I PIU' LETTI
LONGO BORGHINI. UNA REGINA TRICOLORE A CACCIA DI IMPRESE
di Giulia De Maio | 24/04/2021 | 08:05

Ragione e sentimento. Se Ja­ne Austen avesse avuto bi­sogno di una figura sola che incarnasse i caratteri opposti delle sorelle Elinore e Ma­rianne, protagoniste del suo celebre romanzo, avrebbe raffigurato una ragazza simile a Elisa Longo Borghini. Agli inizi dell’Ottocento il ciclismo non era questione di donne, ma se la scrittrice l’avesse vista in azione al Trofeo Binda se ne sarebbe innamorata. Con la sua forza, il coraggio di buttare il cuore oltre l’ostacolo, la mente svelta e quelle gambe veloci avrebbe dato vita alla classica eroina romantica che tiene il lettore con il fiato sospeso dalla prima all’ultima pa­gina. A fare il tifo per lei, ovviamente. Proprio come quei personaggi nei qua­li viene naturale immedesimarsi tra sa­lite da scalare e ostacoli da superare pri­ma della grande gioia, sudata e meritata.

Nella classica di primavera più ambita del ciclismo femminile la campionessa italiana ha regalato un’impresa che per emozione, almeno dei tifosi connazionali che come non mai l’hanno seguita in tv (ascolti record su Rai­sport con 225mila spettatori in media per oltre un’ora e mezza di gara - share dell’1,20% - e picco di 746mila, ndr) ha superato il colpaccio che ventiquattro ore prima il compagno di squadra Ja­sper Stuyven aveva messo a segno alla Milano-Sanremo. La 29enne piemontese della Trek Segrafredo è scattata in salita al penultimo giro del circuito di Orino, quando mancavano 25 chilometri alla conclusione, e ha fatto il vuoto, concludendo con quasi due minuti di vantaggio sull’olandese Marianne Vos, da anni emblema del meglio delle due ruote in rosa, al fianco della quale Elisa non sfigura, anzi. Il trionfo nella gara World Tour con arrivo a Cittiglio, sua già nel 2013, è l’ennesima prova del talento e dell’intelligenza di una ra­gazza che non ama i riflettori, ma vo­lente o nolente, è la miglior ciclista di casa nostra. Quella a cui ci aggrappiamo in vista delle imminenti classiche del Nord (che peccato non poterla  vedere subito alla prova nella pri­ma Roubaix femminile della storia...) e dei Giochi Olimpici di Tokyo, tra sogni rimandati e obiettivi immutati.

Cosa ti frullava in testa mentre eri all’attacco sulle strade del Varesotto?
«Sono rimasta concentrata su quello che dovevo fare, sul passo da tenere per non farmi rimontare. Sullo strappo ho fatto due calcoli e mi sono detta che il vantaggio sulle immediate inseguitrici era rassicurante, se non crollavo matematicamente non potevano più venirmi a prendere. Ho sempre tenuto gli occhi sulla strada, sulle linee da impostare e sul computerino per non diminuire la cadenza di pedalata. Con la squadra avevamo studiato la tattica alla perfezione. Avevo Giorgia (la diesse Bronzini, ndr) che dall’ammiraglia mi incitava urlando come una pazza, Luca Guerci­le­na ad attendermi all’arrivo. Mi sono detta “o la va, o la spacca” come Jasper alla Sanremo. Per vincere le corse bisogna rischiare di perderle, più spesso tra il “tutto o niente” in ma­no resta il niente ma a me piace correre in modo ag­gres­sivo. Mi sono mo­tivata pensando alle cose belle, a ciò che mi rende felice e alle persone a cui voglio bene».

Come le tue nipoti, che tornata a casa ti hanno organizzato una premiazione speciale.
«Con una medaglia gigante. Dopo quella d’argento della Strade Bianche, han­no potuto sbizzarrirsi creandone una di carta dorata. Sono molto legata alla mia famiglia, mio fratello Paolo (11 anni nella massima categoria a fianco di campioni come Basso, Sagan e Nibali, ndr) è sempre stato il mio modello e veder crescere i suoi figli per me è uno spettacolo. Mi piace fare la zia. Anna, frequenta la prima media, Marta ha 8 anni, Cristian 6, Pietro ne ha appena compiuti 2. I tre grandi corrono già, in bici, a piedi e con gli sci. Nel tempo libero oltre a stare con loro, amo perdermi nelle montagne vicino casa. Non vedo l’ora che riaprano i musei per andare a vedere una mostra d’arte con le mie amiche e le li­brerie, luoghi romantici».

