Dumoulin, passione italiana
di Alessandra Giardini

Tom Dumoulin sgretola tutte le nostre certezze con quelle gambe da fenicottero. Una volta i grandi giri li vincevano gli scalatori. E quel fisico da passistone sulle salite te lo devi portare dietro. Però pensate a Miguel Indurain: con il suo metro e ottantotto vinse cinque volte (di fila) il Tour e due volte il Giro, nel ’92 e nel ’93. Dopo di lui nessun corridore è più riuscito a portare a casa due Giri d’Italia consecutivi, e sono passati venticinque anni. Ci pro­va adesso Tom Dumoulin, che è due centimetri più basso del campione navarro ma lo ricorda parecchio. L’anno scorso dovette am­mettere che avrebbe firmato per arrivare sul podio: ma girò tutto a suo favore (con l’unica eccezione dell’episodio che certo ricorderete, quando dovette fermarsi in un campo nella discesa del­lo Stelvio) e Dumoulin portò a casa il Giro anche grazie alla cronometro finale. Quest’anno l’olandese ha deciso di fondare la sua stagione sulla corsa ro­sa, poi si vedrà. «Del Giro d’Italia mi piace tutto, la gente e l’atmosfera, ma il motivo principale della mia scel­ta è puramente razionale: ho più possibilità di vincere il Giro d’Italia ri­spetto a quante ne abbia di vincere il Tour de France». Una volta corso il Gi­ro, Dumoulin deciderà se tentare anche la Grande Boucle. «È il grande tema degli ultimi anni. Non penso che sia impossibile fare tutte e due le corse, il problema è l’approccio: non puoi concentrarti in partenza su tutte e due, de­vi preparare e fare il Giro pensando esclusivamente al Giro, e soltanto do­po guardare avanti. Io ho intenzione di fare così».
Niente è deciso in partenza. «Potrei scegliere di fare il Tour pensando alla classifica, di correrlo puntando soltanto alle vittorie di tappa. Ma anche di correre la Vuelta in appoggio a Kel­der­man, o addirittura di chiudere a Roma con i grandi giri del 2018».

PASSIONE. La sua «vie en rose» Dumoulin l’ha trovata in Italia, al pun­to che a differenza di Chris Froome non ha ricevuto un ingaggio per tornare al Giro. «Neanche un euro», specifica. Tom è qui per passione e per calcolo. Il calcolo lo ha fatto guardando il percorso, e cercando di capire quanto i chilometri a cronometro potranno incidere sul risultato finale. Quanto alla passione, è l’amore per l’Italia uno dei motori di Dumoulin. Figlio di John, biologo, e di Erna, preside in una scuola, dal 2015 vive con la sua compagna Thanee Van Hulst a Kanne, poco lontano da Maastricht ma in Belgio. Con l’aiuto di Ludo van Klooster, collega olandese che ha scelto l’Italia per vivere e per praticare la bicicletta, abbiamo cercato di capire da dove nasce la passione di Dumoulin per il nostro Paese e per il Giro. «Gli italiani sono molto diretti e molto rispettosi dei loro eroi, degli atleti. Sai subito quello che rappresenti per loro, e questo a volte può essere fastidioso, ma anche bello. Amo la loro passione, il loro temperamento, il cibo, anche gli hotel. L’Italia mi attrae molto più della Francia». Al punto da sceglierla anche come meta delle sue vacanze con Thanee, come molti loro connazionali. «L’amore per l’Italia è cresciuto negli anni, correndo spesso nel vostro Paese. Quando partiamo per qualche giorno per un viaggio, andiamo sempre in Italia e mai in Francia o in Spagna. In Italia c’è cultura dappertutto, è bellissima».

