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LUPERINI. «MI SAREBBE PIACIUTO CORRERE QUESTO GIRO E UN PO'DI INVIDIA CE L'HO...»
di Giorgia Monguzzi | 13/12/2023 | 08:24

Fabiana Luperini è stata un’autentica leggenda del ciclismo femminile: nei suoi 21 anni di nella massima categoria dal 1993 al 2014 è riuscita a portarsi a casa tre Tour de France e cinque Giri d’Italia, un record che nessuna è ancora riuscito ad uguagliare. In occasione della presentazione del percorso del Giro d’Italia Woman 2024 c’era anche la “pantanina” che ha commentato il tracciato di questa nuova edizione.

«Sono davvero contenta di questa bella evoluzione del Giro d’Italia women; negli ultimi anni è rinato il Tour de France Femmes che ha alzato il livello e il Giro sta rispondendo molto bene. Penso che sia molto adatto a delle atlete di fondo, a tutte quelle ragazze che hanno una buona resistenza e non hanno paura di affrontare le sfide. Penso che nessuna tappa sia banale e sicuramente la giornata del Blockhaus sarà quella decisiva, raramente assistiamo ad un dislivello tale in una corsa femminile - ha spiegato Fabiana a tuttobiciweb - ammetto che un po’ mi dispiace non poterlo correre, sarebbe stata una grande sfida sicuramente ci sarebbe stata molto più visibilità. Le ragazze di oggi hanno una grande opportunità e devono sfruttarla al meglio».

Negli ultimi anni il ciclismo femminile ha subito una grandissima evoluzione e sicuramente è merito di chi come Fabiana ci ha sempre creduto mostrando al mondo che anche le donne, al pari degli uomini. Grandi squadre maschili si sono aperte alle donne fornendo materiali e strutture idonee e lo stesso vale per gli organizzatori delle grandi corse.

«In strada ci sono sempre più donne in bici e si moltiplicano le atlete, penso che il ciclismo femminile sia in continua evoluzione. Un po’ sono invidiosa di tutte le possibilità che hanno queste ragazze poi però mi guardo indietro e mi rendo conto che comunque sono riuscita a dire la mia. Fino a qualche anno fa correre era difficile, le donne non erano considerate professioniste e nonostante avessimo comunque il pubblico sulle strade nessuno parlava di noi. Ora le cose sono cambiate e sono contenta di avere comunque contribuito in qualche modo al cambiamento» ha proseguito Fabiana spiegandoci come negli anni anche il ciclismo femminile sia stato preso in considerazione dai grandi marchi e dai media. Dopo l’avventura da atleta è passata in ammiraglia ed ora da direttore sportivo della Corratec gestisce un team maschile, un’esperienza da cui sta imparando tanto e chissà, forse un giorno potrebbe ritornare anche tra le donne per portare la sua preziosa esperienza.

Sono passati 15 anni dall’ultimo Giro vinto da Fabiana che coincide anche con l’ultima vittoria italiana alla corsa rosa. I suoi 5 Giri d’Italia sono un traguardo inarrivabile a cui pensa ancora con tanta emozione. «5 Giri sono tanti, ma Anna Van Der Breggen e Annemiek Van Vleuten con le loro quattro vittorie ci sono andate molto vicine, meno male che hanno smesso prima. In Italia abbiamo un movimento molto forte e sono sicura che presto la rosa tornerà sulle spalle di un’italiana. Sicuramente c’è Elisa Longo Borghini che ha già dimostrato di poter puntar anche a qualcosa in più rispetto al podio, ma anche Marta Cavalli e Gaia Realini che ha fatto un 2023 strepitoso» ha spiegato Fabiana analizzando la situazione del ciclismo femminile italiano.

Sono tante le ragazze italiane che fanno la differenza nel panorama internazionale e sempre più si stanno aggiungendo nella corazzata azzurra. Elisa Longo Borghini, Marta Cavalli e Gaia Realini sono state le ultime tre italiane a salire sul podio del giro e Fabiana, prima di salutarci, si rivolge a loro e a tutte coloro che sognano di poter vincere il Giro: «Il Giro d’Italia è una corsa bellissima e riuscire a vincerlo è qualcosa di unico. Penso che per prima cosa il segreto sia la determinazione, senza quella non si può andare da nessuna parte, bisogna non solo sognare un traguardo, ma crederci fino alla fine. Ora la stagione anche per le donne è molto lunga ed è difficile da organizzare, occorre scegliere il proprio obiettivo e lavorare in funzione di quello. Chi punta al Giro deve partire in maniera graduale, testarsi bene sulle classiche come Freccia e Liegi e costruire la forma poco alla volta. Il segreto è costruire la propria forma pezzo per pezzo, mai esagerare, lavorare non slo sull’allenamento ma anche sull’alimentazione. Questa edizione del giro è molto impegnativa e secondo me ne vedremo delle belle».

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