Editoriale
C'è aria di Tour, è tempo di grande ciclismo. Che sia arrivato lo sappiamo da tanti piccoli segnali: le bibite ghiacciate, l’aria condizionata che ronza nell’ufficio, le strade roventi e meno trafficate. Fa caldo, un caldo da Tour de France.
Ogni anno, nel mese di luglio, lo ritroviamo imperterrito ai nastri di partenza. Cambiano le facce, cambiano le canzoni che fanno da sottofondo, cambiano corridori e organizzatori, ma lui, quel vecchio colonnello della Grande Boucle, si rimette in marcia con lo stesso vigore, come se per una strana legge della natura il trascorrere degli anni lo rivitalizzasse. Intendiamoci: i suoi 82 anni non li nasconde anzi li espone con orgoglio, come una fine argenteria di famiglia. Ha un suo stile, strana miscela di nobile Grandeur e proletaria fatica, e questo suo stile non si modifica di una virgola. De Gaulle, il ’68, Mitterand, Platini, Le Pen, Chirac... I personaggi passano, ma il Tour non si ferma mai. Sempre uguale a se stesso anche ora che a guidarlo è il tandem Carenso-Leblanc, che nell’87 ha sostituito Jacques Goddet, suo secondo papà dopo il mitico Desgrange.
Ebbene, rieccoci qua. A vivere una nuova avventura, e noi italiani a inseguire un sogno. Se non lo vinciamo da trent’anni ci sarà pure un motivo, no? disse qualche anno fa, quando sapeva vincere, Gianni Bugno. Un pensiero debole che dice molte cose pesanti. Dice tutto sull’epoca seguita a Felice Gimondi, che nel 1965 sfilò in giallo per i Campi Elisi. Un’epoca di buio totale, segnata da imboscati e scansafatiche. Spesso il Tour l’abbiamo bellamente evitato, altre volte ci siamo andati per centrare buoni piazzamenti come il ventesimo posto. Era l’Italia del Giro senza montagne, furba calcolatrice, tanto miseramente orgogliosa da evitare qualsiasi duello internazionale.
Poi sono arrivati Gianni Bugno e Claudio Chiappucci, e l’Italia del pedale è tornata a recitare un ruolo importante, nella più importante delle corse a tappe. Bugno e Chiappucci sul podio di Parigi: il monzese una volta secondo e una terzo; il varesino due volte secondo e una terzo. Imprese di Bugno (bis consecutivo) sull’Alpe d’Huez, le fughe solitarie del Diablo a Val Louron e sul Sestriere. Protagonisti, con la P maiuscola, su tutti i terreni, ad ogni latitudine, contro Greg Lemond prima e Miguel Indurain dopo. Adesso ci riproviamo, con Marco Pantani, che lo scorso anno seppe infiammare la corsa come nessun altro, abbinando al secondo posto del Giro il terzo del Tour. Ci riproviamo con Chiappucci, che non si dà mai per vinto e con un Bugno sempre più disperso nei meandri dei suoi tormenti.
Ci riproviamo, per la trentesima volta, anche se non bisogna farsi illusioni, perché il ciclismo italiano delle corse a tappe è certamente in un profondo stato di crisi. Se non l’abbiamo vinto nel periodo d’oro di Chiappucci e Bugno non lo vinceremo certamente per un altro po’. Di sicuro, non vinceremo quest’anno. Che ci resta, allora? Marco Pantani, che non è ancora pronto a vincere il Tour, ma è senz’altro in grado di dare spettacolo. Dopo quello che ha passato, con la concorrenza che ha, sarebbe bello se riuscisse a ripetere il Tour dello scorso anno. E allora godiamoci la Super Sfida tra Indurain e Rominger, uomini dalle alte velocità. Rominger cercherà un fantastica accoppiata (Giro e Tour), che potrebbe significare per lo svizzero uno storico tris (Vuelta, Giro e Tour nel suo palmarès). Indurain insegue invece un primato da leggenda: cinque Tour consecutivi. E noi, che non abbiamo visto Coppi e siamo solo stati sfiorati dalle gesta di Gimondi, vorremmo essere testimoni di questo grande evento. Per questa ragione una vittoria di Indurain non ci dispiacerebbe affatto. Anche noi, come i veri suiveurs, vorremmo raccontare un giorno qualcosa di «epico» ai nostri nipoti, e i cinque Tour consecutivi vinti dal principe navarro potrebbero essere un ottimo elemento di narrazione. Potrà sembrare una magra consolazione, ma aiuta a ingannare l’attesa. Da trent’anni il bilancio azzurro è in rosso: è d’obbligo sognare il giallo. Anche se a vestirlo sarà ancora una volta Miguel Indurain.
Pier Augusto Stagi
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Prologo ha vinto il suo terzo grande giro di stagione per merito di Jonas Vingegaard. In sella a Scratch M5 PAS e Predator 01TT CPC il fuoriclasse danese è stato in grado non solo di conquistare la prima maglia rossa...


Come sempre Miche si distingue per una progettazione avanzata e per l’utilizzo di materiali di altissima qualità, un paradigma che regala oggi il nuovo ingranaggio X2 RD, ennesimo colpo di classe di questa brillantissima azienda italiana. Si parla...


In questo settore, esattamente come in ambito motoristico, le case produttrici si affidano moltissimo ai test di laboratorio, ma  a volte serve la pura follia per mettere a dura prova nel mondo reale ciò che viene creato. La nuovissima EQUIPE...


Trek ha appena presentato le sue nuovissime selle Aeolus, selle dotate della tecnologia AirLoom, una matrice stampata in 3D che va a formare uno strato in grado di offrire un supporto strategico e tanto comfort in più. Già scelta dai...


Tenetevi forte: Doctorbike, negozio fisico situato in Corso Europa 82 a Magenta e negozio virtuale, predispone per i giorni 13 e 14 settembre un evento gratuito presso la sua struttura. Cosa si potrà fare? Provate in maniera esaustiva la nuova...


La linea NDR di Prologo diviene oggi più completa che mai grazie a  quattro nuove selle leggere e confortevoli, quattro nuovi prodotti che spiccano per polivalenza e sono stati studiati appositamente per la mountain bike cross-country e marathon. Abbiamo quindi...


Alé, il rinomato produttore di abbigliamento ciclistico di alta qualità, e eVent® Fabrics, leader nelle membrane traspiranti, impermeabili, resistenti alle intemperie e al vento, annunciano che la tecnologia stormburstLT di eVent, super leggera, rapida e altamente traspirante, è ora disponibile...


Arriva un importante aggiornamento riguardante Specialized Italia, una vera e propria svolta storica. «Dopo 36 anni di straordinario servizio, Ermanno Leonardi lascerà il ruolo di Amministratore Unico di Specialized Italia a partire dal 1° ottobre. Dal 1993, anno di fondazione della...


È uno degli uomini dell’anno, forse il nuovo dell’anno. Isaac Del Toro è una sorta di continuazione della “cantera” targata Uae Team Emirates XRG, il nuovo che avanza a rapidi passi, un rebranding di Tadej Pogacar, una sorta di continuazione...


La nuova Perfetto RoS 3 Jacket di Castelli realizzata con l’innovativa tecnologia Polartec @AirCore™ non si limita a spostare l’asticella più in là o semplicemente ad alzare il livello, infatti, mira a stabilire nuove regole in cui leggerezza, traspirabilità, resistenza...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024