Se guardiamo ai premi e agli ingaggi rea­li la differenza rispetto a quanto ricevono gli uomini resta abissale.
«Personalmente non gareggio per di­ventare ricca né per inseguire la fama. Vado in bici perché mi piace, se lo fa­cessi per i soldi non otterrei i risultati che finora sono riuscita a conquistare. I miei colleghi fanno una vita dura, tanta fatica e tanti sacrifici, ma anche noi non siamo da meno. Sarebbe ora di chiudere questa forbice, di avvicinare un po’ i no­stri salari ai loro. Non guadagneremo mai come gli uo­mini, ma non è giusto che la differenza sia di uno a venti».
C’è ancora chi pensa che una donna non sia in grado di lavorare come manager, di­rettore sportivo o di ambire ai vertici della politica sportiva.
«Sono quelli della “vecchia scuola”. Nel 2021 non dovrebbe fare notizia una donna presidente di una federazione o candidata alla guida del CO­NI, dovrebbe essere normale anche vedere una donna Presidente del Con­si­glio invece siamo ancora qui a collezionare “prime volte”. La penso come Cherie Pridham, direttore sportivo del team Israel Start-Up Nation di cui ho letto di recente un’intervista: il punto non è essere donna o uomo, ma essere o no all’altezza di un determinato compito».

Che cosa deve cambiare perché la parità di genere non sia più un miraggio da raggiungere ma la banale normalità a cui non fare più caso?
«Secondo me tutto parte dai bambini. Cultura ed educazione sono gli unici strumenti per abbattere gli stereotipi. Io sono cresciuta con due genitori (mam­­ma Guidina Dal Sasso è stata az­zurra nello sci di fondo con tre partecipazioni olimpiche e papà Ferdinando tecnico responsabile dei materiali nella Nazionale sport invernali per cinque Olimpiadi, ndr) che mi hanno lasciata libera. Mio padre mi ha sempre detto che avrei potuto fare tutto. Non dobbiamo diventare come i maschi per ave­re diritti. Siamo diverse, non dobbiamo snaturarci. Ultimamente c’è la tendenza ad aumentare il numero dei chilometri, ma diventando più lunghe le corse sono più noiose. Indipendente­mente dal sesso dei partecipanti».

È di questi giorni la notizia del rinvio a giudizio di Maila Andreotti per diffamazione nei confronti del CT Salvoldi. Sen­za entrare nel merito della questione specifica, a tuo avviso ha senso parlare di #MeToo nel ciclismo?
«In Belgio l’inchiesta ha rivelato che c’erano manager che pretendevano le foto in reggiseno delle atlete per farle correre. Per me sono vermi schifosi. È molto brutto fare i forti con i deboli, è un atteggiamento che detesto. Per­so­nalmente non ho mai avuto problemi di questo tipo, mi ritengo fortunata. Spero su questa vicenda, come su qualunque altra in cui ci sia qualche om­bra, venga fatta luce e si possa risolvere. Il tema dei disturbi alimentari è un’altra questione che riguarda sia ra­gazzi che ragazze, è un problema che esiste in tanti sport, e non va sottovalutato. Io ho la testa dura, faccio sport per mantenermi in salute, mi voglio bene. Se uno mi dà della culona non me ne frega niente. È la strada a parlare, conta se arrivo prima in salita, nient’altro. Per una giovane insicura però può essere difficile reagire a dirigenti che non ti trattano come dovrebbero».

