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L'EROICA. Brocci: che emozione, il sorriso dei ciclisti
dalla Redazione | 05/11/2015 | 09:16

Un mese fa a Gaiole in Chianti (Siena) oltre 6200 ciclisti hanno partecipato alla diciannovesima edizione de L’Eroica che ha contato al via collezionisti di forti emozioni da tutta Italia e da 58 diversi Paesi. La ricorrenza è utile ad una breve intervista a Giancarlo Brocci, ideatore de l’Eroica.   

Ad un mese da L’Eroica quali sono le emozioni che rimangono più vive nell’animo del suo ideatore? “Il problema, a posteriori, è solo di non cadere nella retorica, nel trovare termini che rendano l'idea senza suonare autocelebrativi”.

Cos’è che ha reso L’Eroica 2015 così piacevole per i suoi 6200 eroi?L'emozione più vivida? Direi il sorriso, il trait d'union che accomuna il nostro popolo nel suo modo di vivere l'evento. E la pioggia, una quasi new entry, quel sorriso lo ha reso luminoso ancor di più, superando ogni regola di ottica. Orgoglioso di questa bellissima gente e della babele di lingue che si sentiva ovunque, per strada come in ogni angolo”.

Qual è il pregio maggiore de L’Eroica di Gaiole?Credo che questa edizione sia stata resa speciale dal fatto che ognuno si attendeva qualcosa dalla sua internazionalizzazione come dalla vendita del marchio. Averla riconosciuta, sempre lei, semmai ancor più bella, ha fatto scattare amore spontaneo, quello mai sopito ma che si temeva di poter perdere”.

Oltre 2300 stranieri da 58 Paesi nel 2015 sono un record già vecchio, qual è il prossimo obiettivo? Gaiole in Chianti sarà sempre l'evento-madre, quello cui non si deve rinunciare, quello che si aspetta un anno perché è lì la festa, quello da cui tutto è cominciato, quello in cui parecchi si sono innamorati della bici e dell'idea di fatica, del ciclismo riscoperto nella sua storia epica. E, inutile rammentarlo ancora, di un percorso permanente inimitabile per cui L'Eroica (elle apostrofo) si è imposta al mondo. Il prossimo grande obiettivo non può essere nei numeri e nella ulteriore mondializzazione. Niente potrà più stupire in questa direzione, già fantastica. L'idea è, piuttosto, che tale passione straordinariamente planetaria ci porti a progettare un ciclismo del futuro capace di tornare ad entusiasmare la gente anche per la sua autenticità ed i suoi valori”.

L’anno prossimo L’Eroica festeggerà vent’anni. Che iniziative sono allo studio?20 edizioni di Eroica! Spererei di festeggiarle trovando un modo di allargare la partecipazione, ma giusto per far vivere la festa a più gente ancora. In particolar modo mi piacerà pensare che l'impegno futuro di Eroica sia diretto a stare vicino ai giovani, a fare in modo che essa sappia proporsi come elemento di promozione della pratica della bici, per la sua cultura straordinariamente formativa, come stile di vita sana per i nostri nipoti”.

Intanto c’è chi sogna già le Eroiche nel mondo.. “Una delle cose che mi rendono piacevole l'attesa della prossima stagione è l'impegno che mi son preso a pedalare di più, a cercare di fare percorsi più impegnativi nella varie Eroiche. Praticamente in tutte mi sono limitato ai Corti, un po' per rappresentanza, parecchio per scarsa condizione. Penso alla vista Oceano di California, all'esordio in Sud Africa, dove avevo già pedalato la Cape Argus, la bellissima e dura Primavera con tanta strada bianca, il possibile ritorno in Giappone, l'unico dove, alla prima edizione e con una durissima "Torpado", feci i 100 km. In Spagna mi piacerà tornare con lo stesso stile, pulmino e tenda, perché un po' è vero che chi è giovane dentro non invecchia mai... Poi sarà la volta dell'altra grande festa popolare, la Britannia e dovrò farmi qualche Peak di quel District, allungando il mio raggio. A L'Eroica, quest'anno, ho pedalato per la prima volta; spero solo di poterlo rifare, magari fino ai 75 ed al mitico ristoro di Volpaia. Ma confido tanto nello sbarco sudamericano della terza di Novembre: Punta del Este, Uruguay ma non solo, un paradiso di strade bianche in un trionfo di natura forte e tranquilla. Prometto che, se tutto va come in cuor mio sento, là farò il Lungo e sarà il mio personale ringraziamento a questa bellissima creatura chiamata Eroica”. 

