I PIU' LETTI
TOUR OF GUANGXI, UNA CORSA DELL'ALTRO MONDO
di Carlo Malvestio | 28/11/2019 | 07:09

La Cina e il ciclismo sono un binomio di difficile comprensione. Il calendario annuale dell’UCI presenta ormai svariate corse che toccano più o meno ogni area dell’infinito territorio cinese. Eppure, vivendolo dall’interno, non sembra esserci la passione per questo sport, ma più che altro la volontà di far parte di un progetto internazionale che possa dare alle zone meno conosciute del Paese una visibilità mondiale.
Innanzitutto, c’è da dire che i cinesi non vanno in bicicletta: auto, scooter (tantissimi), taxi e bus, ma di biciclette neanche l’ombra. E il ciclismo professionistico non lo seguono e, probabilmente, non lo capiscono, ma ne sono incredibilmente attratti, al­trimenti non si spiegherebbero tutte le corse cinesi e, in generale, nel continente asiatico.

Il Tour of Guangxi è la corsa di gran lunga più importante del calendario cinese, perché è WorldTour, e di conseguenza ci sono le formazioni di massima divisione (quest’anno 15 su 18), perché è l’ultima corsa di spessore dell’anno e perché dietro c’è un investimento di denaro da capogiro. Esiste solo da tre anni, ha sostituito il similare Tour of Beijing, ma fin da subito è entrato a far parte della ristretta cerchia di appuntamenti WorldTour.

Se vi chiedete il perché la risposta è semplice: la corsa è firmata dal colosso Wanda Sports, il cui capo, Wang Jian­lin, è stato l’uomo più ricco di Cina ed è tutt’ora uno dei più influenti.

L’intuizione di portare un evento internazionale in una regione come il Guan­gxi - che non si può definire certo turistica se non per l’affascinante città di Gui­lin, con la sua combinazione di fiumi, laghi e montagne - ha però spinto migliaia di persone a riversarsi sulle strade per assistere alla gara, ma so­prat­tutto, per entrare in contatto con il mondo occidentale che per una settimana si è spostato in questa regione meridionale della Cina.

Solo vivendo l’esperienza da dietro le quinte ci si rende conto dell’incredibile mitizzazione dell’uomo occidentale. Molti abitanti del Guangxi, probabilmente, non si erano mai trovati a contatto con europei o americani, e l’affetto che hanno dimostrato ai corridori, ma anche ad addetti ai lavori e giornalisti, ne sono la piena conferma. Foto, selfie, strette di mano con chiunque fosse diverso da loro; potevi essere Pascal Ackermann o Fernando Ga­viria, o l’ultimo dei gregari, oppure l’inviato di tuttoBICI, a loro importava poco, bastava avere un cimelio o un ricordo di essere entrati in contatto con un mondo diverso dal loro.

Con così tanto entusiasmo, l’organizzazione della corsa non poteva che essere di primo livello. Fermo restando che il background culturale e politico, come si sa, è ben lontano dal nostro, ha sorpreso il fatto che ogni città che ospitava la partenza o arrivo di tappa, veniva praticamente blindata, obbligando ma­gari anche chi ne aveva meno voglia a venire alla corsa (cosa che in Europa non potrebbe mai succedere). Le scuole avevano organizzato una bellissima cornice di bambini che rendesse più gioiosa l’atmosfera al villaggio di partenza e arrivo, cercando di far sentire il calore ai corridori, molti dei quali avevano già staccato la spina dopo una stagione dispendiosa. Non sono mancate nemmeno le coreografie di balli a tradizione cinese, come le danze del drago e del leone, al fine di intrattenere i tifosi in attesa dell’arrivo di tappa. Tantis­si­mi i volontari e, a questo proposito, ha colpito il fatto che in tutte le tappe, che fossero di 140 o 210 chilometri, non c’era un tratto di percorso in cui non fossero presenti dei volontari a supervisionare, circa ogni 100 metri, anche nelle zone più deserte, in strade che ma­gari passavano in mezzo a piantagioni di té o riso. Le varie aree, podio, vip e media, erano ben delimitate e la ferrea disciplina cinese non permetteva eccezioni. E poi c’erano gli hotel, di altissimo livello, sia per i corridori che addetti ai lavori, che potrebbero rappresentare quel quid in più per co­loro che fossero indecisi se tornare negli anni a venire.

