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GIRO D'ITALIA U23 2021. A CASTELFRANCO VENETO GLI ULTIMI VERDETTI
di Giuseppe Figini | 12/06/2021 | 08:15

La tappa in linea finale di una gara è, quasi per convenzione, definita “tappa dell’apoteosi”, soprattutto quando il percorso non presenta motivi altimetrici tali da potere ribaltare le posizioni di classifica acquisite prima del suo svolgimento. Foto, saluti, inquadrature particolari, sorrisi e lunghe conversazioni, magari un brindisi anticipato in corsa, soprattutto nelle fasi iniziali, prima dell’impegno delle varie squadre dei velocisti per la volata finale. Questo schema è applicabile soprattutto ai grandi giri professionistici ma, fra i giovani U23, potrebbe essere smentito.

L’ultima tappa propone il ritrovo e il via in Friuli-Venezia Giulia, provincia di Pordenone con l’arrivo nel vicino Veneto, provincia di Treviso con due località di lunga, robusta e riconosciuta passione per le due ruote.

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San Vito al Tagliamento, città di lunga storia conta circa 15.000 abitanti e sorge alla destra del Tagliamento, in pianura, quasi al confine con la provincia di Udine. Le antiche mura, con tre porte ben conservate, racchiudono il centro storico  con struttura medievale. Il Duomo, risalente alla metà del 1700, con slanciato campanile alto m. 76, dedicato ai patroni cittadini Vito, Modesto e Crescenzia, la chiesa di San Lorenzo, quella di S. Maria dei Battuti e il santuario della Madonna della Rosa sono i maggiori luoghi di culto al cui interno vi sono pure opere di rilievo. Palazzo Rota, ora sede municipale, abbellito da elegante cortile e parco interno, la bella Piazza del Popolo, e varie altre costruzioni sono i motivi civili di rilievo architettonico. Nei dintorni è sviluppata l’agricoltura, favorita da molte risorgive

Paolo Sarpi (1552-1623), nato e morto a Venezia, era di una famiglia originaria di S. Vito al Tagliamento, dotto religioso, critico verso il potere temporale della Chiesa mentre nativo di qui era Riccardo Cassin (1909-Pian dei Resinelli 2009), longevo alpinista specialista del sesto grado che ha firmato la “prima” di molte e famose “vie” alpinistiche in tutto il mondo. Per il ciclismo è di rilievo il nome di Cesare Benvenuto, Cesarino per tutti, direttore di corsa di molte gare del G.S. Forze Sportive Romane di Franco Mealli, scrupoloso, silenzioso, attento che ha operato pure nella Primavera Ciclistica, nel Giro d’Italia dilettanti, nel Giro del Friuli e altre importanti gare nella zona friulana-veneta. La Coppa San Vito è una gara di tradizione per velocisti che si organizza dal 1926, prima dal C.C. Stefanutti poi dal Pedale Sanvitese. Nel 2018 ha ospitato la partenza della 14^ tappa del Giro d’Itala 2018 con arrivo solitario allo Zoncolan di Chris Froome che pose le basi del suo successo finale nella corsa rosa.

C’è una sorta di circuito introduttivo nel suo territorio toccando le località di Ponte Rosso e San Floriano, l’abitato di San Vito al Tagliamento e, dopo Ponte Rosso, termina il circuito iniziale con la tabella di marcia che propone Villutta, frazione di Chions, poi Azzano Decimo, popolato comune, Prata di Pordenone, con il Museo della Miniera che illustra la dura vita degli emigrati friulani nelle miniere di carbone all’estero, la Villa Morosini Memmo, ora sede del comune e Villa Brunetta e raggiungere quindi Brugnera, sul fiume Livenza, industre centro per la lavorazione del legno e sviluppata agricoltura dove sorgono anche piacevoli ville. Antonio Luigi Zanussi (1890-Pordenone 1946), fondatore dell’omonima azienda di elettrodomestici che nel secondo dopoguerra conobbe un grande sviluppo.