Alfonsina Strada la chiamavano “puttana” perché andava in bici con le cosce di fuori.
«Anche mia mamma non era vista bene quando correva per Ornavasso con i pantaloni corti, sembra assurdo ma è storia e, per certi aspetti, anche presente. A chiunque almeno una volta sarà capitato di ricevere un fischio indesiderato o una battuta inopportuna. Il caso della pallavolista Lara Lugli, il cui club le ha fatto causa perché è rimasta incinta, mi ha rattristato ma non sorpreso, a quanti colloqui di lavoro vieni scartata se dici che vuoi avere una famiglia? La crisi ha fatto perdere il lavoro a non so quante donne, ahimè non riusciamo a immaginare un modello diverso: la cu­ra dei bambini e degli anziani è sempre lasciata alle donne. Ironicamente nel nostro ambiente questo problema non si pone: prendiamo così poco che an­che se il covid non sorriderà ai budget dei team non possiamo essere noi a pa­gare le conseguenze di eventuali tagli».

Facendo parte delle Fiamme Oro hai la possibilità di vaccinarti, la sfrutterai?
«Non ne ho ancora avuto il tempo ma, di certo, io un vaccino non lo rifiuto. Non tanto per proteggere me, ma gli altri quindi appena ne avrò l’occasione mi ci sottoporrò volentieri. Anche per questa occasione preziosa devo ringraziare la Polizia, che mi sostiene nella mia professione e mi dà garanzie per il futuro. Molto spesso si ha una visione distorta dei poliziotti, ma sono lì per proteggere le persone, per aiutarle. Quando appenderò la bici al chiodo non mi vedo dietro una scrivania: piuttosto impegnata in squadra mobile o unità cinofila».

L’appuntamento con la Roubaix è (nuovamente) rimandato.
«Ero in trepidazione, ero già andata a provare il percorso, è un grande dispiacere. Già un anno fa doveva andare in scena la prima edizione femminile. Pedalare sul pavé, seppur solo in ricognizione, mi ha emozionato. È impossibile rimanere indifferenti, è come pedalare nella storia. Accadrà, dobbiamo solo avere ancora un po’ di pazienza. Di questi tempi ci sono cose ben più gravi di un evento sportivo rimandato, non possiamo controllare tutto e non ha senso disperarsi. Mi dispiace soprattutto per la mia compagna e amica Audrey Cordon, disputare la prima Roubaix con la maglia di campionessa nazionale francese sarebbe stato speciale, ci teneva moltissimo».

Al Nord hai trovato comunque pane per i tuoi denti.
«Sì, nel mirino avevo messo soprattutto le Ardenne. Con questa maglia tricolore, che sono orgogliosa di indossare, ho fatto bene al Fiandre, all'Amstel e alla Freccia, domani mi aspetta la Liegi. Per la seconda parte di stagione spero nelle Olimpiadi (nel suo palmares spicca il bronzo conquistato a Rio 2016, ndr), se si terranno. La pandemia ci sta mettendo tutti alla prova, io cerco di concentrarmi su una gara alla volta così sono pronta a tutto. L’anno scorso quando ci hanno fermato non mi sono demoralizzata, prima o poi ero certa avremmo ripreso la no­stra attività, e anche adesso non mi per­do d’animo, la situazione per quanto riguarda le manifestazioni è più chiara, ci sono dei protocolli e funzionano. Il pubblico è costretto a casa e permane l’incertezza, ma qualche cor­sa si disputerà e quelle posticipate troveranno una nuova data. La campagna vaccinale è in atto quindi sono fiduciosa».

Nel 2022 dovrebbe vedere la luce il Tour de France femminile. Il “nostro” Giro Rosa verrà oscurato dalla Grande Boucle?
«No. Anche se sarà ben organizzato e il Giro sarà spostato a maggio come per gli uomini, sono convinta che re­ste­rà sempre la corsa a tappe di prestigio che è. Come i nostri colleghi, valuteremo e decideremo gli obiettivi. Ci sarà chi punterà alla maglia rosa, chi alla gialla e chi come me probabilmente parteciperà a entrambe le gare andando a caccia di tappe. All’attacco, come piace a me».

da tuttoBICI di aprile

Copyright © TBW
TUTTE LE NEWS
Ci stanno facendo incuriosire, ci sanno stuzzicare e ingolosire, ci fanno arrovellare nell'attesa... Quelli di casa De Rosa ci stanno letteralmente prendendo per la gola e promettono che... Nel loro...