LA CORSA. In questo scenario atipico è andato in scena l’ultimo atto della grande stagione ciclistica. Inutile negare che dei 120 corridori al via in pochi arrivavano con le motivazioni a mille, perlopiù qualche giovane e quelli ancora senza contratto o chiamati a conquistare punti pesanti per il futuro della loro squadra, dopo una stagione che li ha visti macinare decine di migliaia di chilometri in giro per il mondo. A conquistare la maglia rossa finale è stato Enric Mas, che si è aggiudicato l’unica tappa con arrivo in salita, nonché l’unica ad aver creato un po’ di selezione. Infatti, il Tour of Guangxi è stato perlopiù un festival dei velocisti con Fer­nan­do Gaviria, tornato nelle mi­gliori condizioni dopo il lungo infortunio al ginocchio, e Pascal Acker­mann, che si sono spartiti il bottino con due vittorie a testa, con l’affermazione nel mezzo del redivivo Daniel McLay.

Si partiva da Beihai, città costiera che affaccia sul Golfo di Beibu, per poi ri­salire verso Qinzhou e l’enorme Nan­ning, che coi suoi 7,4 milioni di abitanti è il capoluogo di regione del Guan­gxi, per poi arrivare a Liuzhou e Guilin nelle ultime due frazioni. Il percorso era esattamente lo stesso del 2018, con la differenza che l’anno passato i corridori si erano presi la pioggia per tutta la settimana, mentre quest’anno sono stati costantemente accompagnati da sole e caldo (30 gradi), con l’unica eccezione rappresentata dall’ultimo giorno di Guilin, in cui i corridori si son presi qualche goccia di pioggia, giusto per chiudere bagnati il loro 2019. L’unico arrivo in salita ha visto gli atleti arrivare nell’area panoramica di Nongla, dove li attendeva il maestoso tempio di Putuo, anche se rispetto al 2018, quando vinse Gianni Moscon, la scalata era più lunga di 1.400 metri.

Come detto, Mas si è aggiudicato con discreta facilità la tappa più complicata, anticipando il colombiano Daniel Martinez: «Chiudere la stagione in questo modo è davvero bello - ha spiegato il maiorchino -. Era la mia ultima gara con la Deceuninck-QuickStep, andare via mi rende un po’ triste, ma mi attende l’avventura in Movistar, dove sicuramente il focus saranno le corse a tappe. Purtroppo, quest’anno le cose non sono andate come avrei voluto, alcuni guai fisici e il fatto di dover sempre spalleggiare Alaphilippe non mi hanno permesso di vincere fino a questo momento. In ogni caso meglio tardi che mai, posso andare in vacanza con un morale molto alto».

Al terzo posto si è piazzato Diego Ro­sa, autore di un finale di stagione di grande spessore e anche lui al passo d’addio con il Team Ineos: «Mi dà grande morale terminare la stagione con un podio in una corsa WorldTour, soprattutto in vista della prossima stagione in maglia Arkéa-Samsic. Il livello qui non è così basso come sembra, anzi, siamo andati forte tutta la settimana. Certo, mi sarebbe piaciuto vincere, anche solo una tappa, perché la vittoria sinceramente mi manca molto. Ma per ora può andare bene così».

Tra gli italiani da sottolineare anche la buona prestazione di Davide Villella, alla fine nono, e Matteo Tren­tin, che ha colto quattro terzi posti in sei tappe. Curiosamente, anche il lombardo e il trentino cambieranno squadra nel 2020, con il primo che andrà con Mas alla Mo­vi­star e il secondo alla CCC.

Il Tour of Guangxi è stata la degna conclusione di una stagione ciclistica ricca di spunti, in uno scenario atipico di uno sport globalizzato come nessun altro. Quest’anno poi, grazie alle im­ma­gini offerte da Velon, anche al di fuori della Cina gli appassionati hanno potuto seguire per la prima volta la corsa in diretta, prendendo confidenza con un appuntamento che con gli anni spera di entrare nel cuore dei tifosi e diventare un autentico classico di fine stagione.

da tuttoBICI di novembre

Copyright © TBW
TUTTE LE NEWS
Il nuovo configuratore “YOUR LOOK A la Carte” diventa il braccio armato della tua immaginazione, anzi, direi che è e sarà il traduttore universale che ti permetterà di progettare il...

