevano appena chiuso tutto tranne le farmacie e i supermercati, lì sono indietro rispetto a noi di almeno 10 giorni. Arrivato in Italia ho compreso che la situazione era ben peggiore di quanto immaginassi, i video che arrivano da Bergamo e Brescia sono da pelle d’oca, le testimonianze dei dottori sono scioccanti, ve­dere le camionette dell’esercito che por­tano via le salme ci ha catapultato in un incubo. Tutti i nostri ragionamenti sulle corse sono talmente piccoli...».

Com’è la tua giornata tipo in “quarantena”?
«Domenica 15 marzo ho pedalato 5 ore per svolgere dei test e capire a che pun­to ero, dal giorno successivo non ho più toccato la bici. Per fortuna abbiamo un po’ di lavori da fare a casa, ne abbiamo approfittato. Da lunedì 23 ho ripreso con i rulli. Trascorro il tempo con la “regina della casa” Elena, mettendo le mani sulle bici in garage, fa­cendo brevi passeggiate con il nostro bulldog Attila, concedendoci qualche acquisto online con consegna a casa, musica, Netflix e relax. Quando mi sveglio svolgo esercizi a corpo libero, poi mi godo la colazione, da fare con calma visto che non c’è la fretta per uscire in bici, quindi affronto in genere due sessioni di rulli al giorno. Grazie ad Elite sono attrezzato per avere tutto il necessario: dai rulli liberi per lavorare sulla cadenza con la bici da pista al ciclomulino per simulare le uscite su strada e divertirmi un po’ con Zwift. Svolgo una media di due ore al giorno, fino a due sessioni di un’ora e mezza per un totale di tre ore. Sui rulli si fanno lavori più specifici, quindi non serve esagerare. Per finire non può mancare lo stretching. La vita da quarantena ci permette di fare ancora di più gli atleti, di concentrarci davvero sull’allenamento e il recupero, non avendo attività extra da svolgere».

Anche se può sembrare fuori luogo, parliamo di come è stata la stagione finora.
«Nonostante tutto è giusto pensare a quello che è stato e sarà, almeno io ci penso. Non è stato un inizio facile, non tanto per la condizione ma a livello di testa. Non vincere mi pesa, ormai l’ho appurato. Non riuscire a sbloccarmi diventa logorante, ne ho ragionato con i preparatori: i valori erano buoni, alla Paris-Nice quando ha vinto Nizzolo ho dormito nei ventagli, quando ha vinto Bonifazio non sono partito anche se ero ben messo, ho avuto più un blocco mentale che altro, come era accaduto al Giro un anno fa... Ci sto lavorando, questa pausa forzata mi servirà a resettare la centralina. Non deve essere una giustificazione, ma l’inverno scorso per me è stato pesante. Entrando a fare parte di una nuova realtà c’era tanto lavoro da sbrigare, la Cofidis mi ha scelto come leader anche per far crescere il progetto e io sono stato partecipe alle riunioni, ai confronti sui materiali, allo studio dei particolari della bici e dell’abbigliamento. La caduta ha “azzerato” la trasferta australiana e compromesso gli appuntamenti se­guenti, ma non c’è da allarmarsi. Sap­piamo che dobbiamo lavorare ancora tanto, anche per migliorare il treno per le volate con Consonni, Sabatini e gli altri vagoni, ma la voglia di fare non ci manca. Troveremo il feeling perfetto».

Dopo il mondiale di pista avevi detto che in vista di Tokyo avresi dovuto correre di più.
«Esatto. Il nono posto colto nel­l’Omnium non mi soddisfa (è stato 7° nella madison con Consonni, ndr), ma non sono arrivato a quell’appuntamento con la preparazione adeguata e altri big sono arrivati dietro in classifica. Il francese Benjamin Thomas ha dimostrato di essere il più forte, io ho capito che anche per le prove di gruppo devo lavorare più nello specifico, non posso saltare dalla bici da strada a quella da pista e pensare di poter lottare con gli specialisti. Analizzati i file delle prestazioni mondiali, dovrò simulare le fatiche delle varie prove. Nello scratch, per esempio, lo sforzo è di dieci minuti con tot accelerazioni, mentre nell’eliminazione ogni 30-40” ci vuole una volata. Abbiamo capito che in vista dei Giochi servirà un blocco di lavori specifici e affronterò diverse prove su pi­sta. Marco (il CT della pista Villa, ndr) vuole che io mi misuri con questi sforzi in gara e non solo con le simulazioni dietro moto».

Se ne parlerà nel 2021, visto che i Giochi sono stati rinviati ufficialmente.
«Rimandare le Olimpiadi al 2021 è sta­ta la decisione migliore per me. Oggi siamo tutti alle prese con un problema molto più grande e sebbene agosto sembri ancora molto lontano, la sicurezza di un evento così grande è stata molto difficile. La notizia mi ha tolto un peso, perché stavamo vivendo nell’incertezza. Cari Giochi, ci vediamo nel 2021».

