Editoriale

di Pier Augusto Stagi

BIGHAMO. Daniel John Bigham ha sposato la causa di Filippo Ganna: il 30enne britannico di Stone, nato nella regione dello Staffordshire, in Inghilterra, realizzando il nuovo record dell’ora ha aperto la strada al nostro fuoriclasse piemontese. Nel velodromo di Grenchen, Svizzera, il 19 agosto scorso, in 60 minuti ha pedalato per 55,548 chilometri. Quindi 459 metri meglio del limite precedente (55,089) che Victor Campenaerts aveva realizzato ai 1.889 metri d’altitudine del velodromo messicano di Aguascalientes, in Messico, il 16 aprile 2019. Il primato di Bigham apre di fatto la strada al tentativo di Filippo Ganna. Sì, perché Daniel non è più un ciclista professionista a tempo pieno (anche se l’anno scorso era arrivato 16° nella crono iridata di Bruges), ma lavora per Ineos Grenadiers, la squadra del piemontese, come ingegnere della performance. Questo record è stata una prova generale, visto che Bigham ha testato bicicletta in alluminio e materiali. La performance è chiaramente di valore assoluto: Bigham con bici tradizionale, come da regolamento, è andato più forte di Rominger nel 1994 (55,291) e dunque davanti idealmente resta solo il 56,375 di Boardman. E a questo punto sorge spontanea una domanda: Filippo Ganna dove potrebbe arrivare? Magari a toccare la soglia dei sessanta all’ora? Bigham non è chiaramente bigamo, ma è innegabile che abbia sposato la causa, così come si sia fatto in due.

A DOMANDA RISPONDE. E dire che in questa lunga estate calda abbiamo avuto una pioggia di medaglie. Tante, tantissime, da far girare la testa e riempire il cuore. Purtroppo, come in ogni estate che si rispetti, ci sono anche stati terribili temporali e tempeste, grandinate e trombe d’aria. La Federciclismo, che ancora adesso è nell’occhio del ciclone, è stata travolta da un pasticcio dato da provvigioni da pagare a una non ben identificata società irlandese, che poi si è chiamata fuori, adducendo il fatto di aver avuto solo contatti e non aver mai firmato mandati. Il pasticcio non è dato solo dalla società irlandese, ma dalla “manomissione” dei verbali. In pratica, il 4 agosto viene inviato ai consiglieri federali il verbale del 18 giugno per approvazione: a sorpresa salta fuori il punto 3.6, mai discusso, che prevede un contratto di procacciamento di sponsor con la Reiwa Management Limited e una provvigione di 106 mila euro. Solo Norma Gimondi, vicepresidente in carica, si accorge di questo inserimento e chiede spiegazioni. In sostanza dice: ma sono soldi che vanno a Roberto Amadio? Assolutamente no, la risposta. E quindi a chi vanno?, ribatte la Gimondi. Silenzio. Un silenzio che perdura, anche in questi giorni di lunga attesa, nonostante la società irlandese si sia defilata e così abbiano fatto le aziende chiamate in causa, le quali a loro volta, una ad una, si sono dissociate, assicurando che gli accordi commerciali sono stati fatti, ma con Roberto Amadio e la Federazione Ciclistica Italiana, senza l’ausilio di intermediazioni.
È una questione brutta, molto brutta, anche per il sottoscritto, che con Cordiano Dagnoni ha da sempre un rapporto di amicizia. Ci conosciamo da ragazzini e non ho problemi alcuno a dirvi che il 6 agosto vengo a conoscenza di questo problema e, dopo averne parlato con mia moglie (eravamo in vacanza a Sanremo), decido di chiamarlo, cosa che faccio l’8. In pratica la telefonata è riassumibile in questo modo: Cordy, ho saputo che vorreste pagare provvigioni a una persona facendo un bonifico della Federazione a una fantomatica società irlandese. Stai attento, guarda che gestisci soldi pubblici. Guarda che la Federazione non è tua. Lui è sorpreso, ma alla fine mi ringrazia: farò delle verifiche e ti farò sapere. Sono ancora qui che aspetto.
Il 18 agosto Andrea Fin, direttore responsabile di ciclismoweb.net, fa scoppiare il bubbone e io ricevo sul mio cellulare non meno di centocinquanta link di questo articolo: mi arrivano da tutto il mondo del ciclismo. Non posso far finta di nulla. Scrivo un pezzo per spiegare che forse non c’è illecito, ma sono necessarie delle spiegazioni semplici e chiare. È una questione perlomeno etica, ma solo per il fatto di aver “modificato” i verbali credo che si possa andare dritti dritti anche nel penale: di questo, però, se ne occuperà chi ha competenza e ruolo per farlo.
Quindi, ricapitolando, c’è un verbale che viene modificato e nel quale compare un punto che non era stato discusso nel Consiglio precedente. C’è una somma da pagare. C’è una società irlandese che dovrebbe incassare provvigioni per un lavoro che, si scoprirà chiaramente nei giorni seguenti, non ha mai stato svolto. Poi c’è la suddetta società irlandese che si dissocia, così come tutti i Ceo delle società chiamate in causa dal Corriere della Sera, che dichiarano uno ad uno che gli accordi sono stati presi direttamente con la Federciclismo e con Roberto Amadio.
Resto dell’avviso che non c’è del marcio in Irlanda, ma a Roma qualcosa che non va sì. In attesa di chiarimenti e risposte, io resto qui, tra qualche minaccia neanche tanto velata e alcuni avvertimenti di stampo mafioso. Sono triste, l’estate sta finendo.

Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Progettate per assicurare un controllo senza pari, le scarpe Q36.5 Unique Pro uniscono tecnologie italiane di produzione all'avanguardia con una struttura che massimizza stabilità, potenza e comfort. Con un peso di appena 225g (taglia 42) e uno stack minimo di...


Il Rubino in casa Vittoria è un pneumatico iconico, un prodotto particolarmente apprezzato da chi pedala ogni giorno. Oggi il nuovo Rubino torna in aula versione completamente rinnovata che si pone al centro della gamma stradale Vittoria. Pur restando un...


Santini ha appena svelato la nuova collezione ufficiale dedicata al Tour de France e al Tour de France Femmes avec Zwift e la linea Maillot Jaune, un sentito omaggio alla grande corsa a tappe francese, alla sua storia, al suo...


Quella che avete appena visto in foto è la S-Works Tarmac SL8 Remco “Golden Season” LTD, un tributo all’anno da record di Remco Evenepoel che diventa limited edition visti i soli 272 esemplari disponibili in tutto il mondo. Da tempo non...


Il Giro d’Italia 2025 è per Miche un evento speciale. L’azienda trevigiana di ruote e componentistica per il ciclismo è alla sua prima esperienza come sponsor di un team UCI WorldTour. Ha stretto un contratto triennale con il team Groupama-FDJ...


Pinarello è orgogliosa di annunciare il suo ritorno come bicicletta ufficiale del Giro d’Italia. La 108ª edizione di questa prestigiosa corsa parte dalla città albanese di Durazzo venerdì 9 maggio e si concluderà a Roma domenica 1 giugno. La tappa...


De Rosa, da oltre 70 anni ambasciatrice della tradizione artigianale ciclistica italiana, sceglie di svelare la sua nuova 70 Icona Revò alla vigilia del Giro d'Italia. Una bicicletta accompagnata da un claim - eccellenza senza compromessi - che non lascia...


Nel cycling kit formato dalla Aero Race 8S Jersey e dal Free Aero Race S Bibshort Castelli ha concentrato più di un decennio di innovazione ed esperienza maturata nel mondo del professionismo. Il risultato? Pazzesco ed è a disposizione dei...


Ieri nel tardo pomeriggio è calato il sipario su FSA Bike Festival Riva del Garda, con la quarta e ultima giornata tutta dedicata allo Scott Junior Trophy, dove i campioni di domani hanno potuto dimostrare le proprie capacità sulla mountain...


Lo scorso fine settimana è andata in scena l'Étape Parma by Tour de France, a cui abbiamo partecipato anche noi. L’evento ufficiale del Tour de France per cicloturisti e cicloamatori si è tenuto al Parco Ducale di Parma, portando in...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
30 ANNI DI TUTTOBICI, VOTATE LA COPERTINA PIU' BELLA
Trenta copertine per raccontare la nostra storia: scegliete quella che per voi è la "copertina delle copertine"





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024