Gatti & Misfatti
Scatto fisso

di Cristiano Gatti

Se non se ne parla adesso, a gennaio, a corse praticamente ferme, non se ne parla più. Allora colgo l’occasione per una libera uscita, lasciando un attimo il mondo del grande ciclismo per entrare nel mon­do parallelo del ciclismo mondano e fi­ghetto.

È una presa di posizione che sento di dover assumere, anche se passibile di epiteti come antica, retrograda, trinariciuta. Con chi ce l’avrà mai stavolta, si chiederà qualcuno. Ce l’ho con voi, con alcuni di voi, che andate in televisione e sui giornali, ma anche nei pub e nei locali alla moda, spacciandovi per ciclisti. Par­cheggiata fuori, lei, il mostro da due-tre-cin­que­mila euro: un vecchio telaio in acciaio riverniciato, una sella di cuo­io duro, un manubrio di for­ma varia, e soprattutto là sotto, dove scorre la catena, il nuovo mito, un recupero del passato, la scelta vintage e radical-chic dello scatto fisso.

Sì, dico a voi, ultimi arrivati alla bicicletta, dopo essere scesi dal Suv e dal­la bar­ca a Portofino. Avete fiutato che a New York e a Londra fa molto dan­dy metropolitano la bici con lo scatto fisso, ed eccovi subito in giro per le nostre città a spandere boria. Al vostro fianco, l’altro Rotary di nuo­va formazione, quello della bicicletta col motorino. In questo caso, per noi veterani e ortodossi, siamo ve­ra­mente al tradimento: lo sport del­la fatica annacquato e vilipeso, to­gliendo barbaramente di mezzo l’essenza stessa dell’esercizio, cioè la fa­tica. Ovvia­men­te il motorino è una grande cosa per obesi e cardiopatici, perché consente loro di usare co­munque il mezzo senza rischiare la morte. Ma non è di loro che parliamo, ci mancherebbe altro. Io parlo di quei ganassa che ri­corrono al mo­torino per guadagnare un pacco di minuti nelle gran fondo, o anche so­lo per staccare il geometra sugli strappi collinari nell’uscita domenicale. Ver­go­gna. Siete patetici.

Scatto fisso e motorino non hanno nulla, in sé, di vergognoso. Sono semplici ac­corgimenti tecnici per situazioni spe­cifiche e limitate. La degenerazione di questi tempi è tutta un’altra cosa. Direi che ha un nome terribile, per il ciclismo: moda. Sì, qualcuno ha lanciato l’ordine e tutto il gregge si è subito accodato. I rinnegati non si limitano ad usare il mo­stro a scatto fisso per le vie del centro. Si limitassero alle loro perversioni, sarebbero anche sopportabili. No, vogliono stravincere. Preten­do­no di raccontare a noi, che in bicicletta andiamo da sempre, quant’è bello usare la bicicletta. Sono come quei tizi che si sposano a cinquant’anni e poi tutte le sere spiegano il ma­trimonio a gente sposata da trent’anni. Lo stesso con lo scatto fisso: ci spiegano quant’è trendy, quant’è libidinoso, quant’è wow spostarsi dall’ufficio alla sauna con un unico rapporto, tendenzialmente molto duro. A noi, che sappiamo be­ne come sia ben più dura la real­tà: provassero, questi frufrù dell’ultima ora, cosa significa fare non di­co il Mortirolo, e nemmeno il Ghi­sallo, ma anche solo le Mura di Ber­gamo o il cavalcavia della Bovisa, con lo scatto fisso, provassero invece cosa significa ave­re sotto un bel cambio, che consente di passare all’agile, sublime e irripetibile in­venzione della tecnica e della pratica. Pro­vas­sero, una volta, ad usare davvero la bicicletta, non per scimmiottare gli yuppies della Grande Mela o della City londinese, non per essere come nelle foto dei mensili lucidi, ma semplicemente per sfruttarne tutti i vantaggi, di sa­lute, di risparmio, di serenità e soprattutto di libertà. Provas­se­ro, e poi si levassero dai piedi, possibilmente.
So bene che ogni moda a due ruote porta comunque acqua al mulino della grande causa. So bene che per tante aziende in difficoltà questa moda dello scatto fisso e dei motorini è una improvvisa possibilità di so­pravvivenza. Questo lo accetto. Ma mi piacerebbe che queste degenerazioni tecniche fossero solo una fase di passaggio, diciamo uno specchietto per le allodole, un’esca irresistibile per condurre poi tutti sulla retta via, l’unica possibile, l’unica sensata, cioè la bicicletta con il suo bel cambio a tot rapporti. Se invece avviene il contrario, se loro finiscono per dettare legge e noialtri per fare la parte dei poveracci antiquati, mi girano le scatole. Anche perché c’è qualcosa, o qualcuno, di molto peggio, in questi nuovi orizzonti…

