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DAVIDE DONATI. ARRIVA DALLA MTB, E' AFFASCINATO DAL TRICOLORE E PREDILIGE LE CRONOMETRO
di Valerio Zeccato | 28/10/2023 | 11:06

Sei vittorie pesantissime, una ventina di presenze nei top ten. Questi i numeri della strepitosa stagione 2023 del bresciano Davide Donati, diciotto anni compiuti ad aprile, al secondo anno nella categoria Juniores. Il “fiore all’occhiello” della Ciclistica Trevigliese, il team della Bassa Bergamasca guidato dal presidente Marco Taddeo, si è ritagliato un  posto importante nel panorama dei “prospetti” più interessanti. Tanto che la Biesse Carrera, il team bresciano con licenza Continental diretta dai direttori sportivi Marco Milesi e Dario Nicoletti, non si è lasciato sfuggire il talento di Monticelli Brusati e lo ha ingaggiato per il 2024 quando Donati farà l’esordio tra gli Under 23.

La parola d'ordine nel ciclismo moderno è multidisciplinarietà. Donati l’incarna alla perfezione emergendo su strada e fuoristrada.

«Sono sempre stato impegnato molto con la mountain bike, quest’anno l’ho accantonata un attimo e purtroppo dal prossimo anno negli Under 23 non la farò più. Ma è giusto così, bisogna concentrarsi su una specialità, difficile riuscire a farle entrambe bene. Però la guida della bicicletta mi dà tanto e se ho questa capacità devo ringraziare la mountain bike».

Come ti sei avvicinato alle due ruote?
“Ho iniziato nei Giovanissimi, dalla categoria G5 con la Monticelli Bike di Oscar Inselvini e Manuel Pedretti. Prima ho praticato diversi altri sport, a calcio ho giocato con La Sportiva, la società del mio paese a Monticelli Brusati, ho provato in tutti i ruoli e in attacco non ero malissimo… Poi un giorno alle scuole elementari hanno distribuito un volantino che invitava a provare la bicicletta per la mountain bike, ci sono andato e mi è piaciuto tanto che ho lasciato il calcio e mi sono dedicato solo al ciclismo”.

Un amore a prima vista?

“Sì, mi è piaciuto subito salire in sella e correre nei sentieri e nei boschi. Mi sono sempre divertito moltissimo nonostante la fatica completamente diversa da quella che fai per giocare a calcio. Ma mi piaceva di più e ho deciso di provare gareggiando nei G6”.
Dalle ruote grasse alla bici da strada il passo è stato breve. Quando hai iniziato?
“Da Allievo al 2° anno sempre con la Monticelli Bike. Ho disputato 5 corse, ricordo la prima a Gussago vicino a casa mia, dove c’era un pezzo del tracciato con le strade bianche dello sterrato, una particolarità che si avvicinava alla Mtb e al Ciclocross che già praticavo. Mi sono divertito anche su strada e ho vinto subito due corse a Clusone in Bergamasca e Sarezzo nel Bresciano”.

Vittorie a sorpresa per chi aveva gareggiato così poco su strada…

“In realtà sapevo che stavo bene, che avevo una buona condizione e una preparazione superiore a quella di chi stava correndo solo su strada, e quindi speravo di poter fare bene. C’era però la grossa incognita del modo di correre nel gruppo che è completamente diverso da quello delle ruote grasse. Era tutto da scoprire e in poche corse però mi sono subito ambientato e trovato bene”.

Sei il campione lombardo in carica, ma tra le tue vittorie ci sono due all’estero che spiccano: la tappa in linea da Champdor a Belley in Francia nel Tour di Ain Bugey Valromey, e poi a metà ottobre la strepitosa affermazione ad Herbiers, sempre in Francia, nella Chrono des Nations. Ti aspettavi di emergere anche all’estero?

“Prima di gareggiare sia in Italia che all’estero in gare internazionali pensavo di avere a che fare con corridori irraggiungibili e di avere poche opportunità per competere con loro. Invece una volta al via di queste corse ho preso pian piano coraggio e mi sto trovando molto bene. Sono certamente gare da affrontare in modo diverso, con la massima concentrazione dall’inizio alla fine”.

Tanti corteggiatori visti i brillanti risultati, hai scelto la Biesse Carrera e cosa ti aspetti per il 2024?

“Il prossimo anno dovrò fare esperienza, dovrò cercare di mantenere la tranquillità migliore possibile per non avere momenti di crisi se non arrivassero buoni risultati, come è prevedibile nella prima stagione tra i dilettanti. Non devo avere fretta e poi il prossimo anno sarà decisivo per prendere il diploma, quindi la scuola avrà un peso importantissimo sulla stagione”.

Il tuo direttore sportivo alla Ciclistica Trevigliese, il brianzolo Luca Damato, oltre a tessere le tue doti (“Donati avrà un futuro nel ciclismo perché ha dei numeri che altri corridori non hanno”) dice che di carattere sei portato ad essere leader ma anche di aiutare tutti i compagni.
“Quando ero negli Allievi ho imparato a gestire le varie situazioni. Al primo anno tra gli Juniores dove alla Ciclistica non erano andate benissimo le cose, visto che non avevamo un punto di riferimento nella rosa, ho deciso di occupare io quel ruolo. Ho cercato di far pensare e credere a tutti i compagni di squadra ad un obiettivo comune. Questo perché così facendo si cresce e si migliora tutti assieme, e siamo riusciti a creare davvero un bel gruppo anche fuori dalle corse e gli allenamenti. Ma in gara quando posso aiuto sempre tutti, secondo me è fondamentale e giusto dare la possibilità a tutti di ritagliarsi i propri spazi”.

Diamo uno sguardo al futuro: dove potrà emergere Davide Donati?
“Penso al massimo di poter competere nelle brevi corse a tappe, quelle di una settimana non di più. Vado bene anche a cronometro, al primo anno tra gli juniores ho sfiorato il tricolore nella cronometro di San Giovanni al Natisone dove mi sono classificato secondo (a soli 5 secondi dal vincitore Alessandro Cattani, ndr) pur non avendo preparato bene la crono. Quest’anno invece mi sono impegnato molto nel curare la corsa contro il tempo e mi piace davvero molto”.

Hai un sogno nel cassetto?
“La maglia tricolore! E’ da sei anni che la inseguo, ci sono arrivato vicinissimo ma non l’ho mai indossata. Vorrei proprio vincere un titolo italiano qualsiasi: mountain bike, ciclocross o strada. Sarebbe davvero coronare un sogno!”.

CHI  E' DONATI
Davide Donati è nato a Brescia l’8 aprile del 2005. Da sempre vive a Monticelli Brusati con papà Aldo di 52 anni che lavora a Gussago nell’azienda di famiglia gestita con i fratelli, con mamma Patrizia Barbera di 43 anni e con il fratello minore Andrea Donati, classe 2006, anche lui corridore nella Ciclistica Trevigliese. Davide è al 5° anno del Liceo Scientifico Istituto Istruzione Superiore Antonietti di Iseo, ha come hobby ascoltare la musica. Lo sportivo preferito è il poliedrico campione olandese Mathieu van der Poel.

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