Si passa quindi in Veneto, provincia di Treviso, sempre in costanza di pianura, interessando Francenigo, popolosa frazione di Gaiarine, quindi Orsago, con la chiesa parrocchiale di San Benedetto e la Villa Priuli de Chastonay Da Re, oltre a varie altre e sede dell’industria alimentare Doria, di mobilifici e del settore tessile. Claudio Bortolotto (1952), valido professionista per una decina d’anni , vincitore di due tappe al Giro e, per tre volte, primo nella classifica dei GPM. Segue Godega di Sant’Urbano, con numerose ville venete, San Fior, con la chiesa arcipretale di San Giovanni Battista che conserva una pala d’altare di rilevante valore, il Polittico di San Giovanni Battista del Cima da Conegliano, opera in otto parti. Interessanti motivi sono ritrovabili anche nelle sue frazioni. Italo De Zan (1925-Treviso 2020), ha vinto una tappa del Giro d’Italia 1948 e la Milano-Torino del 1947.

Si prospetta quindi la bella Conegliano, traguardo volante, 35.000 abitanti, con il centro costitutivo medievale che discende dal Colle Giano verso la pianura presentando pure stili e motivi  d’atmosfera tipica veneta. Il Duomo di San Leonardo, con il suo alto campanile, custodisce una preziosa pala di Giovan Battista Cima, artista qui nato e del quale si può visitare la casa natale, ora museo. Importante è la Scuola dei Battuti con notevoli opere pittoriche, , la chiesa di S. Antonio di Padova. La Spianata di Castelvecchio, nella zona alta, favorisce una panoramica vista e custodisce, nel Museo Civico, molteplici opere di valore. Il Teatro Accademia, neoclassico, in Piazza Cima, ospita manifestazioni di rilievo e, in argomento architettonico, sono da ricordare le ville venete che qui sorgono.

Notissima è la sua vocazione vinicola con il noto Prosecco, in varie versioni e declinazioni, in primissima fila che va di pari passo con una diversificata attività manifatturiera. Il Giro d’Italia prof ha proposto qui arrivi di tappa nel 1977 con il successo di Piermattia Gavazzi e nel 2002 volata di Mario Cipollini, oltre a diverse partenze. Tutta la zona è ad alta passione ciclistica, territorio d’origine di molti corridori di differenti epoche. Della frazione di Scomigo era nativo Teofilo Sanson (1927-2014), imprenditore intraprendente, vulcanico, sia nell’attività lavorativa, sia nello sport.

Si passa quindi nel territorio comunale di S. Pietro di Feletto toccando prima le sue località di Casotto e di Muro di Ca’ del Poggio, a m. 242, GPM di 3^ cat., strappo sovente inserito nelle competizioni della zona e punto di passaggio frequentato dai molti ciclisti d’ogni tipo, in paesaggio di pregiati vigneti, poi Refrontolo, in bella posizione collinare, di fronte al Quartier del Piave, come era denominata la zona ai tempi della Repubblica di Venezia, con il pianoro delimitato a nord dai rilievi collinari, a sud dal Piave e dalla zona del Montello. Molto apprezzato è il vino rosso Refrontolo Passito DOCG.

L’itinerario prospetta il passaggio da Solighetto, frazione dell’importante comune di Pieve di Soligo, attraversata dal fiume Soligo e con la villa Brandolini d’Adda, architettura di rilievo del XVIII secolo con vasto giardino per giungere poi a Farra di Soligo, fra i colli e i vigneti che rientrano nel patrimonio UNESCO, con la chiesa di San Vigilio e quella dell’eremo di San Gallo e diverse ville venete di rilievo. Sviluppata è pure l’attività lattiero-casearia, dei mobili e dell’enologia nel distretto DOCG DEL Prosecco Superiore di Conegliano-Valdobbiadene. Si tocca pure la sua frazione di Col San Martino, dove sono visibili i “palù”, assimilabili a formazioni paludose, tipici di zone del trevigiano, con la grande chiesa parrocchiale dell’Annunciazione oltre a quella già citata di San Vigilio. Qui si svolsero diversi circuiti degli assi organizzati da Nino Recalcati.

