Look ci ha abituato nel corso degli anni ad innovazioni che spesso hanno cambiato le coordinate del prodotto bici, sia per quanto riguarda i pedali, sia per i telai in carbonio.
Con la 675, l’azienda francese non perfeziona il discorso di integrazione che hanno reso celebre la 695 Aerolight e la più recente 795 Aerolight (di cui vi parlerò più avanti), ma afferma con vigore e convinzione un nuovo design che diverrà un punto distintivo per Look.
Vi voglio dire fin da subito è che questa bici la si ama ancor di più provandola.
TELAIO
Mi trovo davanti il classico prodotto Look, curatissimo in tutti i particolari e con dettagli tecnici degni di nota. Un bel monoscocca in carbonio realizzato con uno speciale accorgimento: prima di essere inserito nello stampo, le tre zone più sollecitate del telaio sterzo, movimento centrale e forcellini posteriori) vengono ricoperte da una pelle in carbonio su dei mandrini.
Tale lavorazione garantisce un sensibile aumento della rigidità ed una complessiva maggior resistenza in tutte le fasi dinamiche a cui il telaio è sottoposto.
La verniciatura è da manuale e gli accostamenti cromatici delle varie grafiche sono a mio avviso di ottimo impatto.
410 mm di lunghezza del carro posteriore sono numeri che fanno capire che questo telaio non ha alcuna intenzione di farvi disperdere forze preziose: infatti, i foderi bassi hanno generose dimensioni pur mantenendo un aspetto sinuoso.
I foderi alti sono molto affusolati e hanno il prezioso dono di farvi digerire le asperità del terreno.
La scatola del movimento ospita cuscinetti PRESS FIT 86.5 mm, integrati nel telaio per garantire un ottimo impatto estetico. Questi cuscinetti, accolti in capsule di poliammide, vengono pressati nel telaio, garantendo a questo sistema una durata notevole, oltre ad un sensibile incremento della rigidità laterale che si traduce in una miglior trasmissione della forza nella pedalata.
La particolarità di questo telaio, di sicuro che ve ne sarete accorti al primo sguardo, è la continuità che il tubo orizzontale ha con l’attacco manubrio A-STEM integrato, completamente reversibile con due inclinazioni diverse (+/- 5° e +/- 15°) a cui è possibile comunque applicare uno spessore per rialzarlo ulteriormente.
La scatola dello sterzo è conica e molto corta, con cuscinetti da 1' 1/2 in basso e 1' 1/8 in alto e complessivamente il tubo dello sterzo ha dimensioni generose con 157 mm totali nella taglia M. La geometria che ne deriva è marcatamente raccolta e comoda con una spiccata facilità a mantenere la presa bassa sul manubrio.
La forcella da 350 grammi ha un ottimo potere filtrante delle vibrazioni garantendo comunque una precisione nella guida veramente notevole.
Il collarino del bloccaggio sella è incorporato nella linea dell’orizzontale a tal punto da sembrare integrato: questa scelta garantisce un’estrema comodità nelle regolazioni o negli smontaggi del canotto/sella.
PROVA E MONTAGGIO
La 675 in prova è allestita tenendo in grande considerazione il parametro “spesa”: complessivamente questo montaggio si fa ben volere per un rapporto qualità/ prestazioni lodevole.
Nulla da dire sul gruppo Shimano Ultegra 6800 ad undici velocità, preciso e silenzioso. Non entra in crisi neanche sotto sforzo durante cambi errati in salita.
La sella SRL di Selle Italia è sicuramente un modello molto amato, leggero e performante, ma se devo essere sincero avrei optato su questa configurazione per una sella un po’ più comoda, magari una Flite Flow.
Il reggisella FSA Gossammer da 27.2 è un ottimo prodotto e senz’altro dona al retrotreno maggior comodità.
Le Ruote sono le Mavic Aksium One con copertoncini Aksion, accoppiata che garantisce un buon feeling e una robustezza notevole.
Durante la prova ho usato i pedali Look Kéo2MAX, forniti sul montaggio della bici. Questi pedali mescolano al meglio le doti dei Blade con quelli del classico pedale Kéo, tutto offerto ad un prezzo molto competitivo rispetto al top di gamma Kéo BLADE 2. Dei pedali ne parleremo in futuro con una accurata recensione.
La guaina del cavo destinata al deragliatore ospita un dispositivo per le regolazioni di fino e tutte insieme sono dotate di gommini elegantemente marchiati Look per non graffiare il telaio.
Guidando questa bici ho avvertito fin dalle prime pedalate delle ottime sensazioni. Vista da seduto, mentre si pedala, la fusione della pipa con il tubo orizzontale fa un effetto nettamente diverso da quando la si osserva da lontano. La guidabilità offerta da questa geometria raccolta (orizzontale corto e sterzo alto) garantisce elevate percorrenze chilometriche elevate (gambe e fiato permettendo) anche a medie alte, ma in tutta comodità.
Ammetto di essermi fatto ingannare dall’altezza dello sterzo, infatti, mi aspettavo un baricentro molto alto con il classico effetto “cado” nell’impostazione e nella percorrenza della curva.
Mi sono dovuto ricredere immediatamente: questo telaio si guida magistralmente anche nelle successioni di curve medio-strette, garantendo grande stabilità e maneggevolezza. Non aspettatevi un telaio da “sparo”, ma nemmeno un telaio da turismo veloce. Il tubo dello sterzo così alto assolve un compito notevole nella gestione delle deformazioni del triangolo anteriore, il tutto a favore di una grande stabilità in ogni contesto.
In salita ho apprezzato la robustezza e la risposta del telaio alle pedalate, soprattutto nelle fasi di spinta. Anche pedalando “en danseuse”, la bici fila che è un piacere.
Non pensavo che questo telaio fosse prestazionale anche in salita, ma, nonostante il montaggio non strizzi l’occhio alla bilancia (quasi 8 kg), devo ammettere che se l’è cavata alla grande.
In discesa a velocità elevate (sopra il 65km/h) si percepisce tutta la stabilità offerta dalla bontà di questo progetto.
Il terreno ottimale per questa bici è a mio parere la randonnée, manifestazione in cui i km la fanno da padrone, ma anche le Gf magari con un allestimento più votato alla performance.
Le ruote Aksium, con un peso complessivo di 1740 gr, fanno la loro figura, offrendo un buon rendimento con grandi doti di stabilità e robustezza, il che le rende delle ruote molto apprezzabili. Ho affrontato tratti di strade irregolari e qualche km su sampietrini e pavé, mantenendo comunque sempre una buona velocità e ciò è merito sicuramente degli accorgimenti costruttivi e progettuali che regalano alla 675 una invidiabile guidabilità sullo sconnesso.
Potenzialmente è un’arma da grande classica del nord, non sarebbe male provarla sul percorso della Parigi-Roubaix…
Trovo che Look abbia creato una gran bici, dotata di un appeal importante e di innovazioni che lasceranno certamente il segno.
Sicuramente curando il montaggio con pezzi più votati alla performance si può ottenere un buon risultato, ma vi consiglio comunque di non esasperare il progetto con accessori troppo leggeri. Un progetto di upgrade con ruote in carbonio sotto i 1300 grammi e magari una guarnitura più leggera vi faranno risparmiare molti grammi senza alleggerire eccessivamente il vostro portafogli.
Per ogni info: http://www.lookcycle.com/it/it.html
Giorgio Perugini