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GIRO U23. SI TORNA A SALIRE VERSO FALCADE. LIVE E IMMAGINI
di Giuseppe Figini | 22/06/2019 | 07:45

Dopo l'ennesimo successo britannico, firmato ieri da Fred Wright a Levico Terme, il Giro d'Italia Under 23 si avvia alla conclusione e propone oggi la penultima frazione.

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Per la penultima tappa il Giro d’Italia under 23 approda in Veneto, regione con forte, storica, impronta ciclistica sempre attuale. I primi due terzi circa del tracciato odierno sono praticamente in pianura mentre, il restante terzo, va su e giù, in continuità.

Rosà è la piacevole località in provincia di Vicenza che ospita le operazioni di ritrovo e partenza. Il comune conta circa 15.000 abitanti e sorge nella pianura, ricca d’acqua con le “rogge” che solcano il territorio, prossimo a Bassano del Grappa. L’agricoltura era l’attività prevalente ma a partire dagli anni 1960 Rosà ha conosciuto un forte sviluppo industriale in vari settori – anche nel settore componentistica ciclo -, artigianale e commerciale con l’effetto collegato di un forte aumento demografico. Pregiato prodotto agricolo è l’asparago di Rosà, celebrato annualmente con una sagra dedicata, molto frequentata. Il Duomo del 1720 con lo slanciato campanile, le ville venete con in primo piano villa Dolfin Baldù, in un grande parco, villa Morosini, il Municipio, il teatro Montegrappa, la moderna scuola d’infanzia “gli Aquiloni” progettata da Mario Botta, sono i motivi di rilievo storico e architettonico di Rosà, ricca anche di verdi parchi.

Subito in partenza si passa per Bassano del Grappa, famosa, storica e popolosa città riferimento del territorio, per molteplici aspetti, sul fiume Brenta, al limitare dell’Altopiano d’Asiago e Monte Grappa, centro ricco di motivi architettonici di valore precipuo. E’ un città con diversificate attività nell’industria, nel commercio e nell’artigianato. Il ponte vecchio, detto anche ponte degli Alpini, costituisce da sempre un’icona cittadina e nei suoi pressi si trova la grapperia della più antica distilleria d’Italia funzionante dal 1779. Sono numerosi gli edifici di valore storico con quelli civili che presentano in primo piano la rinascimentale Villa Angarano, progettata dal Palladio con corpo centrale seicentesco di Baldassare Longhena, Villa Rezzonico, Villa Vanzago, Palazzo Sturm che ospita dal 1882 il museo della ceramica, tradizionale lavorazione del luogo, unitamente al Museo Remondini dedicato alla stampa con pregevolissime opere di grandi artisti figurativi. Di rilievo è anche il Castello degli Ezzelini, conosciuto anche come “castello superiore”, la torre civica, e varie vie e piazze di particolare, gradevole, struttura ed atmosfera. Fra quelle religiose si propone il Duomo con altre notevoli chiese.
Il ciclismo è qui di casa, da sempre, con la struttura dello stadio velodromo Rino Mercante che nel 1985 ha ospitato i mondiali e molteplici manifestazioni. Il Giro d’Italia inizia la serie degli arrivi qui nel 1933 con il successo di Ettore Meini, 1934 Giuseppe Olmo, 1946 Fusto Coppi, 1949 Giovanni Corrieri, 1970 il belga Walter Godefroot, 1974 Eddy Merckx, 1986 Guido Bontempi, 1992 Endrio Leoni mentre nel 2014 è stata la partenza della frazione a cronometro con arrivo a Cima Grappa dove è stato primo Nairo Quintana, vincitore finale di quell’edizione. Molti sono i corridori di varie epoche, al maschile e al femminile, nati a Bassano del Grappa.