Il ciclismo ricorda i nativi di qui: Guido De Rosso (1940), ottimo professionista dal 1962  al 1969, vincitore del primo Tour de l’Avenir fra i dilettanti, tricolore  su strada fra i prof nel 1964 e vincitore del Matteotti, del Piemonte e della Placci, più volte azzurro ai mondiali e Annibale De Faveri (1951-Belluno 2013), prof per cinque anni.

Segue un’altra nota ma agevole salita al GPM, 3^ cat., di Guia, m. 296, già nel comune di Valdobbiadene, zona d’eccellenza per il vino omonimo, con piacevole struttura urbana che si estende dal monte Cesen al greto del Piave dove, nella parte piana, sono armonicamente inseriti nel contesto diversi insediamenti produttivi e commerciali, cui segue il transito dalla sua frazione di Bigolino.

A Valdobbiadene il Giro d’Italia prof ha proposto tre arrivi di tappa con sprint vincente di Alessandro Petacchi nel 2009, la cronometro del 2015  con successo del bielorusso Vasil Kiryenka e, infine, nel 2020, altra prova a cronometro, con affermazione di Filippo Ganna.

Segue Cornuda, sempre in zona collinare con motivi di vario interesse, poi Coste di Maser, ai piedi dei colli Asolani, con piacevoli ville, per entrare poi subito nel comune di Asolo, transitando per la frazione di Caselle d’Asolo, ancora in pianura, prima di passare sul rilievo dove sorge il capoluogo comunale, Asolo, nell’ elenco dei borghi più belli d’Italia, circondato da antiche mura, caratterizzato da notevoli scorci medievali, architetture venete, sia nobili, sia rustiche, fontane, ulivi, cipressi, boscose vallette con belle ville in un’atmosfera di quieta e serena vite. A metà 1500 ha vissuto un importante periodo storico-culturale quando vi risiedette Caterina Cornaro, già regina di Cipro, con la corte che accolse personaggi, artisti e letterati illustri quali Pietro Bembo, e luogo ricercato pure da personaggi di varie epoche successive come l’attrice Eleonora Duse che qui è sepolta. Il Duomo, con dipinti di Lorenzo Lotto e altri pittori di valore, la Loggia del Capitano, del XV secolo con pregevole Museo Civico, il Castello della Regina con la Torre dell’Orologio, vicino alla porta medievale del Colmarion, la suggestiva strada per Casella, denominata Foresto Vecchio, unitamente a vari altri, sono i motivi architettonici di specifico valore. Il turismo è un “asset” di primo rilievo  in un centro ricco di splendide ville nobiliari, con clima mite e varie attività manifatturiere en inserite nel quadro d’insieme.

Nel 2010 Vincenzo Nibali s’aggiudicò in solitaria la tappa del Giro d’Italia prof con la scalata del monte Grappa e, nel 2016, la vittoria nella Modena-Asolo si impose Diego Ulissi.

Il tracciato prevede il passaggio da San Vito di Altivole, nel comune di Altivole, poi Riese Pio X, popoloso comune, luogo natale di Giuseppe Melchiorre Sarto (1835-Roma 1914), Papa Pio X che regnò dal 1903 al 1914, proclamato santo dal 1954. Il comune di Riese divenne Riese Pio X nel 1952. Si trova sotto il massiccio del Monte Grappa, in pianura, sede di varie attività manifatturiere e fertile agricoltura, con varie strutture d’interesse.