Anche se si disputeranno nel 2021, ai Gio­chi sarai impegnato in tre specialità: inseguimento a squadre, americana e omnium. Riesci a metterle in una graduatoria?
«A livello personale ripetere l’oro nell’Omnium è la cosa più importante; quello che mi darebbe più soddisfazione però sarebbe salire sul podio con il quartetto, perché darebbe senso a tutto il lavoro affrontato da ogni ra­gazzo della Nazionale in questi anni, al gioco di squadra e al progetto voluto da Villa. Sarebbe una soddisfazione enorme, una gratificazione più che me­ritata soprattutto per Marco. L’Au­stra­lia potrebbe sorprenderci, ma i mondiali hanno detto che l’Italia è l’unica Nazione che non sta permettendo alla Danimarca di presentarsi al via già con l’oro al collo assicurato».

Sei tra i papabili portabandiera... Nessun ciclista ha mai avuto questo onore.
«Sto cercando di capirci di più, ho di­chiarato che sarei disposto a fare dei sacrifici in questa direzione, magari an­che a saltare delle gare su strada, se ci fossero appuntamenti a cui andare. Non partecipando alla prova in linea, che si disputa proprio il giorno dopo la cerimonia d’apertura, potrei benissimo inserire questo stupendo impegno nel mio programma gare (nel programma olimpico le competizioni su pista sono in programma nella seconda settimana dei Giochi, ndr). L’Olimpiade è qualcosa che va al di là del ciclismo, io farei di tutto per realizzare questo sogno, vedremo cosa deciderà il CONI, e co­me saranno i nuovi programmi. Che si sia scelto di far sfilare un uomo e una donna per Nazione apre più chance, anche per me, ed è un segnale dall’importante significato».

da tuttoBICI di aprile

Copyright © TBW
TUTTE LE NEWS
Ci stanno facendo incuriosire, ci sanno stuzzicare e ingolosire, ci fanno arrovellare nell'attesa... Quelli di casa De Rosa ci stanno letteralmente prendendo per la gola e promettono che... Nel loro...

Se da una parte è vero che il momento per le vendite di biciclette si sta rivelando più complesso del previsto, è altrettanto vero che da Bikeroom possiamo sempre aspettarci...

La nuova e-Vertic FX nasce per accompagnare i biker nelle uscite in montagna, garantendo grande maneggevolezza e puro divertimento, più a lungo. Presentata in anteprima al Bike Festival Garda Trentino (1-4 Maggio 2025) di Riva...

25 gradi, sole splendente e colline del Prosecco accoglienti come non mai. L’XC Tra Le Torri 2025 va in archivio al termine di una vera e propria giornata estiva che...

Dal 9 all’11 maggio 2025 torna Pavè - Pedalando a Venezia, il bike festival di narrazione che per il quarto anno crea uno spazio di comunità per riflettere insieme sul tempo che viviamo...

Il Maglificio Santini va a celebrare gli oltre oltre 35 anni di collaborazione con l’Union Cycliste Internationale (UCI) di cui è fornitore ufficiale, presentando la nuova collezione Santini X UCI,...

È tempo di Bike Festival Garda Trentino per Ursus. L’azienda vicentina sarà presente dal 1° al 4 maggio 2025 all’importante appuntamento dedicato all’off-road in programma a Riva del Garda. Presso...

Alé, il brand italiano leader nel settore dell’abbigliamento tecnico da ciclismo, annuncia una nuova e strategica collaborazione con GFNY, uno dei più estesi e prestigiosi circuiti internazionali di gare ciclistiche...

Forse molti di noi lo hanno accantonato troppo in fretta il caro alluminio, una lega che ci ha dato sempre tante soddisfazioni e che secondo Fulcrum merita ancora oggi tante...

C’è un’idea molto diffusa – e molto superficiale – nel mondo del ciclismo: che una bici usata in “world tour” sia il punto d’arrivo della tecnologia. Che tutto ciò che...

Specialized amplia la propria offerta per il cross-country e il down country con il lancio della nuova famiglia di ruote Roval Control SL, una gamma pensata per soddisfare le esigenze...

Non lo vedrete diverso dalla precedente versione perché l’estetica resta identica, quello che cambia nel nuovo Superpasso PRO di Vredestein resta nascosto agli occhi ma porta con sé numeri interessanti:...

Arrivano i primi trail della stagione…siete pronti? Se cercate una giacca per passare fuori le notti con la vostra gravel, avete bisogno della ASSOS x Mammut Aenergy IN Hooded Jacket....

Con la bella stagione torna la voglia di scoprirsi e di sentirsi a proprio agio con capi tecnici e performanti, motivo per cui sarete felici di poter attingere anche alla...

Quando la MTB incontra i vigneti e le Colline del Prosecco vuol dire che è tempo dell’XC Tra Le Torri. Tradizionale appuntamento nella giornata della Festa dei Lavoratori, giovedì 1°...

Il nome è quello dell’autodromo definito da tutti come “Tempio della velocità” mentre gran parte della sua velocissima natura deriva dalla sorella da altissime prestazioni Ostro Vam, modello in mano...