Segue Romano d’Ezzelino, comune sparso con sede nella frazione di S. Giacomo, che si estende anche sulle primi pendici del monte Grappa, dove è nato nel 1954 il pistard Cristiano Citton e passare quindi nella provincia di Treviso trovando Crespano del Grappa, frazione di Pieve del Grappa, nuovo comune dopo la recentissima fusione con il confinante comune di Paderno del Grappa, dove sorge, in posizione elevata, il santuario della Madonna del Covolo mentre nel centro c’è il Duomo dei Santi Marco e Pancrazio del 18^ secolo. Il tracciato di gara prevede il passaggio da Possagno, luogo natale del grande scultore e pittore Antonio Canova (1757-Venezia 1822), qui ricordato dall’imponente Tempio Canoviano. A Possagno è anche nato nel 1948 Sebastiano Favero, presidente dell’Associazione Nazionale Alpini, istituzione di grande valore su tutto il territorio italiano. Si prospetta quindi Pederobba, lungo il Piave, comune sparso con sede nella frazione di Onigo, luogo che rievoca episodi della prima guerra mondiale, ora attivo centro.

Segue il passaggio nella provincia di Belluno per Fener, frazione di Alano di Piave, con la chiesa di San Michele. Gloria sportiva di Alano di Piave è il cestista Dino Meneghin qui nato nel 1950. Quindi si prosegue per la stazione di Quero-Vas, comune fra le Prealpi Bellunesi, per incontrare poi, dopo la sua frazione di Anzù, la città di Feltre con l’insediamento più antico sulle pendici del “Colle delle Capre” con il castello di Alboino dove, ai piedi si sviluppano i quartieri più moderni in un’ambientazione coronata dai rilievi delle Vette Feltrine. Le architetture religiose cittadine di rilievo sono la Concattedrale di San Pietro Apostolo e la Basilica dei Santi Vittore e Colonna, entrambi monumenti nazionali. Palazzo della Ragione, sede del comune, Palazzo Pretorio, Palazzo Villabruna, sede del Museo Civico, il Teatro de la Sena, con vari altri edifici, sono quelli rappresentativi per le costruzioni civili, sovente d’impronta veneziana. Le architetture dipinte dei palazzi rinascimentali di via Mezzaterra, panoramica strada che congiunge il centro al colle di Piazza Maggiore sono di notevole suggestione. Il Palio di Feltre ha antiche radici. Il ciclismo propone qui vari eventi, soprattutto amatoriali, di particolare rilievo. Nel 2000 la tappa del Giro d’Italia vide il successo del lombardo Enrico Cassani con 1” di vantaggio su Davide Bramati.

Segue Fonzaso, comune sede della Manifattura Valcismon titolare dei noti marchi d’abbigliamento ciclistico Castelli e Sportful, presenza attiva in varie manifestazioni di primo livello ciclistico. Qui la strada inizia salire, seppure senza strappi, verso Ponte Oltra, frazione di Sovramonte e passare quindi nella provincia autonoma di Trento, nella valle del Primiero dopo avere superato lo spettacolare ponte. Si incontra Pontet, frazione di Imer, comune capoluogo in verde ambientazione, con la chiesa dei santi Pietro e Paolo e salire poi fino a Fiera di Primiero, ora frazione e sede municipale del comune di Primiero San Martino di Castrozza. E’ il centro di riferimento, in molteplici ambiti, della valle del Primiero. La struttura abitativa rimanda a quella tipica dei borghi del Tirolo con la bella chiesa arcipretale dell’Assunta e il quattrocentesco Palazzo delle Miniere, detto anche del Dazio, piacevoli vie e strutture ricettive di lunga tradizione, In zona d’affermato turismo estivo e invernale. Qui si continua la tradizione artigianale del legno e dell’intaglio. Luigi Negrelli (1799-Vienna 1858) ingegnere specializzato in trasporti, qui nato, ha firmato il progetto per la realizzazione del Canale di Suez.

