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GIRO DI SVIZZERA 2023, TORNA EVENEPOEL, LO ATTENDONO VAN AERT, PIDCOCK E AYUSO. PERCORSO E FAVORITI
di Carlo Malvestio | 10/06/2023 | 08:25

Il Giro di Svizzera è storicamente la breve corsa a tappe più importante del mondo, tanto da essere conosciuto come il Quarto Grande Giro. Ideale preparazione al Tour de France, la corsa ha in realtà pagato un po’ la concorrenza del Giro del Delfinato (e di ASO) e in termini di qualità dei partenti negli ultimi anni è sempre apparsa un passo indietro rispetto alla corsa francese. La gara è stata recentemente appannaggio esclusivo della Ineos Grenadiers, con vittorie di Egan Bernal, Richard Carapaz e Geraint Thomas, mentre l’ultimo podio italiano risale al 2017 con Damiano Caruso (2°) e l’ultima vittoria addirittura al 1999, con Francesco Casagrande. La gara sarà visibile in diretta sui canali di Eurosport.

IL PERCORSO

Si parte con una cronometro di 13 km sulle strade di Einsiedeln, completamente pianeggiante e quindi adatta agli specialisti, con tanto di attraversamento del ponte sul lago di Sihlsee. Il giorno seguente sarà volata nella Beromünster-Nottwil di 174 km, con qualche innocuo saliscendi nella prima parte di tappa che non creerà di certo problemi ai velocisti.

La musica cambierà già il giorno seguente, con la Tafers - Villars-sur-Ollon di 144 km che propone già il primo impegnativo arrivo in salita. I corridori dovranno affrontare prima il Col de Mosses (13,5 km al 4,1%) e poi l’interessante scalata finale verso Villars-sur-Ollon (10,7 km al 7,8%), che darà un primo importante scossone alla classifica generale. Il quarto giorno la corsa ripercorrerà in parte le strade del Canton Vallese che il Giro d’Italia ha attraversato nella tappa divenuta celebre per lo sciopero dei corridori, più che per veri e propri contenuti tecnici. La frazione è comunque impegnativa e andrà da Monthey a Leukerbad per 153 km. Nella parte finale di tappa verrà affrontata la salita di Crans-Montana (14,6 km al 6,7%) e poi quella di Höhnweg (19 km al 4,5%, con i primi 8 km all’8,6%) che verrà scollinata a meno di 4 km dall’arrivo. Attenzione anche agli ultimi 1200 metri, che salgono al 5% e potrebbero creare qualche ulteriore distacco tra gli uomini di classifica.

Le difficoltà di questo Giro di Svizzera sono però tutt’altro che finite, perché la quinta tappa mette sul piatto 211 km, da Fiesch a La Punt, con scalata in apertura del Furkapass (16,5 km al 6,7%) e dell’Oberalpass (10,7 km al 5,6%), dopodiché nel finale ci sarà il decisivo Albulapass (17,4 km al 6,8%) che verrà scollinato a 10 km dall’arrivo, prima della picchiata sul traguardo. Neanche il giorno seguente si potrà stare del tutto tranquilli, con la La Punt - Oberwil-Lieli di 216 km. Il finale non è facile da interpretare, con lo strappo di Islisberg (1,4 km all’8,3%) a 8 km dall’arrivo e poi gli ultimi 2500 metri verso l’arrivo costantemente in salita al 6/7%.

Particolarmente adatta alle fughe da lontano sembra invece essere la settimana tappa, la Tübach - Weinfelden di 183 km, ricca di saliscendi e l’Otteneberg (2,6 km all’8%) da affrontare a 22 km dal traguardo come spartiacque decisivo. Qualora le salite non avessero ancora consacrato il vincitore, sarà la cronometro finale a togliere ogni dubbio, da San Gallo a Abtwil per 25,7 km di sforzo solitario. Il percorso è veloce, ma al km 17 è previsto uno strappo ostico di 1600 metri con una pendenza media dell’8,2% che potrebbe ingolfare il motore degli specialisti più puri. Ad occhio e croce, in questo Giro di Svizzera 2023 non dovrebbe esserci spazio per annoiarsi. 