Opinione strettamente personale: se sono in­sop­portabili quelli che dopo due giorni a scatto fisso vogliono spiegarci la grandezza e l’intelligenza della bicicletta, io sopporto ancora meno un’altra categoria. Quelli di noi, ciclisti da sempre, che li stanno pure ad ascoltare.
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
La 785 Huez è la bici tuttofare di casa Look, un modello nato per chi desidera confrontarsi con sé stesso e con gli altri quando la strada comincia a salire. Scattante, leggera ed elegante, conquista su strada e si prende...


Progettate per assicurare un controllo senza pari, le scarpe Q36.5 Unique Pro uniscono tecnologie italiane di produzione all'avanguardia con una struttura che massimizza stabilità, potenza e comfort. Con un peso di appena 225g (taglia 42) e uno stack minimo di...


Il Rubino in casa Vittoria è un pneumatico iconico, un prodotto particolarmente apprezzato da chi pedala ogni giorno. Oggi il nuovo Rubino torna in aula versione completamente rinnovata che si pone al centro della gamma stradale Vittoria. Pur restando un...


Santini ha appena svelato la nuova collezione ufficiale dedicata al Tour de France e al Tour de France Femmes avec Zwift e la linea Maillot Jaune, un sentito omaggio alla grande corsa a tappe francese, alla sua storia, al suo...


Quella che avete appena visto in foto è la S-Works Tarmac SL8 Remco “Golden Season” LTD, un tributo all’anno da record di Remco Evenepoel che diventa limited edition visti i soli 272 esemplari disponibili in tutto il mondo. Da tempo non...


Il Giro d’Italia 2025 è per Miche un evento speciale. L’azienda trevigiana di ruote e componentistica per il ciclismo è alla sua prima esperienza come sponsor di un team UCI WorldTour. Ha stretto un contratto triennale con il team Groupama-FDJ...


Pinarello è orgogliosa di annunciare il suo ritorno come bicicletta ufficiale del Giro d’Italia. La 108ª edizione di questa prestigiosa corsa parte dalla città albanese di Durazzo venerdì 9 maggio e si concluderà a Roma domenica 1 giugno. La tappa...


De Rosa, da oltre 70 anni ambasciatrice della tradizione artigianale ciclistica italiana, sceglie di svelare la sua nuova 70 Icona Revò alla vigilia del Giro d'Italia. Una bicicletta accompagnata da un claim - eccellenza senza compromessi - che non lascia...


Nel cycling kit formato dalla Aero Race 8S Jersey e dal Free Aero Race S Bibshort Castelli ha concentrato più di un decennio di innovazione ed esperienza maturata nel mondo del professionismo. Il risultato? Pazzesco ed è a disposizione dei...


Ieri nel tardo pomeriggio è calato il sipario su FSA Bike Festival Riva del Garda, con la quarta e ultima giornata tutta dedicata allo Scott Junior Trophy, dove i campioni di domani hanno potuto dimostrare le proprie capacità sulla mountain...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
30 ANNI DI TUTTOBICI, VOTATE LA COPERTINA PIU' BELLA
Trenta copertine per raccontare la nostra storia: scegliete quella che per voi è la "copertina delle copertine"





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024