Gatti & Misfatti
Da Sella a Valverde

di Cristiano Gatti

Si va anche al Tour, sempre allo stesso modo. Sgan­gherato, arbitrario, un po’ demenziale. Non c’è più criterio, non ci sono più punti fissi. L’organizzatore decide, l’Uci ab­baia alla luna. E le squadre si adeguano. Manco fossero tut­te di Ponzio Pilato.

Il problema è sempre lo stes­so: mentre il grande mo­vimento dei praticanti e dei tifosi straripa sulle strade del mondo, non c’è un’isti­tu­zio­ne unica e rispettata (purchè rispettabile) che sia in grado di stabilire e imporre quattro re­gole certe. Più e più volte, per non passare soltanto da polemista devastatore, ho espresso la mia idea. Servirebbe prima di tutto la stessa normativa antidoping in tutti i Paesi che aderiscono al sistema. Punto due, di conseguenza: le squalifiche dovrebbero essere uguali per tutti, in Spagna come in Italia, in Germania come in Kaza­khi­stan. Infine, un mio pallino fis­so: almeno per un po’ di tempo, sinchè non ci rimettiamo in equilibrio, squalifica di quattro anni alla prima caduta nel do­ping. Alla seconda, radiazione. Senza se e senza ma. Senza ca­villi e senza pietismi. A forza di spaccare il capello in quattro, ab­biamo visto come ci siamo ri­dotti: per quattro campioni im­pallinati, ce n’è una miriade che ancora circola allegramente a piede libero. È il grande festival degli impuniti. O dei puniti in dosi omeopatiche.
Esaurito il rapido ripasso di cose dette e ridette fino al­lo sfinimento, avviamoci a questo nuovo Tour che volta pa­gina. Un’altra volta. Tanto per cambiare, siamo all’anno zero. E come no: proprio un bell’anno zero. Voglio dirlo pri­ma, chiaro e forte, così che ri­manga scritto nero su bianco. Trovo semplicemente indecente l’atteggiamento di tante squadre, diciamo quasi tutte, di passaggio dal Giro al Tour. Mi spiego. Abbiamo appena archiviato una corsa rosa finalmente intonsa, cioè miracolosamente il­lesa, cioè incredibilmente pri­va dei soliti sfregi, leggi blitz, se­questri e scandali vari. Ep­pure, è bastato che il puffo vo­lante Emanuele Sella s’in­ven­tas­se un paio d’imprese in mon­tagna, il terreno suo da sem­pre, perché molti autorevoli dirigenti degli altri team facessero partire il disco dei lamenti e delle insinuazioni. Ce lo ri­cordiamo, il coro delle prefiche? Ecco, noi grandi squadre siamo crivellati di controlli, mentre questi corridori dei piccoli gruppi sgusciano via dalle maglie della rete perché subiscono meno controlli. Inten­dia­moci: in linea di principio, il problema dell’equità delle regole - di cui parlavo all’inizio - esiste e non è affatto secondario. In un sistema sano e rigoroso, tutti gli atleti che partecipano alla stessa gara dovrebbero giocare con le stesse regole. Nel ciclismo, questo ancora non avviene. Ma una volta ri­co­nosciuto il problema di uni­formare le regole, c’è un’altra cosa che bisogna rilevare, se­condo me molto più eclatante e fastidiosa.