CALCOLO. In più, Tom è tornato spesso quest’inverno per provare le tappe cruciali del Giro, mossa che si era ri­velata vincente l’anno scorso. «Non abbiamo visto le tappe in Sicilia, ma abbiamo esplorato e studiato tutte quelle al Nord». Lo conferma Aike Vi­sbeek, il suo direttore sportivo. «Que­sto Giro è addirittura più adatto a Tom. Anche se ci sono meno chilometri a cronometro, le salite sono un po’ più sparpagliate, sono soltanto due le tappe davvero pesanti che potrebbero crearci problemi». Neanche lo Zon­colan gli fa paura. «È sicuramente una sa­lita più adatta agli scalatori puri, ma Tom saprà gestirla. È molto cresciuto negli ultimi anni, anche a livello mentale». Dumoulin preferisce buttarla sul ro­mantico. «Personalmente trovo il Giro più bello del Tour, il Tour è ovviamente molto commerciale ed è la corsa più grande del mondo, e mi piacerà sicuramente farlo di nuovo, ma il Giro ha più l’atmosfera del vecchio ciclismo. Il percorso è complicato e duro, non vedo grosse differenze con il Tour o la Vuelta, ma è un gioco più aperto, più spesso finisce uomo contro uomo».
Anche come spettatore, Dumoulin sce­glierebbe il Giro. «Il pronostico più aperto rende il gioco molto divertente e penso che sia ancora più divertente da guardare. Mi ricorda quando ero junior e ho iniziato a correre in Belgio. C’è la stessa dose di passione». Manca pochissimo, possiamo cominciare il con­to alla rovescia.
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Con il nuovo borsello sottosella Aero Wedge Pack DX Topeak ridefinisce le forme e gli ingombri di questo accessorio rendendolo elegante e aerodinamico. Spazioso e versatile, offre spazio in abbondanza e si integra in maniera moderna al design della bici....


La mossa è decisiva, Pinarello oggi con la presentazione della Dogma GR e della Grevil F completa un’offerta gravel di altissimo livello coprendo così ogni possibile esperienza gravel. Come le iconiche Dogma F e Dogma XC, la nuova Dogma GR...


Q36.5 è lieta di annunciare il lancio del kit ufficiale per le gare di Mountain Bike 2025 di Tom Pidcock, presentato ufficialmente oggi alla UCI Mountain Bike World Cup di Andorra. Il kit rimane fedele alle preferenze di Tom Pidcock...


Il body da ciclismo è stato completamente sdoganato ed ora è sfruttatissimo su strada non solo dai pro ma anche dagli amatori, ma un aspetto è da sottolineare, questo capo oggi è sempre più aerodinamico e comodo. Il prodotto esaminato...


"La linea S-Works è il risultato di test e sviluppo implacabili con i nostri atleti del World Tour e della Coppa del Mondo. È un kit che vince le gare, perché è integrato in esse.” Queste le parole di Thomas...


Le nuove BONT Vaypor SL sono calzature modernissime e votate alle massime prestazioni, un prodotto che fa la differenza in ogni suo dettaglio. Sulla scia del precedente modello, ampiamente apprezzato da professionisti della strada e del triathlon, si presenta in...


Ci siamo, la magia è completa. Quella che vedete in foto è la nuovissima sella Predator 01TT CPC, la nuova sella da cronometro integrata oggi dotata di CPC (Connect Power Control),   l‘innovativa tecnologia brevettata da Prologo per il mondo...


Con il modello CGO009 Tenways va ben oltre quello che si intende per e-bike urbana, infatti, si tratta di un modello nato per la vita urbana ed è dotato di un design che la rende unica tra le moltissime proposte...


È passato proprio un anno dallo splendido Tour de France di Biniam Girmay, corsa completata con la storica vittoria del Maillot Vert, un traguardo importantissimo raggiunto con impressionante potenza e determinazione. La stessa corsa ha visto il debutto del nuovo...


Il team Soudal Quick-Step affronta il Tour de France 2025 indossando l'ultima collezione Aero Race di Castelli, una gamma di capi altamente tecnici per ridefinire nuovi standard aerodinamici e dare al Wolfpack le maggiori possibilità di successo nella più grande...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024