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LA STORIA DI MILESI, DAI CAMPI DI CALCIO A PROMESSA DEL CICLISMO
di Valerio Zeccato | 13/07/2019 | 09:15

"In bici sono salito il 19 giugno del 2018, mi ero rotto i legamenti della caviglia giocando a calcio e ho cambiato sport passando al ciclismo. La prima gara tra gli Allievi con il Pedale Brembillese, a Nembro (Bg) a metà luglio, molto impegnativa che però avevo finito bene al 25° posto. Quindi tra pochi giorni taglio il traguardo del mio primo anno di agonismo".

Parole e pensieri di Lorenzo Milesi, nato a San Giovanni Bianco il 19 marzo del 2002, da questa stagione Juniores nella Ciclistica Trevigliese. Il gialloblu ha lasciato tutti con «la bocca aperta» per i risultati ottenuti soprattutto nelle cronometro. Un vero e proprio fenomeno! Terzo posto a Romanengo (Cr), due volte quarto a Ospitaletto nel Bresciano e a Montespertoli in Toscana; ma soprattutto il secondo posto agli Italiani di Capezzano Pianore, sulle strade della provincia di Lucca. Il gialloblu della trevigliese non ha indossato il tricolore solo per «colpa» di Andrea Piccolo, vero fuoriclasse della categoria, che ha bissato il titolo italiano vinto l’anno prima. Soli 25” il distacco del brembano che ancora una volta ha dimostrato il grande e naturale feeling con il tic-tac.

"Secondo me va forte dappertutto non solo a cronometro - riflette Redi Halilaj, caravaggino da una vita, direttore sportivo della Ciclistica Trevigliese ed ex professionista con alle spalle diversi titoli nazionali vinti in Albania -. E’ proprio un bel ragazzo che si adatta a tutti i tracciati, riesce ad esprimersi meglio a cronometro in quanto corre da solo e deve pensare solo a “menare”. In quel caso riesce a tirar fuori il meglio di sé: non ha paura di niente e anche le curve sa prenderle bene. Quando fa le gare in linea viene naturalmente fuori la poca esperienza nel stare in gruppo non avendo neanche un anno di attività alle spalle. Fa ancora fatica, sta migliorando, ma ci vorrà ancora un pochino di tempo prima che impari a muoversi con disinvoltura e a gestirsi in corsa. Che sia un talento l’abbiamo capito subito: anche la crono tricolore l’abbiamo preparata solo la settimana precedente, non ci siamo dedicati alla specialità per chissà quanto tempo".

Lorenzo Milesi, frequenta l’istituto superiore di Zogno «David Maria Turoldo» indirizzo Meccatronico, è figlio unico e vive a San Pellegrino Terme con papà Mauro che fa il pasticciere a San Giovanni Bianco, mamma Laura infermiera a Bergamo. La sua prima passione sportiva è stato il calcio, ruolo terzino sinistro («difensore con licenza di fare gol, ma ne ho fatti pochi...», racconta il brembano) con la maglia del San Pellegrino fino alla categoria Allievi. Poi l’infortunio ed ecco che tutto cambia...

"Avevo già idea di provare un altro sport, poi l’infortunio ha dato la spinta finale - racconta Lorenzo -. Ricordo che ero in vacanza in Slovenia e ho iniziato a pedalare con una bici normale. Come sono tornato a casa ho provato con il Pedale Brembillese: mi hanno dato una bici da corsa che poi ho subito cambiato con una migliore prima dell’esordio nella corsa degli Allievi a Nembro. Il ciclismo però già un po’ mi appassionava: quanto potevo guardavo in televisione soprattutto il Giro d’Italia e anche il Tour de France: dei campioni mi ha sempre attirato Vincenzo Nibali. Poi da quando ho iniziato a gareggiare mi piace tantissimo Primož Roglič, perché in un certo senso sono come lui". Lo sloveno è stato campione di salto con gli sci, poi un grave incidente a 21 anni lo ha costretto a smettere e nella riabilitazione si è avvicinato al ciclismo dimostrando di saperci fare alla grande...

Il tuo diesse Halilaj dice che sai andare forte dappertutto e ti manca solo l’esperienza di stare in gruppo.
"Ed è vero. Non avendo mai corso prima per me è stato difficile: nelle prime cinque gare sono caduto cinque volte rompendo bici, telaio e altre componenti, per fortuna fisicamente non mi sono mai fatto niente di grave. Tutto questo però non mi ha impaurito, ma per stare attento a muovermi in gruppo e ad evitare di cadere, spreco molte energie nervose che potrei impiegare diversamente. Le gambe sento che girano bene, potrei sicuramente fare meglio nelle gare in linea. Il mio obiettivo in questo finale di stagione è di arrivare ad una vittoria. Devo migliorare tanto, sono disposto a fare tanti sacrifici come sto facendo da inizio preparazione per arrivarci. Mi abituo facilmente alla fatica, so che non sarà facile vincere ma ci proverò".
Magari domenica 28 luglio nella Treviglio-Bracca? "Magari, quello è uno degli obiettivi principali!".

da Il Giornale di Treviglio

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