Dopo aver portato le bici da strada e gravel Canyon all'apice del successo agonistico, la superstar spagnola Alejandro Valverde, uno dei più grandi corridori della sua generazione, ha firmato oggi...

Il nuovo copertoncino ENERGIA EPS TLR lanciato da CST Tires guida una vera rivoluzione, infatti, come capostipite ad alte prestazioni del segmento stradale del noto marchio taiwanese, è il primo...

Selle Italia presenta la nuova "White Range", una collezione che vede protagoniste le sue selle più iconiche – Flite Boost, SLR Boost e Novus Boost Evo – ora disponibili nell'elegante...

Nel ciclismo di oggi le perfromance migliori si ottengono sempre tramite preparazione e tanto impegno ma anche affidandosi a prodotti innovativi e aerodinamici come accade per il Casco Chrono di...

Ultraleggero, efficiente e sicuro, ma anche sostenibile nella sua produzione grazie al carbonio riciclato..così si presente il nuovo Shuttle Cage Z, il nuovo portaborraccia di Topeak. Leggero e resistente Questo portaborraccia...

Il “Gold Winner” è uno dei premi più ambiti in ambito ciclistico e quest’anno va alla Merida eONE SIXTY SL! È stato uno dei momenti salienti dell’annuale fiera Cyclingworld Europe...

NABICO, il produttore di nastri da manubrio personalizzabili 100% Made in Italy, condivide oggi con voi alcune curiosità riguardo questo accessorio spesso troppo sottovalutato. Dal principio ad oggi le cose...

Per il quarto anno consecutivo e fino al 2027 le maglie di classifica del Tour of the Alps, la gara Euroregionale UCI Pro Series, che si svolgerà dal 21 al...

VIDEO TEST
ALTRI VIDEO DI TEST




di Giorgio Perugini
Le ruote Sharq di Fulcrum, frutto di tantissima ricerca aerodinamica e di un nuovo approccio alla  progettazione, sono un prodotto...
di Giorgio Perugini
Se desiderate una bici gravel con cui cominciare a vivere questa specialità in lungo e in largo nel nostro paese...
di Giorgio Perugini
Occhiali o lenti a contatto? Un bel dilemma per il quale si potrebbero spendere davvero molte parole, anche se la...
di Giorgio Perugini
Se non siete alla ricerca di una scarpa votata all’agonismo esasperato nel fuoristrada, la nuova Fizik Terra Ergolace GTX è...
di Giorgio Perugini
È difficile nel nostro settore trovare un prodotto che goda di ampi consensi come accade per la Pinarello Dogma F,...
di Giorgio Perugini
È innegabile, le giornate si stanno allungando, le classiche di primavera sono dietro l’angolo e la voglia di rimettersi sui...
di Giorgio Perugini
Il dilemma resta sempre lo stesso, meglio un casco aero o un casco ventilato? Purtroppo una riposta sola non esiste,...
di Giorgio Perugini
Oggi Castelli Cycling presenta con orgoglio la sua famiglia Gravel, professionisti e non della ghiaia con cui il marchio condivide...
di Giorgio Perugini
Chi pratica molti sport sa quanto sia utile possedere elementi in grado di coprire al meglio diverse attività sportive, un...
di Giorgio Perugini
Se non vi serve una grande impronta a terra ma vi basta un copertone veloce ed in parte poliedrico per...
di Giorgio Perugini
Il periodo dell'anno che stiamo affrontando richiede l’utilizzo di abbigliamento caldo, protettivo e dotato di ottima traspirabilità, caratteristiche che possiamo...
di Giorgio Perugini
Per quanto mi riguarda sono tra gli occhiali migliori del momento e anche quelli più sfruttati da Tadej Pogačar durante...
di Giorgio Perugini
Revolution in ordine di tempo è l’ultima novità road prodotta da Northwave e vi anticipo che si tratta di un...
di Giorgio Perugini
Il fenomeno dei furti limita il vostro desiderio di acquistare una bella bici? Male, oggi esistono diversi dispositivi per rendere...
di Giorgio Perugini
Potremmo spendere mille parole su Protone,   probabilmente  uno dei caschi più apprezzati di sempre, un prodotto sfruttatissimo dal team...
di Giorgio Perugini
Gravel o road? Quanti dubbi, dubbi che potete semplificare ed eliminare del tutto sfruttando una...
di Giorgio Perugini
Nelle uscite gravel ci sono molte cose che restano indelebili come i panorami, lo sterrato, i sentieri inesplorati, ma anche...
di Giorgio Perugini
I due capi che vi presento oggi sono la Equipe R Spring Fall LS Jersey S11 e l’equipe R Spring...
© 2018 | Prima Pagina Edizioni Srl | P.IVA 11980460155
Pubblicità | Redazione | Privacy Policy | Cookie Policy | Contattaci

[X] Il nostro sito web utilizza i cookies (piccoli file salvati sul tuo hard disk) per migliorare la navigazione, analizzare l'accesso alle pagine web e personalizzare i propri servizi. L'utente è consapevole che, se esplora il nostro sito web, accetta l'utilizzo dei cookies.
Per maggiori informazioni consulta la nostra privacy policy