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I VOTI DI STAGI. LA JUMBO VISMA FA IL DREAM TEAM, LA UAE SI ARROCCA, LA INEOS ATTENDE. E FABIO CASARTELLI...
di Pier Augusto Stagi | 18/07/2022 | 15:16

QUICK STEP- ALPHA VINYL. 6. Un inizio folgorante, con due vittorie in sequenza poi, con l’aumentare della temperatura, un evidente calo.

JUMBO VISMA. 10. Un “dream team” in piena regola, che ha condizionato e dominato queste prime due settimane di corsa. Ben 22 (ventidue) piazzamenti nei dieci, con la maglia gialla di Jonas Vingegaard, quella verde di Wout Van Aert, tre vittorie di tappa con questi due e una serie infinita di azioni, allunghi e attacchi con gli altri. Fin qui hanno fatto di tutto, pure troppo.

UAE EMIRATES. 7,5. La squadra fa quello che può, contro un’autentica corazzata. Taddeo è lì, a giocarsi ancora una volta la corsa, dopo aver vissuto la prima grande “deblacle” della sua pur giovane carriera sul Col du Granon, come Merckx la visse a Orcières Merlette (finì a 8’42” da Luis Ocaña). Una crisi di fame che rischia di farlo, almeno per quest’anno, digiunare.

INEOS GRANADIERS. 7. Una quindicina di piazzamenti nei dieci, con una bellissima vittoria del bimbo britannico Tom Pidcock, che sta studiando per diventare un uomo da Grandi Giri. Un uomo da Tour. Per il momento il ragazzo è 9° nella generale, mentre il team di Geraint Thomas (3° in classifica) è al comando della classifica a squadre. Hanno tre uomini nella top ten, e hanno tutto per poter tentare il tutto per tutto.

ALPECIN-FENIX. 6. Di occasioni per sprintare, solo tre. Per Jasper Philipsen un secondo, un terzo e finalmente una vittoria, che dà valore a un Tour fino a questo momento non esaltante.

TREK-SEGAFREDO. 7,5. Sono venuti per dare battaglia, per provare a vincere una tappa senza ambizioni di classifica. Per il momento di battaglia ne hanno data tantissima, una tappa con Mads Pedersen se la sono portata a casa, ma c’è da credere che i ragazzi di Luca Guercilena non si accontenteranno.

BAHRAIN-VICTORIOUS. 4,5. La brutta copia di quello che abbiamo visto in questi anni e mesi. È vero, l'avvicinamento al Tour non è stato dei più facili, ma ora c’è la corsa e il team di Milan Erzen sembra ancora frastornato e in stato confusionale. C’è quest'ultima settimana per dare senso a tutto e lasciare un buon ricordo.

BORA HANSGROHE. 5,5. Non sono stati fortunatissimi, come molti per altro. Con Vlasov sperano ancora di rientrare nella top ten, anche se fino a questo momento hanno raccolto dieci piazzamenti e poco di più.

TOTALENERGIES. 4. Peter Sagan fa quello che può, e qualcosa fa. Il team naviga nelle zone basse della classifica a squadre (19°) e fino a questo momento ha raccolto appena cinque piazzamenti nei dieci. Un po’ pochino per un team di questo livello.

B&B HOTELS. 7,5. Sono stati invitati, ma non fanno la figura degli imbucati. Sono tra le più belle realtà di questo Tour e, con le debite proporzioni, fanno arrossire tanti team molto più strutturati e con budget di gran lunga superiori. Sei sono i piazzamenti ottenuti, ben cinque con il nostro Luca Mozzato.

BIKEEXCHANGE JAYCO. 8. Sono venuti per raccogliere vittorie e piazzamenti. Le vittorie sono due: con Groenewegen e Matthews. Squadra fatta per andare all’attacco: e attaccherà.

TEAM ARKEA SAMSIC. 7. Sette piazzamenti nei dieci, Quintana 6° nella generale, team 8° nella classifica a squadre. Insomma, un Tour più che positivo, in attesa della resa dei conti. E prima di tirare le somme di terreno ce n'è ancora.

TEAM DSM. 6,5. Squadra sorniona, che però è lì, in 4a posizione con un poco appariscente Romain Bardet a soli 3’ dalla maglia gialla. Team che fino ad oggi ha raccolto tre piazzamenti nei dieci, ma sui Pirenei ha tutto per poter mostrarsi al mondo.

LOTTO SOUDAL. 4. Piano al Giro, pianissimo al Tour. Due soli piazzamenti nei dieci. Credo che siano loro per primi a non essere contenti.

INTERMARCHÈ WONTY GOBERT. 6,5. Louis Meintjes è 7° nella generale, l’intera squadra è in ogni caso sempre presente e attiva. Insomma, c’è.

COFIDIS. 6,5. Hanno perso l’uomo per la classifica (Martin, covid), ma cercano di dare un senso al loro Tour ogni giorno, e francamente mi sembra che ci stiano riuscendo più che bene. Con un pizzico di fortuna, ieri, Beniamino Thomas poteva anche portarsi a casa una bella vittoria, intanto Simon Geschke spera di portarsi a casa la maglia a pois che ha sulle spalle.

ISRAEL PREMIER-TECH. 6. Quattro piazzamenti e una vittoria di tappa con Clarke, costretto poi ad abbandonare la corsa per covid. Froome ottiene un buonissimo terzo posto e Fuglsang si rende protagonista una volta prima di essere costretto al ritiro. Potrebbe fare di più, ma è anche vero che la fortuna non ha girato per le stanze del team.

EF EDUCATION EASYPOST. 6,5. Magnus Cort si rende protagonista per dieci giorni, poi anche lui va a casa per covid. Il nostro Bettiol arriva ad un passo dal colpo. Neilson Powless si fa vedere, anche se poi scivola sempre un po’ troppo indietro. È una squadra attiva, che si dà un gran daffare, ma raccoglie meno di quanto produca.

GROUPAMA-FDJ. 6. La vera scommessa, in questa ultima settimana, è Gaudu. Al momento è 8° nella generale, ma lo scalatore transalpino potrebbe essere la grande sorpresa. Ha creatività e tenacia: non è poco. Come team è al terzo posto, alle spalle solo di Ineos e Jumbo Visma.

MOVISTAR. 5,5. Enric Mas è 10°, ma il team di Unzue, abituato a dominare la classifica a squadre e a condizionare la corsa, è chiaramente la brutta copia di quello che siamo soliti vedere.

AG2R CITROEN. 6. Una vittoria di tappa con Bob Jungels, che è anche 14° nella generale ad oltre 20 minuti. Per il resto poco, troppo poco.

ASTANA QAZAQSTAN. 4. Aggrappati ad Alexey Lutxenko, che è 12° nella generale ad oltre 10 minuti ed è l’unico ad aver ottenuto un piazzamento nei dieci.

Fabio CASARTELLI. 27. Oggi sono ventisette anni che manca Fabio, oro olimpico a Barcellona, morto il 18 luglio 1995 lungo la discesa del Portet-d’Aspet. Era un amico, un ragazzo adorabile e dolcissimo, un corridore dotato di classe innata, che seppe toccare il cielo con un dito il 2 agosto 1992, ai Giochi di Barcellona, con una volata regale a tre che lo condusse nell’olimpo dello sport. Oggi ricordo un amico assieme a quale mi sarebbe piaciuto pedalare ancora un po’.

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