Editoriale
MEMORIA CORTA. Ha compiuto 82 anni il 18 febbraio scorso. È stato insignito della presidenza onoraria della Sestese, la società nella quale Alfredo Martini esordì nel ciclismo come allievo, ma non si capisce per quale ragione, l’ex ct della nazionale venga sempre presentato solo e soltanto come il supervisore azzurro e non come il presidente onorario della Federciclismo quale è. Eletto a Bellaria per acclamazione, Martini è senza dubbio l’ambasciatore ideale del nostro movimento, una figura saggia, cara e carismatica, che andrebbe innalzata con orgoglio, senza esitazione alcuna. In un ciclismo con il fiato corto, un po’ bistrattato e convalescente, la figura di Alfredo Martini è senza ombra di dubbio la più credibile, la più nobile: perché non ricordarselo?

GLI ANNI CONTATI. Il CIO sta pensando seriamente di alleggerire il programma olimpico della pista e vorrebbe togliere presto due titoli a favore del Bmx. Hein Verbruggen, presidente dell’UCI, ha deciso di correre ai ripari varando di fatto un programma «riforma», che non ha mancato di far discutere. Entro due anni - questo è il progetto - la grande attività su pista dovrà essere tutta concentrata in inverno, tra novembre e marzo, uscendo dal cono d’ombra delle gare su strada (intanto, il prossimo anno, si correranno i Mondiali di Melbourne a fine maggio, durante il Giro d’Italia, complimenti...). Per questo l’UCI investirà un milione e mezzo di euro all’anno per facilitare le trasferte delle Nazionali e per produrre in proprio le immagini di Coppa e Mondiali, che verranno offerte gratuitamente alle Tv. Il presidente è convinto che una maggior visibilità porterà nuovi sponsor (Tissot e Pinarello hanno già aderito all’iniziativa), ed è altresì convinto che questi frutti potranno essere raccolti in breve tempo, prima che sia troppo tardi (leggi “tagli” CIO). In mezzo a questo scenario tutt’altro che facile, tutt’altro che incoraggiante, c’è la pista azzurra, che in pratica non esiste. Anche nella prima trasferta di Coppa a Mosca i nostri ragazzi hanno raccolto punti soltanto in 2 delle 8 prove alle quali hanno partecipato. Enrico Della Casa, coordinatore di quello che resta del movimento azzurro, non è però così pessimista: «In campo femminile dovremmo essere competitivi già il prossimo anno ad Atene, mentre in campo maschile l’obiettivo è Pechino 2008». Nessuno gli ha detto che la pista, a livello mondiale, ha gli «anni contati», e che l’UCI vorrebbe tanto contare anche sul rilancio della pista «made in Italy»: in tempi brevi. Prima che sia troppo tardi!