Il ciclismo è assai seguito e qui, annualmente, è organizzato il G.P. Sportivi di Poggiana, classica internazionale dei dilettanti con partenza e arrivo nell’omonima frazione. Varie gare di rilievo hanno proposte tappe a Riese Pio X con l’arrivo della 18^ tappa Giro d’Italia prof del 2007 vinta allo sprint da Alessandro Petacchi e la partenza della tappa conclusiva dell’edizione 2013.

Nativo di qui è Simone Fraccaro (1952), professionista dal 1974 al 1984, ottimo passista e inseguitore, vincitore di due tappe al Giro, poi imprenditore nel settore dell’abbigliamento ciclistico in particolare.

Si passa quindi nel territorio di Castelfranco Veneto, importante comune con circa 34.000 abitanti, dove il Giro d’Italia Giovani U23 festeggia la conclusione dell’edizione 2021, in zona e città ad alta, altissima, gradazione di passione e lunga, consolidata, tradizione per il ciclismo.

Ha inizio qui un circuito cittadino, tutto in pianura, ogni tornata misura km. 8 circa, da percorrere due volte, prima di tagliare il traguardo definitivo nella centralissima Piazza Giorgione al termine del secondo giro del circuito che prevede il passaggio da Salvarosa, frazione che ha conosciuto un importante sviluppo e dove, nei pressi del noto ristorante Fior, c’è la “caseta”, ossia la villetta-foresteria della squadra Zalf Euromobil-Désirée-Fior degli appassionatissimi fratelli Lucchetta – Antonio, Fiorenzo, Giancarlo e Gaspare – titolari di Zalf Euromobil e di Egidio Fior, dell’omonimo ristorante albergo. Da trentacinque anni la formazione è una realtà di primissimo piano del ciclismo dilettantistico e da qui sono passate, cresciute e formate moltissime generazioni di corridori con molti fra i più importanti nomi del ciclismo professionistico italiano. Un vero e proprio caso di scuola.

Castelfranco Veneto presenta l’eccellenza architettonica del suo famoso Castello medievale con mura ben conservate all’interno delle quali è disposto piacevolmente il nucleo storico e il Duomo del XVIII secolo che conserva una famosa pala d’altare del Giorgione, grande nome della pittura qui nato (1478 ca.-Venezia 1510), unitamente a numerosi altri motivi in tema della città.

Per i personaggi legati e collegabili a Castelfranco Veneto si possono ricordare Tina Anselmi (1927-2016), che è stata la primadonna a ricoprire, nel 1970, l’incarico di ministro in Italia, la cantautrice Donatella Rettore e Francesco Guidolin (1955), calciatore, poi allenatore e ora commentatore del calcio in tv, e sempre appassionato praticante e amante della bicicletta. Sono nati qui anche Alessandro Ballan 1979), iridato 2008 e Matteo Tosatto (1974), ora d.s. e detentore del record dei grandi giri conclusi, ben 28, e vari altri corridori di varie epoche in una zona sempre prolifica.

Il Giro d’Italia prof ha proposto qui arrivi di tappa nel  1991 con il successo di Silvio Martinelli e nel 1999, altra volata, vinta da Mario Cipollini.

E in questa bella ambientazione ed atmosfera, dove certamente non manca l’entusiasmo per corridori e corse, che il Giro d’Italia Giovani U23 celebrerà sul podio i vincitori delle differenti classifiche con la fondata speranza che il rosa abbia finalmente a imporsi sul grigio, grigio scuro molte volte, che ha costretto il mondo, e anche il ciclismo, a dolorosi sacrifici e rinunce.

E un evviva di speranza per i giovani competitori dell’eccellenza giovanile del ciclismo mondiale che si sono schierati al via e confrontati sulle strade di questa – sicuramente prestigiosa, ambita, selettiva - rassegna delle sue giovani forze ciclistiche.

Sarà un’altra “missione compiuta” per gli organizzatori della Nuova Ciclistica Placci 2013 e per tutti gli enti, pubblici e privati, che credono nei valori del ciclismo che offrono il loro supporto.

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