Gatti & Misfatti
Armstrong II, l'insopportabile

di Cristiano Gatti

Adesso che il grande ritorno è completato, nitidamente e compiutamente, prima al Giro e poi al Tour, mi sembra doveroso tirare una conclusione. La ti­ro subito: come sospettavo, come temevo, di Armstrong II potevamo tranquillamente fare a meno.

So che parlare male di Armstrong, in certi settori benpensanti e con­formisti, è come bestemmiare in chiesa. Spero di essere chiaro, così da evitare tutte le prediche e i sermoni sulle glorie dell’americano: limito il mio ragionamento e la mia condanna ad Armstrong II, a que­sto Armstrong di ritorno, trentottenne, dopo tre stagioni di pensione. Posso proseguire? Posso davvero stare tranquillo che qualche poveretto non arrivi con la solita lettera d’insulti, chiedendomi come si fa a parlar male di un campione vincitore di sette Tour? Lo ripeto, a beneficio dei poveretti, sfiancando le persone di normale buonsenso: di quello non parlo, perché di quello sono stato un am­miratore, seguendolo direttamente lungo i trionfi del Tour. Parlo di questo Arm­strong, di Arnmstrong II, solo di Armstrong II. Se insulti de­vono essere, che siano riferiti soltanto a questo. Sono pronto ad accettarli serenamente. Il resto, al diavolo.
È terribile sprecare tutto questo spazio per le premesse, ma ormai siamo al punto che certa gente capisce solo a modo suo. Quello che vuole. Ti fa dire quello che non hai detto. È durissimo, il sereno confronto delle idee. Cocciu­tamente, insisto. Dell’Arm­strong riciclato mi rende lieto soltanto una cosa: che abbia sempre perso (il terzo posto al Tour, ad anni luce dai primi due, resta una sconfitta). Non lo dico per cat­tiveria, lo dico per il bene del ciclismo. Mi consola constatare che la natura riesce ancora a imporre il suo corso. Non oso pensare a quali ri­flessioni ci avrebbe indotto un tizio di 38 anni che dopo tre stagioni di allegra pensione si ripresenta e bello bello umilia tutti i campioni più giovani. Lo dico io per primo: in quest’era di turbamenti e di sospetti, questa eventualità mi avrebbe turbato più di qua­lunque altra cosa. Meglio così, molto meglio: nel ciclismo, non si inventa nulla. Non si va contro natura. Un tizio di 38 anni che torna do­po tre stagioni di pensione può arrivare terzo in un Tour con due soli big. Cara grazia. Segno che del campione resta sempre qualcosa, ma che gli anni passano pure per lui. Punto e a capo.
A capo c’è una questione ben più delicata: il comportamento di Arm­strong. Ebbene, sono sincero: io non lo reggo più. Al Gi­ro pianta grane per le di­scese bagnate, per le curve strette, per i circuiti pericolosi. A Milano agita la sommossa dei corridori e impone uno sciopero indecoroso (parentesi: quella volta, per i miei toni troppo indignati, quel ragazzo intelligente che è Manuel Quin­ziato mi affrontò con pa­role ferme, dicendosi offeso. Apprezzando molto la schiettezza e la lealtà, adesso lo chiamo anch’io al duro confronto: allora, caro Manuel, che ne diciamo del vostro sciopero milanese per un circuito cittadino e del vostro silenzio servile al Tour, di fronte ad una cronosquadre molto più decisiva e molto più assassina della kermesse milanese?).
Torno ad Armstrong II: dopo aver lasciato al Giro soltanto un ricordo di agitapopolo mal­mostoso e acido, capriccioso ed esigente come una pop-star, al Tour pure peggio. Con­siderandosi il boss dei boss, sin dall’inizio sega le gam­be della sedia al povero Con­ta­dor, giovane compagno di squadra, colpevole soltanto d’essere il nuovo fuoriclasse (altra parentesi: solo i simpaticoni della Rai lo possono mettere sullo stesso piano di questo Armstrong). Lance ar­riva al punto di inseguirlo fe­ro­cemente - anche se pateticamente - nella tappa in cui Con­­tador prende la maglia gialla. Fuori dalla squadra, il solito atteggiamento da Ma­don­na, intesa come diva e non come Beata Vergine: viag­gia da solo sui macchinoni, vuole l’albergo stellare, bacchetta organizzatori e av­ver­sari. Un fenomeno di simpatia.