HANNO CAPITO TUTTO. Qualcuno ne parla, pochi ne scrivono, il pm di Torino Raffaele Guariniello indaga. L’argomento è il morbo di Lou Gehring al vaglio della Procura di Torino nell’ambito dell’indagine epidemiologica sulle malattie professionali dei calciatori. Il 12 febbraio scorso, Gaia Piccardi, sul Corriere della Sera, intervista a piena pagina Lauro Minghelli, ex calciatore di Torino e Arezzo, colpito dal terribile morbo. Il 16 febbraio, su Il Corriere dello Sport, taglio basso, bassissimo, Leondino Pescatore dà invece voce ad Adriano Lombardi, 56 anni, centrocampista che ha giocato in serie A con il Como e l’Avellino, anche lui alla prese con lo stesso morbo. Il Corriere dello Sport presenta l’articolo con un distico: sono saliti a 46 (di cui 13 mortali) i casi di morbo di Lou Gehring al vaglio della procura di Torino.
Il Corriere della Sera fa invece sapere che su 24 mila ex giocatori, le morti sospette sono 350: 8 sono riconducibili al morbo di Gehring o «Sla», una rara patologia che distrugge i neuroni del cervello e del midollo spinale.
Minghelli, che ha 30 anni e giocò nelle giovanili del Torino con Bobo Vieri, dice: «Mi chiesero se per giocare avevo preso dei farmaci o sostanze dopanti. Ho risposto di aver assunto parecchi antidolorifici ma mai doping. Penso che l’inchiesta sia positiva, almeno si parla di una malattia ancora sconosciuta a molti, ma non credo che riuscirà mai a stabilire il collegamento tra il morbo di Gehring e il calcio». Dal canto suo Lombardi racconta: «In Italia sono 5000 le persone affette da questo male, soltanto tre hanno giocato al calcio. È assurdo che si parli di malattia professionale; se in questo lungo elenco ci fossero tre giornalisti o tre magistrati, si parlerebbe di un male che affligge tali categorie?».
Questo per dire che cosa? Che l’andazzo è sempre lo stesso: vengono usati due pesi e due misure. Il Corriere della Sera - è giusto dirlo - non lesina spazio anche per condurre battaglie o approfondimenti che riguardano il Palazzo calcio. Come del resto spessissimo fa La Repubblica. Il Corriere dello Sport, invece, non ci sembra possa dire di fare altrettanto. Anzi. Se l’argomento calcio fosse trattato come abitualmente viene trattato il ciclismo, i colleghi del “CorSport” avrebbero dovuto titolare i loro commenti con un semplice e lapidario: «Il calcio uccide».
Ad ogni modo, così va il mondo. La penna viene librata con grande disinvoltura solo e soltanto quando si deve parlare di sci di fondo, nuoto o ciclismo; quando l’argomento riguarda il pianeta calcio, la prudenza non è mai troppa, anzi è necessaria. Ho l’impressione che molti luminari del giornalismo moralizzatore abbiano davvero capito tutto.
Pier Augusto Stagi
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Le prime volte, soprattutto quelle importanti, vanno celebrate a dovere: per Ursus, il Giro d’Italia 2025 rappresenta la prima volta alla Corsa Rosa da partner di una formazione World Tour, il Team Picnic-PostNL. Dopo varie partecipazioni al Giro d'Italia al...


La 785 Huez è la bici tuttofare di casa Look, un modello nato per chi desidera confrontarsi con sé stesso e con gli altri quando la strada comincia a salire. Scattante, leggera ed elegante, conquista su strada e si prende...


Progettate per assicurare un controllo senza pari, le scarpe Q36.5 Unique Pro uniscono tecnologie italiane di produzione all'avanguardia con una struttura che massimizza stabilità, potenza e comfort. Con un peso di appena 225g (taglia 42) e uno stack minimo di...


Il Rubino in casa Vittoria è un pneumatico iconico, un prodotto particolarmente apprezzato da chi pedala ogni giorno. Oggi il nuovo Rubino torna in aula versione completamente rinnovata che si pone al centro della gamma stradale Vittoria. Pur restando un...


Santini ha appena svelato la nuova collezione ufficiale dedicata al Tour de France e al Tour de France Femmes avec Zwift e la linea Maillot Jaune, un sentito omaggio alla grande corsa a tappe francese, alla sua storia, al suo...


Quella che avete appena visto in foto è la S-Works Tarmac SL8 Remco “Golden Season” LTD, un tributo all’anno da record di Remco Evenepoel che diventa limited edition visti i soli 272 esemplari disponibili in tutto il mondo. Da tempo non...


Il Giro d’Italia 2025 è per Miche un evento speciale. L’azienda trevigiana di ruote e componentistica per il ciclismo è alla sua prima esperienza come sponsor di un team UCI WorldTour. Ha stretto un contratto triennale con il team Groupama-FDJ...


Pinarello è orgogliosa di annunciare il suo ritorno come bicicletta ufficiale del Giro d’Italia. La 108ª edizione di questa prestigiosa corsa parte dalla città albanese di Durazzo venerdì 9 maggio e si concluderà a Roma domenica 1 giugno. La tappa...


De Rosa, da oltre 70 anni ambasciatrice della tradizione artigianale ciclistica italiana, sceglie di svelare la sua nuova 70 Icona Revò alla vigilia del Giro d'Italia. Una bicicletta accompagnata da un claim - eccellenza senza compromessi - che non lascia...


Nel cycling kit formato dalla Aero Race 8S Jersey e dal Free Aero Race S Bibshort Castelli ha concentrato più di un decennio di innovazione ed esperienza maturata nel mondo del professionismo. Il risultato? Pazzesco ed è a disposizione dei...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
30 ANNI DI TUTTOBICI, VOTATE LA COPERTINA PIU' BELLA
Trenta copertine per raccontare la nostra storia: scegliete quella che per voi è la "copertina delle copertine"





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024