Ritorno alle origini per la settima edizione della Napoli Obliqua, con un meraviglioso percorso tra l'area del centro città Patrimonio Unesco, quello dell’area del Parco delle Colline Metropolitane e quello...

Vi piace sentirvi veloci? Tranquilli, non siete i soli a desiderarlo mentre pedalate. Oggi Wilier con la nuova Filante SLR ID2 vi porta in una nuova dimensione della velocità e...

Q36.5 amplia la sua proposta footwear con due nuove scarpe da ciclismo pensate per offrire prestazioni elevate su ogni terreno: le Gregarius Road Shoes, ideali per le lunghe uscite su...

Quando le aziende collaborano con numerosi team professionistici da molte stagioni mettendo a punto prodotti di altissima qualità e altamente performanti, gli effetti per i consumatori finali sono decisamente vantaggiosi....

I ragazzi di Partington.cc, capitanati dal fondatore Jon Partington, hanno una sola ambizione, ovvero quella di rivoluzionare il mondo delle ruote da ciclismo. Dalle volontà alle azioni il passo è breve,...

Gregario, giovane marchio italiano di biciclette artigianali in fibra di carbonio, è stato premiato con il prestigioso titolo di “Best New Builder” durante la fiera Bespoked 2025, svoltasi dal 10...

È tempo di un nuovo inizio. Dal Medio Oriente, all’Asia, fino al Nord Europa: ogni tappa, ogni curva e ogni numero sul reggisella raccontano un viaggio, una storia, un pezzo...

Il motore Polini EP-3+ si presenta oggi come una vera certezza nel mondo della pedalata assistita, un traguardo raggiunto con un grande sviluppo di cui il progetto ha goduto fino...

Quelli che vi propongo oggi sono due prodotti davvero di alto livello realizzati da Salice, due occhiali dedicati a chi vive il ciclismo con passione e dedizione. L’occhiale 020 si...

La gamma gravel Bianchi cresce e si rinnova, offrendo soluzioni su misura per ogni ciclista, dagli amanti della competizione fino a chi cerca libertà e avventura. Un’evoluzione che conferma la...

La collezione UNICO è la ricetta giusta per affrontare l’autunno/inverno 2025, una linea pensata per le pari opportunità e destinata ad offrire performance elevate, protezione e comfort sotto la strettissima...

Intorno ai 35 anni raggiungiamo il nostro picco di crescita, a seguire nel nostro organismo si riduce la sintesi di alcuni ormoni. Un evento fisiologico che avviene sia negli uomini che...

Pinarello e INEOS Grenadiers continueranno a pedalare insieme nel solco di una collaborazione che ha contribuito a creare alcuni dei momenti più memorabili nel ciclismo. Insieme sin dalla nascita del team...

Dalla corona in carbonio alla cassetta in titanio passando per i cuscinetti del movimento centrale con sfere in ceramica: l’upgrade ULTRA del nuovo gruppo Campagnolo si rivolge a un ciclista...

Diversi anni fa affrontare l’inverno in bici richiedeva tanto coraggio, altro che storie. I materiali con cui potevamo fronteggiare il freddo, la pioggia ed il ghiaccio erano piuttosto deboli, ma...

Sono 40 anni che Look rivoluziona il mercato con pedali che hanno fatto la storia, un processo che non conosce sosta e trova oggi come massimo interprete il nuovo Keo...

Thermobooster P1 di Assos è un capo davvero innovativo, infatti, altro non è che un laser termico ultra-versatile da utilizzare nelle più diverse situazioni. SI indossa sotto una maglia estiva nelle...

Le scarpe Vaypor SL di Bont sono a mio avviso non solo un prodotto iconico che permette al marchio australiano di essere conosciuto int tutto il mondo, ma si sono...

Colnago celebra con orgoglio la vittoria di Florian Vermeersch ai Campionati del Mondo Gravel UCI 2025, disputati nei Paesi Bassi. Il corridore belga ha conquistato il titolo in sella alla...