Se da una parte è vero che il momento per le vendite di biciclette si sta rivelando più complesso del previsto, è altrettanto vero che da Bikeroom possiamo sempre aspettarci...

La nuova e-Vertic FX nasce per accompagnare i biker nelle uscite in montagna, garantendo grande maneggevolezza e puro divertimento, più a lungo. Presentata in anteprima al Bike Festival Garda Trentino (1-4 Maggio 2025) di Riva...

25 gradi, sole splendente e colline del Prosecco accoglienti come non mai. L’XC Tra Le Torri 2025 va in archivio al termine di una vera e propria giornata estiva che...

Dal 9 all’11 maggio 2025 torna Pavè - Pedalando a Venezia, il bike festival di narrazione che per il quarto anno crea uno spazio di comunità per riflettere insieme sul tempo che viviamo...

Il Maglificio Santini va a celebrare gli oltre oltre 35 anni di collaborazione con l’Union Cycliste Internationale (UCI) di cui è fornitore ufficiale, presentando la nuova collezione Santini X UCI,...

È tempo di Bike Festival Garda Trentino per Ursus. L’azienda vicentina sarà presente dal 1° al 4 maggio 2025 all’importante appuntamento dedicato all’off-road in programma a Riva del Garda. Presso...

Alé, il brand italiano leader nel settore dell’abbigliamento tecnico da ciclismo, annuncia una nuova e strategica collaborazione con GFNY, uno dei più estesi e prestigiosi circuiti internazionali di gare ciclistiche...

Forse molti di noi lo hanno accantonato troppo in fretta il caro alluminio, una lega che ci ha dato sempre tante soddisfazioni e che secondo Fulcrum merita ancora oggi tante...

C’è un’idea molto diffusa – e molto superficiale – nel mondo del ciclismo: che una bici usata in “world tour” sia il punto d’arrivo della tecnologia. Che tutto ciò che...

Specialized amplia la propria offerta per il cross-country e il down country con il lancio della nuova famiglia di ruote Roval Control SL, una gamma pensata per soddisfare le esigenze...

Non lo vedrete diverso dalla precedente versione perché l’estetica resta identica, quello che cambia nel nuovo Superpasso PRO di Vredestein resta nascosto agli occhi ma porta con sé numeri interessanti:...

Arrivano i primi trail della stagione…siete pronti? Se cercate una giacca per passare fuori le notti con la vostra gravel, avete bisogno della ASSOS x Mammut Aenergy IN Hooded Jacket....

Con la bella stagione torna la voglia di scoprirsi e di sentirsi a proprio agio con capi tecnici e performanti, motivo per cui sarete felici di poter attingere anche alla...

Quando la MTB incontra i vigneti e le Colline del Prosecco vuol dire che è tempo dell’XC Tra Le Torri. Tradizionale appuntamento nella giornata della Festa dei Lavoratori, giovedì 1°...

Il nome è quello dell’autodromo definito da tutti come “Tempio della velocità” mentre gran parte della sua velocissima natura deriva dalla sorella da altissime prestazioni Ostro Vam, modello in mano...

Dopo aver portato le bici da strada e gravel Canyon all'apice del successo agonistico, la superstar spagnola Alejandro Valverde, uno dei più grandi corridori della sua generazione, ha firmato oggi...

Il nuovo copertoncino ENERGIA EPS TLR lanciato da CST Tires guida una vera rivoluzione, infatti, come capostipite ad alte prestazioni del segmento stradale del noto marchio taiwanese, è il primo...

Selle Italia presenta la nuova "White Range", una collezione che vede protagoniste le sue selle più iconiche – Flite Boost, SLR Boost e Novus Boost Evo – ora disponibili nell'elegante...

Nel ciclismo di oggi le perfromance migliori si ottengono sempre tramite preparazione e tanto impegno ma anche affidandosi a prodotti innovativi e aerodinamici come accade per il Casco Chrono di...

Ultraleggero, efficiente e sicuro, ma anche sostenibile nella sua produzione grazie al carbonio riciclato..così si presente il nuovo Shuttle Cage Z, il nuovo portaborraccia di Topeak. Leggero e resistente Questo portaborraccia...

