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I VOTI DI STAGI. LA FESTA DI PHILIPSEN, L'ECLETTICITA' DI VAN AERT, I NERVI DI VINGEGAARD, L'ONORE DI MORKOV
di Pier Augusto Stagi | 17/07/2022 | 19:13

Jasper PHILIPSEN. 10 e lode. Finalmente è arrivato il momento anche per il 24enne belga della Alpecin Deceuninck. Dopo tre tappe alla Vuelta, eccolo rompere il ghiaccio sulle strade della Grande Boucle con una volata perfetta. Entra nella semicurva a sinistra all’interno e sfrutta al meglio la rivalità tra Pedersen e Van Aert. Il danese allarga verso il belga per bloccarlo e Jasper si trova la porta spalancata e non può sbagliare. Perfetto!

Wout WAN AERT. 8. Anche oggi – fin dal mattino - parte e va, con Nils Politt e Mikkel Honoré. Mena come suo costume, nella speranza che un gruppetto possa farsi sotto per dar manforte a questa azione. La speranza resta tale e al km 41 alza il piede dall’acceleratore e rientra in gruppo. Nel finale, Laporte non gli può tirare la volata perché resta vicino alla maglia gialla, lui fa da solo e lo fa piuttosto bene, come è solito fare. Spalla a  spalla con Pedersen, forse qualcosa perdono, facendo sentire la loro presenza all'avversario.

Mads PEDERSEN. 8. I Trek Segafredo fanno un finale di tappa sontuoso e lui prova a ripagarli con una volata d’autore. Commette forse il solo errore di andare a cercare la spalla e il contatto di Van Aert, ma conferma una volta di più di essere in stato di grazia.

Peter SAGAN. 7. In più di un’occasione radiocorsa lo dà staccato e in difficoltà, poi lui si presenta puntuale alla terza volata di questo Tour (pochine) e porta a casa la quarta moneta. Per uno che in questi anni in materia di vittorie ha monetizzato tanto, fa solo quantità.

Danny VAN POPPEL. 5,5. Il 28enne della Bora fa quello che può: tanti piazzamenti.

Dylan GROENEWEGEN. 5,5. Alla fine arriva a fare la volata, ma prima deve inseguire per rientrare sul gruppo di testa che si era spezzato in due tronconi. Ci arriva con la lingua fuori e le gambe non brillantissime. Sarà per la prossima volta: a Parigi.

Luca MOZZATO. 6,5. Quinto piazzamento nei dieci per questo ragazzo della B&B Hotels che sta dimostrando di avere temperamento, costanza e continuità. In un Tour così duro, lui non fa da comparsa. Protagonista.

Andrea PASQUALON 6,5. Altro piazzamento nei dieci anche per il 34enne corridore veneto della Intermarché, che alla fine sostituisce uno sfinito Kristoff (5).

Tadej POGACAR. 8. Attento, tranquillo, ben protetto, alla fine si complimenta con tutti, come se fosse l’amico di tutti. Forse lo è davvero. Evviva il fair-play!

Benjamin THOMAS. 9. Insieme al connazionale Alexis Gougeard (B&B Hotels – KTM), il transalpino della Cofidis, che sta facendo un ottimo Tour, dà il cambio a Politt e Honoré, protagonisti della lunga fuga iniziale, poi resta da solo e arriva davvero a un passo dal colpaccio. Viene risucchiato dal gruppo a 500 metri dall'arrivo e questo numero svanisce come acqua al sole.

Matej MOHORIC. 4. In una tappa di attaccanti, un attaccante come lui era da attendere. Noi lo aspettiamo, ma lui, anche oggi, si fa attendere.

Nils POLITT. 8. Il 28enne tedesco della Bora-Hansgrohe, resta al comando per gran parte della giornata con Mikkel Frølich Honoré (Quick-Step Alpha Vinyl Team). Tanta fatica in una giornata da stramazzare al suolo, con 40° che ti avvolgono e la strada che trasuda calore, oltre a sciogliere l'asfalto. Passano la giornata così. Solo per questo, applausi!

Jonas VINGEGAARD. 6. Cade Tiesj Benoot e la maglia gialla ci finisce addosso. Brutta caduta, che innervosisce oltremodo il “re pescatore”, che perde per un attimo la calma e mostra per la prima volta i nervi a fior di pelle. Rientra in gruppo in un amen.

Caleb EWAN 10. Arriva ultimo, ultimissimo, in una torrida domenica di sofferenza. Encomiabile e da applausi.

Primoz ROGLIC e Steven KRUIJSWIJK. 17. Giornata no per i Jumbo Visma, non proprio una iniezione di fiducia alla vigilia dei Pirenei. Al mattino non si presenta alla partenza della 15a tappa lo sloveno: «Per recuperare pienamente dai miei infortuni, oggi non partirò», dice pensando al poker alla Vuelta, dopo aver perso sul tavolo di Francia a “chemin de fer”. Poi ad una settantina di chilometri dal traguardo cade l’olandese che picchia violentemente la spalla destra e finisce il suo Tour in ambulanza.

Simon CLARKE e Magnus CORT NIELSEN. 19. Altre due vittime del Covid. Peccato per due grandi protagonisti di questo Tour. Due vincitori di tappa: l’australiano a Porte du Hainaut, il danese a Megeve.

Michael MØRKØV. 10. Il pesce pilota più bravo del gruppo arriva fuori tempo massimo dopo una giornata di autentica agonia. Potrebbe fermarsi, visto che si stacca già nei primi chilometri, ma il 37enne danese tenta il tutto per tutto. Il Tour si onora, deve aver pensato. Io onoro lui. Immenso.

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