Rivivi le emozioni de L’Eroica 2015: https://www.facebook.com/Eroica/videos/vb.202627749939620/464209370448122/?type=3&theater

 

One month ago in Gaiole in Chianti (Siena), over 6,200 cyclists took part in the nineteenth edition of L’Eroica, with “collectors of adventures” coming from all over Italy and from 58 countries around the world. Let’s take this opportunity for a brief interview with Giancarlo Brocci, inventor of L’Eroica.

A month after the event, what feelings has L’Eroica left in the heart of its inventor?  “Thinking back, it’s hard not to be rhetorical, to find terms that render the idea without sounding self-satisfying”.

What made L’Eroica 2015 so enjoyable for its 6,200 heroes? “The most vivid memory? I’d say the smiles – that’s the thing that unites all of us experiencing the event. And the rain, almost a novelty this year, made those smiles even brighter. I’m so proud of the fantastic people and the Babel of languages that could be heard everywhere, in every corner on every street”.

What is the greatest virtue of L’Eroica Gaiole? “I think that this edition was made special by the fact that everyone expected something from the ‘internationalization’ of the event and from the sale of the brand. Having realised that the event is, if anything, even more amazing, people are more enamoured than ever. We were afraid that this feeling might have been lost but it hasn’t faded at all”.

Over 2,300 foreigners from 58 countries in 2015; this is an old record already, what is the next goal? “Gaiole in Chianti will always be the mother-event, the one we cannot do without, the one that everyone awaits for a year because this is where the party is, where everything started, where everyone fell in love with the bike, the idea of fatigue and the rediscovery of cycling through its epic history. And, at the risk of being repetitive, it’s where everyone fell in love with an inimitable permanent route with which L’Eroica (with a capital L) made its mark on the world. The next important objective will not involve increasing numbers or growing the event further around the world. It would be hard to beat what we’ve already done which is fantastic. The idea is rather to take this extraordinary planetary passion and use it to build the cycling of the future, a kind of cycling that will reawaken people’s enthusiasm for this sport and for its authenticity and values”.

Next year L’Eroica will celebrate 20 years, what initiatives are being studied? “Twenty editions of Eroica! I would love to celebrate by finding a way to increase the participation, so that even more people can enjoy the party. I would especially like the Eroica to aim at getting closer to young people in the future. It should aim to promote cycling, because of its extraordinarily formative culture, as a healthy lifestyle for our grandchildren”. 

Meanwhile, lots of people are dreaming of the various Eroicas around the world… “One of the things that has me looking forward to next season is the promise I made to myself to cycle more and to try to do the more difficult routes in the various Eroicas. In most of them, I’ve done the short routes, partly as the representative of the organisation but mostly because of my fitness levels. I’m imagining the ocean view in California, the debut in South Africa, where I have already cycled the Cape Argus, the fantastic and tough Primavera, with lots of white roads, a possible return to Japan, the only one in which I did the 100km route on a tough ‘Torpado’. I’d love to repeat the Spanish experience, travelling by minibus and sleeping in a tent, because it’s partly true to say that those who are young inside never grow old… Then it will be the turn of the other great popular festival, the Eroica Britannia; I’ll have to put myself to the test to face some of the Peaks in that District. This year, I cycled L’Eroica for the first time; I hope to do it again, perhaps on the 75km route which will allow me to reach the mythical rest stop at Volpaia. I am very hopeful for the launch of the South American Eroica in the third week of November: Punta del Este, Uruguay. But it’s not just that; this is a paradise of white roads and a triumph of powerful but tranquil nature. If everything goes as I believe it will, I promise that I will do the long route there and that will be my personal thanksgiving to the amazing creation called Eroica”.

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