Il “Gold Winner” è uno dei premi più ambiti in ambito ciclistico e quest’anno va alla Merida eONE SIXTY SL! È stato uno dei momenti salienti dell’annuale fiera Cyclingworld Europe...

NABICO, il produttore di nastri da manubrio personalizzabili 100% Made in Italy, condivide oggi con voi alcune curiosità riguardo questo accessorio spesso troppo sottovalutato. Dal principio ad oggi le cose...

Per il quarto anno consecutivo e fino al 2027 le maglie di classifica del Tour of the Alps, la gara Euroregionale UCI Pro Series, che si svolgerà dal 21 al...

VIDEO TEST
ALTRI VIDEO DI TEST




di Giorgio Perugini
Le ruote Sharq di Fulcrum, frutto di tantissima ricerca aerodinamica e di un nuovo approccio alla  progettazione, sono un prodotto...
di Giorgio Perugini
Se desiderate una bici gravel con cui cominciare a vivere questa specialità in lungo e in largo nel nostro paese...
di Giorgio Perugini
Occhiali o lenti a contatto? Un bel dilemma per il quale si potrebbero spendere davvero molte parole, anche se la...
di Giorgio Perugini
Se non siete alla ricerca di una scarpa votata all’agonismo esasperato nel fuoristrada, la nuova Fizik Terra Ergolace GTX è...
di Giorgio Perugini
È difficile nel nostro settore trovare un prodotto che goda di ampi consensi come accade per la Pinarello Dogma F,...
di Giorgio Perugini
È innegabile, le giornate si stanno allungando, le classiche di primavera sono dietro l’angolo e la voglia di rimettersi sui...
di Giorgio Perugini
Il dilemma resta sempre lo stesso, meglio un casco aero o un casco ventilato? Purtroppo una riposta sola non esiste,...
di Giorgio Perugini
Oggi Castelli Cycling presenta con orgoglio la sua famiglia Gravel, professionisti e non della ghiaia con cui il marchio condivide...
di Giorgio Perugini
Chi pratica molti sport sa quanto sia utile possedere elementi in grado di coprire al meglio diverse attività sportive, un...
di Giorgio Perugini
Se non vi serve una grande impronta a terra ma vi basta un copertone veloce ed in parte poliedrico per...
di Giorgio Perugini
Il periodo dell'anno che stiamo affrontando richiede l’utilizzo di abbigliamento caldo, protettivo e dotato di ottima traspirabilità, caratteristiche che possiamo...
di Giorgio Perugini
Per quanto mi riguarda sono tra gli occhiali migliori del momento e anche quelli più sfruttati da Tadej Pogačar durante...
di Giorgio Perugini
Revolution in ordine di tempo è l’ultima novità road prodotta da Northwave e vi anticipo che si tratta di un...
di Giorgio Perugini
Il fenomeno dei furti limita il vostro desiderio di acquistare una bella bici? Male, oggi esistono diversi dispositivi per rendere...
di Giorgio Perugini
Potremmo spendere mille parole su Protone,   probabilmente  uno dei caschi più apprezzati di sempre, un prodotto sfruttatissimo dal team...
di Giorgio Perugini
Gravel o road? Quanti dubbi, dubbi che potete semplificare ed eliminare del tutto sfruttando una...
di Giorgio Perugini
Nelle uscite gravel ci sono molte cose che restano indelebili come i panorami, lo sterrato, i sentieri inesplorati, ma anche...
di Giorgio Perugini
I due capi che vi presento oggi sono la Equipe R Spring Fall LS Jersey S11 e l’equipe R Spring...
© 2018 | Prima Pagina Edizioni Srl | P.IVA 11980460155
Pubblicità | Redazione | Privacy Policy | Cookie Policy | Contattaci

[X] Il nostro sito web utilizza i cookies (piccoli file salvati sul tuo hard disk) per migliorare la navigazione, analizzare l'accesso alle pagine web e personalizzare i propri servizi. L'utente è consapevole che, se esplora il nostro sito web, accetta l'utilizzo dei cookies.
Per maggiori informazioni consulta la nostra privacy policy