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DOPING & DINTORNI. LA MAMMA DEI CRETINI È SEMPRE INCINTA, MA ADESSO C'È ANCHE UN CRETINO
di Pier Augusto Stagi | 04/08/2019 | 16:48

La mamma dei cretini è sempre incinta, e visto che il nostro sport in materia è sempre stato all’avanguardia e bene prendere nota, perché c'è chi riesce a fare meglio di noi (se al posto di un cestista fosse stato un ciclista, sai che ricamini...). La storia che molti di voi avranno sbirciato qua e là in questa estate assolata, ed è andata ad occupare qualche centimetro quadrato dei giornaloni nazionali e alcuni pixel di siti web generalisti e non, merita di essere racconta ed evidenziata anche in un sito come il nostro. Se non altro ci tira su di morale.

Un giocatore di basket (il nostro Angelo Costa grande appassionato di cose ciclistiche ma soprattutto baskettare, sul protagonista potrebbe raccontaci di tutto), tal Dj Cooper, playmaker 28enne di Chicago ma esploso in Europa (Paok, Panathinaikos e Aek in Grecia, mentre in Russia ha giocato con l'Enisey e il Krasny di Gerasimenko che voleva portarlo anche a Cantù), si è reso protagonista di una vera impresa: trovato positivo perché incinto. Ora le cose sono due: o mette davvero al mondo un figlio e stabilisce un record degno di nota, oppure resterà nella storia dell’antidoping per essere appunto un vero cretino.

La Fiba, ovvero la federazione internazionale, lo ha squalificato per 24 mesi, fino a giugno 2020, perché a un test antidoping è risultato incinto. Come sia stato possibile un fatto simile è fin troppo semplice: il giocatore ha sostituito le proprie urine con quelle di una sua amica che era però in stato interessante. Una trovata che costerà a Cooper, oltre a una multa e alla squalifica, anche l’impossibilità di ottenere il passaporto bosniaco che gli avrebbe allungato la carriera. Il giocatore è stato sospeso per aver eluso un controllo in cui è peraltro risultato positivo al Ghc, un ormone prodotto dalla placenta e che rileva lo stato di gravidanza.

Questo è un dato di fatto, nel senso che Dj Cooper è stato trovato incinta e c’è poco da spiegare. Ma nella storia dello sport le giustificazioni addotte per difendersi da accuse di doping sono variegate e quasi infinite. Dal nandrolone provocato dalle troppe bistecche di cinghiale di cui parlò l’allora calciatore Christian Bucchi, al ciclista americano Tyler Hamilton che attribuì i globuli rossi estranei trovati nel suo sangue al fratello gemello morto prima della nascita.

Uno degli episodi più glamour fu quello che coinvolse il calciatore Marco Borriello e l’allora sua fidanzata Belen Rodriguez. L’attaccante fu squalificato per doping nel 2007 per tre mesi  perché trovato positivo a prednisone e prednisolone (due metaboliti del cortisone) durante un controllo alla fine della partita Milan-Roma del 21 dicembre 2006. Borriello, allora in forza ai rossoneri, si è sempre dichiarato innocente, sostenendo di non aver mai preso consapevolmente la sostanza, tanto che per questo motivo prese tre mesi e non uno di squalifica. Inutile in quel caso la difesa della sua fidanzata dell’epoca Belen che affermò che il composto incriminato era contenuto in una crema vaginale da lei usata a seguito di un’infezione.

Poi ci sono i tortellini di Sara Errani, simbolo del tennis italiano, che  risulta positiva al letrozolo - stimolatore ormonale proibito - in un controllo a sorpresa e dà la colpa al noto piatto emiliano. La tennista se l’è cavata con due mesi di squalifica rispetto ai 2/4 anni di tutti i casi analoghi.

Poi fate attenzione a orge & birra. Per il velocista Usa Dennis Mitchell fu proprio un’ammucchiata ad elevato tasso alcoolico a portarlo alla positività al testosterone. Nessuno gli credette e fu squalificato per due anni.

E il ciclista lituano Raimondas Rumsas? Nel 2002 venne sorpreso con flaconi sospetti e diede la colpa alla suocera. La sua auto, guidata dalla moglie, era piena di farmaci ma - giurò il ciclista - servivano per curare la suocera malata. Nel 2003, in ogni caso, è stato trovato positivo all'Epo al Giro d'Italia ed è stato arrestato nel 2005 per aver importato medicinali proibiti.

Insomma, mi fermo qui, ma l’aneddotica di casi e scuse è davvero ricca e variegata. Chiudo con un caso che per certi versi ricorda quello di Dj Cooper. Daniel Plaza, marciatore spagnolo, inventò una delle scuse più originali. Giustificò la sua positività come conseguenza di un rapporto sessuale. Secondo l'atleta dopo un rapporto orale con la moglie che era in stato di gravidanza, gli aveva causato un aumento del tasso di nandrolone. Dj Cooper l’ha superato a sinistra e ha vinto a mani levate con uno stato interessante che l’ha proiettato nell’Olimpo dei casi più incredibili. La mamma dei cretini è sempre incinta, da oggi abbiamo anche un cretino.

 

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