Si lascia la strada che sale per San Martino di Castrozza e il passo Rolle e girando a destra, si percorre  quella del Passo Cereda che collega la trentina Valle di Primiero con quella bellunese, in Veneto, del Mis. La pendenza ha un andamento praticamente uniforme e l’ambiente è verde, naturale, con poche costruzioni. In inverno è possibile praticare lo sci da fondo e quello alpino mentre l’estate il passo è motivo e base di varie escursioni. Dopo lo scollinamento si scende a Mis, località nell’omonima, suggestiva, valle, all’interno del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, nel comune di Sospirolo, con vari edifici tipici. Si risale leggermente per Don di Gosaldo, comune sparso con sede nella frazione di Don, e quindi superare il valico di Forcella Aurine, a m. 1297, sempre nell’ambito comunale di Gosaldo e riprendere a scendere su Frassenè, frazione con il piacevoe “parco laghetti”,  del comune di Voltago Agordino che segue, sempre in discesa e con piacevoi paesaggi verdi, per giungere infine nella sottostante Agordo. E’ il centro principale della zona dell’Agordino, all’interno della valle del Cordevole.

Nel passato era il baricentro del distretto minerario circostante – l’attività è ricordata nel Museo Mineralogico e Paleontologico - mentre dal secondo dopoguerra l’industria dell’occhialeria, a livello internzionale, è l’attività preminente. La chiesa abbaziale di Santa Maria Nascente è nota anche per i due campanili identici. Caratteristica è la piazza centrale del comune, con edifici d’interesse, in una conca nello scenario naturale suggestivo di varie vette delle Dolomiti Bellunesi e Valli Feltrine. Nel 2007 è stata sede di partenza della Agordo-Lienz del Giro d’Italia vinta d Stefano Garzelli. Molti sono i protagonisti dell’hockey su ghiaccio, sport diffuso nella zona.
Si ritorna a salire pssando per Listolade, frazione di Taibon Agordino, poi Cencenighe Agordino, alla confluenza dei torrenti Biois e Cordevole, poi Canale d’Agordo, comune circondato da importanti cime e paese natale di papa Giovanni Paolo I°, al secolo Albino Luciani, (1912-Città del Vaticano 1978), 263° papa con il suo pontificato di soli 33 giorni che è fra i più brevi della storia.

Si giunge subito dopo a Falcade, traguardo di tappa, a quota m. 1155, il principale centro della valle del Biois, che sorge in una conca soleggiata, fra il verde, con estesi boschi di conifere che lo circondano con, sullo sfondo, le Pale di San Martino, il Monte Mulaz, il gruppo della Marmolada, il Sasso di Valfredda, le Cime d’Auta, il Monte Civetta e Monte Pelmo. Il turismo ha oggi un ruolo d’assoluta importanza nell’economia, prima basata sull’agricoltura e l’allevamento. Gli impianti sciistici, direttamente in paese, portano verso il passo San Pellegrino, area inserita nell’articolato e diffuso comprensorio del Dolomiti Superski. Anche il fondo può contare su un Centro specialistico con circa km. 10 di piste nei pressi del paese, con una parte illuminata per consentire l’attività notturna. Diffuso sono pure lo sci alpinismo e le escursioni con racchette da neve. Pure d’estate sono possibili varie attività con molteplici variazioni. Augusto Murer (1922-Padova 1985), scultore, pittore e partigiano era nato qui. Nel 54^ Giro d’Italia, anno 1971, Falcade ha ospitato l’arrivo della 18^ tappa vinta da Felice Gimondi sul belga Van Springel e terzo lo svedese Gosta Petterson, diretto dal grande Alfredo Martini d.s. della Ferretti, che qui s’impadronì della maglia rosa strappandola al trentino Claudio Michelotto e conservandola fino alla vittoria finale di Milano. L’indomani la Falcade-Ponte di Legno fu vinta dal veneto Lino Farisato, pure in maglia Ferretti.
Per il corridore che sarà in maglia rosa del Giro under 23 2019  a Falcade oramai potrebbe pregustare il successo finale. Mancano solo, si fa per dire…., i poco più di 35 km. dell’ultima tappa con la scalata a Passo Fedaia. E le montagne dolomitiche stanno a guardare.

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