Quella tra Geraint Thomas e il Giro d'Italia è una storia d'amore che non è mai arrivata al lieto fine. Quattro volte il gallese è venuto a correre nel nostro Paese: nel 2008, a 22 anni, la sua prma volta con la maglia del Team Barloworld e un 118° posto. Quattro anni più tardi, nel 2012 in maglia Sky, ecco l'80° posto ma non era ancora il Thomas cacciatore di grandi giri.
Nel 2017, era il 14 maggio, Thomas finisce a terra in un incidente incredibile, con una moto della Polizia Stradale ferma dove non avrebbe dovuto essereche causa una caduta di gruppo quando i corridori stanno arrivando ai piedi del Blockahus.
Nel 2020, l'anno del Giro ad ottobre, nuovo incidente increbile: ad Enna, nel trasferimento verso il km 0, una borraccia gettata da un collega finisce sotto le ruote del gallese che finisce a terra, insegue tutto il giorno con caparbietà e poi è costretto al ritiro con una frattura al bacino.
Nel 2023 il gallese sta pensando di riprovarci. Non lo ha detto a chiare lettere, ma ai colleghi di Cyclingnews, che lo hanno intervistato a Saitama in occasione del Criterium del Tour de France, Thomas ha confessato tutta la sua delusione per i pochi chilometri a cronometro del prossimo Tour de France. «Quando ho disputato il mio primo Tour nel 2007, c'erano due crono di oltre 50 km l'una (54 e 55,55 km rispettivamente, oltre a 7,9 chilometri di prologo a Londra, ndr) ora siamo all'estremo opposto. Ma gli organizzatori non devono dimenticare che anche le tappe conro il tempo sono spettacolari penso sia deludente il fatto che non ci siano più».
E poi parole d'amore sul Giro: «È una gara che mi è sempre piaciuta, anche se sono caduto le ultime due volte che l'ho affrontato. Sarebbe bello tornare e riuscire finalmente a finirlo». Parole che annunciano una prossima decisione ufficiale? Lo scopriremo tra un mese, quando la Ineos svelerà le sue scelte per la prossima stagione.