(altimetrie in copertina)

I FAVORITI

Lo avevamo lasciato a Cesena al Giro d’Italia, vincitore della cronometro ma col viso stravolto, prima che si ritirasse per la positività al covid. Ritroviamo Remco Evenepoel in Svizzera, pronto a riprendere la sua marcia verso il Mondiale di Glasgow a suon di vittorie e prestazioni monstre. Conoscendolo, vorrà provare a riprendere subito confidenza con la vittoria e visto il disegno delle tappe, con anche due frazioni a cronometro, c’è tutto il terreno per provare a farlo.

Se dovesse stare bene, batterlo sarà difficile, ma attenzione a Juan Ayuso, che dovrebbe essere ancora fresco dal momento che ha corso solo in Romandia quest’anno, e a Jay Vine (UAE Team Emirates), uscito bene dal Giro d’Italia. Ci sono poi Tom Pidcock e Ben Tulett (Ineos Grenadiers), quest’ultimo fresco di vittoria al Tour of Norway, che almeno una tappa vorranno portarsela a casa, mentre più propensi a lottare per la generale dovrebbero essere Matthias Skjelmose (Trek-Segafredo), Romain Bardet (Team DSM), Sergio Higuita, secondo l'anno passato, e colui che più di qualche volta è stato paragonato a Evenepoel, vale a dire il giovane Cian Uijtdebroecks (Bora-hansgrohe), Ion Izagirre (Cofidis), Pello Bilbao e Gino Mäder (Bahrain Victorious). Attenzione come di consueto alla Jumbo-Visma, che porta Wilco Kelderman, costretto al forfait al Giro ancor prima di partire, e Rohan Dennis, nel 2019 battuto solo da Egan Bernal.

Guai a sottovalutare due vecchie volpi come Jakob Fuglsang (Israel-PremierTech), 4 volte a podio ma mai vincitore in Svizzera, e Rui Costa (Intermarché-Circus-Wanty), che invece l’ha vinto tre volte consecutivamente tra il 2012 e il 2014. Con diverse velleità di fare bene partiranno anche Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan), Felix Gall (AG2R Citroën), Ruben Guerreiro (Movistar), Rigoberto Uran, Neilson Powless (EF Education-EasyPost) e Matteo Sobrero (Jayco AlUla), con il piemontese pronto a sfruttare le cronometro per provare a mantenersi nelle zone alte della classifica.Tra i giovanissimi, invece, vale sempre la pena tenere d’occhio Romain Grégoire (Groupama-FDJ) e Lennert Van Eetvelt (Lotto Dstny), talenti di valore assoluto.

Tra crono, volate e tappe miste, difficile che un colpo non voglia batterlo anche Wout Van Aert (Jumbo-Visma), che potrebbe avere molta più libertà d’uscita che al Tour de France, dove, per sua stessa ammissione, sarà a disposizione di Vingegaard. A sfidarsi allo sprint ci saranno anche Arnaud De Lie (Lotto Dstny), Tim Merlier (Soudal-QuickStep), Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck), Biniam Girmay (Intermarché-Circus-Wanty), Arnaud Démare (Groupama-FDJ), Bryan Coquard (Cofidis), Jordi Meeus (Bora-hansgrohe), Iván Cortina (Movistar), Luca Mozzato (Arkéa-Samsic) e Peter Sagan (TotalEnergies). In ottica cronometro grandi ambizioni per gli atleti di casa Stefan Küng (Groupama-FDJ) e Stefan Bissegger (EF Education-EasyPost). Da segnalare il ritorno in gruppo con la nuova maglia anche di Antonio Tiberi (Bahrain Victorious).

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