Tranquilli, mi fermo qui. Esprimo soltanto il mio più pieno appoggio a Con­tador e la mia più fiera allergia ai campioni che tornano. Armstrong II non esce dalla tradizione: con accanimento masochista, è riuscito ad offuscare l’icona di Arm­strong I. Proprio un bel risultato. E non venga a raccontare che l’ha fatto solo per sensibilizzare il mondo sui problemi del cancro: aveva mille altri modi, ci stava riuscendo benissimo anche da testimonial prestigioso e ammirato, in abiti civili. Se avesse pedalato solo per solidarietà, non avrebbe partorito quella serie ininterrotta di polemiche, di intrighi, di carognate. Dicono che invecchiare sia un’arte. Decisamente Lance non è un artista.
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
La S-Works Levo 4 LTD ha solo un compito, sa farvi innamorare al primo sguardo. Colpo di fulmine o no, con questa innovativa ed invidiata e-MTB Specialized ha ridefinito il concetto di e-MTB a cui eravamo abituati. La versione in...


Pinarello lancia oggi sul mercato la nuova serie F, una gamma completamente aggiornata di biciclette rivolte a ciclisti focalizzati sulla performance e sulla tecnologia. In questo preciso segmento l’esperienza di Pinarello chiude il cerchio e fornisce il massimo equilibrio tra...


Da oggi sarà possibile personalizzare la nuova Pinarello Dogma GR così come le altre due regine di casa, ovvero Dogma X e Dogma F. A rendere possibile tutto questo ci pensa l’innovativa piattaforma MyWay, un programma di personalizzazione che prevede...


Quella che in breve è diventato un modello iconico per Prologo cambia pelle e viene prodotta oggi anche in una versione 3D, un passo che porta questa sella ad un livello ancora più alto. La cover multi settore stampata interamente...


Cambiano i tempi e dopo aver detto addio a cerchi bassi e pneumatici stretti, sembra di vedere oggi più apertura verso i nuovi standard proposti dalle case costruttrici. La proposta di Eleven, marchio distribuito da Ciclo Promo Components, comprende gli...


Come si può migliorare ancora qualcosa che è gia molto buono? Shimano presenta le nuove tacchette SPD CL-MT001 a due viti, il primo grande aggiornamento della piattaforma SPD in quasi 30 anni. Progettate per un’ampia gamma di ciclisti — dai...


In questi giorni EthicSport lancia ufficialmente MaltoShot® Endurance PLUS, un nuovo gel energetico in grado di offrire energia a rilascio prolungato, una formulazione innovativa che prevede la presenza di ben 5 fonti di carboidrati a diverso indice glicemico.  Rilascio prolungato, perfetta tollerabilità...


Dovremo aspettare l’Italian Bike Festival di Misano ( 5-7 settembre ) per vedere una preview più abbondante della nuova collezione FW2025 di Q36.5, ma giù in questi giorni il marchio bolzanino ha reso visibili due bellissime maglie che saranno utilissime...


Molti preferiscono il gilet, ma questo capo rende di più e ha un raggio d’azione nettamente più ampio. Ecco a voi l’Equipe RS Shell Jersey S11 di Assos, un capo che arriva dritto dritto dal professionismo e offre copertura dagli...


Il marchio americano Chamois Butt’r, leader nei prodotti anti-sfregamento per ciclisti e atleti di endurance, è una delle ultime aziende portate in Italia da  Ciclo Promo Components. Nell’ampio catalogo spiccano prodotti di alta qualità, perfetti per un mercato sempre più esigente....


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024