Mi rivolgo alle squadre. A questi team che non si trovano mai d’accordo su niente, si dividono e si scannano, navigando baldi e fieri nel loro brodo di invidie e di so­spetti reciproci. Non voglio far­la troppo lunga. Rilevo, e basta. Al Giro è toccato proprio a cer­te squadre - altro che accusare sempre i giornalisti malevoli - storcere subito il naso di fronte alle imprese di Sella. Proprio Sella, tra l’altro, che fino a pro­va contraria può comunque vantare sinora una carriera a pro­va di. Scalatore nato, scalatore puro, ha sfruttato la classifica deficitaria per andarsene di mattino presto e farsi ritrovare soltanto sul traguardo. E la con­correnza? Già detto: tanti team manager, soprattutto i team manager delle grandi squa­dre, a seminare il germe del sospetto e a diffondere co­me sempre veleni. Tutto nel ventilatore. Tutti contro Sella e la sua squadra. Per carità: questi ultimi dieci anni ci hanno insegnato quanto meno a essere molto vigili e un poco scettici. Però, dannazione, un rilievo ma­gari un po’ avvelenato vo­glio sollevarlo anch’io, proprio ai maestri del sospetto e della maldicenza.
Il problema è sempre lo stesso: comodo essere forti coi deboli e deboli coi forti. Il problema è essere forti coi forti: da questo punto di vista, trovo che le vestali offese del Giro, i puristi indignati davanti a Sella, dovrebbero guardarsi allo specchio e magari sputarsi in un occhio. Que­sta bella gente, che non accetta d’essere battuta un paio di volte da Sella, è la stessa che un mese prima non aveva trovato niente da ridire ad essere battuta da Valverde nella Lie­gi-Bastogne-Liegi. E per Val­verde non sto a ripetere chi e che cosa intendo. Non solo. Dopo essersi stracciati le vesti per Sella al Giro, questi rigorosissimi e intransigenti team manager d’alto bordo sono prontissimi a farsi ribattere da Valverde persino al Tour. Senza trovarci niente di discutibile, di sconveniente, di irritante. Facile che alla fine applaudano pure, riconoscendo d’es­sere stati battuti da un grande campione. Perché, questa deprimente schizofrenia? E chi può dirlo. Io ho solo un’idea personale. Valverde ha dietro una grossa squadra e soprattutto una grossa banca. Hai visto mai che magari si offendano. Meglio puntare i cannoni dell’indignazione contro Sella. Lì si spara tranquilli, come sul Bambinello nel presepe.
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Vuoi sostenere pienamente la tua crescita muscolare ed il recupero dopo intensi workout in palestra? EthicSport ha appena lanciato un prodotto che potrebbe rivoluzionare tutto: ecco a voi Whey PRO+, l’innovativa proteina in polvere che combina il meglio del meglio....


La nuova sella Nago R4 PAS AGX, una sella semi-tonda caratterizzata da un evidente e caratteristico T-shape, è l’elemento con cui Prologo va a completare la linea di selle AGX, quella che per intenderci è destinata ad una buona parte di...


Oggi  Colnago torna ufficialmente nei velodromi con un modello pronto a fare storia, ovvero il nuovo T1RS. In questa modernissima bici da pista si concentra quanto di straordinario è stato fatto da Colnago con i progetti TT1 e Y1RS. ...


"Il paradigma dell'alimentazione nel ciclismo per fortuna è cambiato rispetto a quando si pensava più che altro a trasportare sulla bici un corpo più leggero possibile. Quando si è capito che gli standard di allenamento erano di dominio di tutti...


In ASSOS la definiscono senza mezzi termini il capo invernale per eccellenza, una giacca progettata per consentire prestazioni elevate anche quando il freddo è pungente. Il limite per diversi capi invernali non riguarda certo il grado di isolamento termico, ma...


La novità era nell’aria e dopo le varie prove sul campo nelle più importanti manifestazioni gravel al mondo, arriva oggi con tutta la sua forza la nuova piattaforma Super Record 13 wireless con le sue tre declinazioni: Road, Gravel, All...


Se i pedali Kéo prodotti da LOOK Cycle sono un’assoluta garanzia in termini di prestazioni e affidabilità, arriva oggi quello che potremmo definire un vero potenziamento del prodotto, un potenziamento in grado di cambiare le regole in termini di sicurezza....


Pare che l’idea di partenza sia proprio questa, ovvero quella di interpretare un nuovo concetto di occhiale sportivo in cui tra lente e montatura non ci sono confini, ma solo totale continuità. Vediamola così, anzi, parliamo di integrazione visto che...


Consideriamola l’età del cambio di ritmo, una sorta di giro di boa ed è così che una volta compiuti i cinquanta anni dovremmo prendere in esame alcuni aspetti che prima non prendevamo affatto in considerazione. Cambiano i tempi di recupero,...


Cosa ci fa un CEO da miliardi di euro con un due volte vincitore del Giro d'Italia? Venerdì 3 ottobre atleti e staff della Polti VisitMalta hanno avuto l'occasione di confrontarsi con un mentore speciale. Un uomo che non proviene...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
OSCAR TUTTOBICI 2025. SCEGLIETE IL MIGLIOR TECNICO ITALIANO DELL'ANNO
Dieci candidati, tocca a voi assegnare il Gran Premio Fondazione Iseni y Nervi





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024