E’ da gli anni ’90 che Vision innova con prodotti fortemente aerodinamici ed erano gli anni in cui l’azienda, considerata già allora pionieristica, si concentrava su componenti orientati al miglior...

Oggi Trek ha aggiunto una nuova verniciatura alla sua collezione Project One ICON: Gamut, una combinazione di colori vivaci e multicolori che sarà la combinazione ufficiale del team di triathlon...

Pinarello rinfoltisce la gamma della serie X con il lancio di quattro nuove e accattivanti colorazioni, nuance che esaltano le forme di questa bici all’avanguardia nata per chi pratica ciclismo...

Prologo rinnova e completa la sua linea AGX dedicata al mondo Gravel, Adventure e Ciclocross con tre nuove selle leggere, confortevoli e multidisciplinari studiate per i terreni off-road. La linea...

VIDEO TEST
ALTRI VIDEO DI TEST




Quando le aziende collaborano con numerosi team professionistici da molte stagioni mettendo a punto prodotti di altissima qualità e altamente...
di Giorgio Perugini
In casa UVEX il look ultra-sportivo e le migliori tecnologie disponibili per gli occhiali danno vita ad una collezione di...
di Giorgio Perugini
Fa caldo? Troppo? Dall’asfalto si elevano solo fiamme ma voi desiderate più di ogni altra cosa uscire in bici? Attrezzatevi...
di Giorgio Perugini
Per le giornate più calde un cycling kit leggero e dotato di massima traspirabilità fa la differenza? La risposta è...
di Giorgio Perugini
Potremmo senza dubbio definirlo il kit più veloce prodotto da Castelli ed è quello con cui il team Soudal Quick-Step...
di Giorgio Perugini
Ieri è sta una giornata prestigiosa per il Team Lidl-Trek, vincitori al Tour de France con un velocissimo Jonathan Milan...
di Giorgio Perugini
Con il modello CGO009 Tenways va ben oltre quello che si intende per e-bike urbana, infatti, si tratta di un...
di Giorgio Perugini
La forcella su una gravel, la stravolge? La rende più comoda ed efficace? Oppure la appesantisce e basta? Le domande...
di Giorgio Perugini
Fizik, brand capace di scrivere pagine importantissime nel ciclismo di oggi con selle e scarpe diventate in breve oggetti di...
di Giorgio Perugini
Sia chiaro, questa non è una guerra al tubeless, ma testare una copertura per camera d’aria di altissima gamma come...
di Giorgio Perugini
Santini introduce nel mondo dell’abbigliamento da ciclismo la tintura in capo, una tecnica largamente diffusa nella moda che permette di...
di Giorgio Perugini
La 785 Huez è la bici tuttofare di casa Look, un modello nato per chi desidera confrontarsi con sé stesso...
di Giorgio Perugini
Le ruote Sharq di Fulcrum, frutto di tantissima ricerca aerodinamica e di un nuovo approccio alla  progettazione, sono un prodotto...
di Giorgio Perugini
Se desiderate una bici gravel con cui cominciare a vivere questa specialità in lungo e in largo nel nostro paese...
di Giorgio Perugini
Occhiali o lenti a contatto? Un bel dilemma per il quale si potrebbero spendere davvero molte parole, anche se la...
di Giorgio Perugini
Se non siete alla ricerca di una scarpa votata all’agonismo esasperato nel fuoristrada, la nuova Fizik Terra Ergolace GTX è...
di Giorgio Perugini
È difficile nel nostro settore trovare un prodotto che goda di ampi consensi come accade per la Pinarello Dogma F,...
di Giorgio Perugini
È innegabile, le giornate si stanno allungando, le classiche di primavera sono dietro l’angolo e la voglia di rimettersi sui...
© 2018 | Prima Pagina Edizioni Srl | P.IVA 11980460155
Pubblicità | Redazione | Privacy Policy | Cookie Policy | Contattaci

[X] Il nostro sito web utilizza i cookies (piccoli file salvati sul tuo hard disk) per migliorare la navigazione, analizzare l'accesso alle pagine web e personalizzare i propri servizi. L'utente è consapevole che, se esplora il nostro sito web, accetta l'utilizzo dei cookies.
Per maggiori informazioni consulta la nostra privacy policy