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POGACAR. «ARRIVARE QUI DA SOLO, UN SOGNO CHE SI AVVERA...»
di Giorgia Monguzzi | 07/10/2023 | 19:11

Tadej Pogacar ha calato la tripletta, prima di lui c’erano riusciti soltanto Alfredo Binda e Fausto Coppi (che ha fatto quattro) e pensare che sono passati quasi 75 anni fa seriamente impressione. Quello di oggi è un ciclismo nuovo, si corre a tutta sin dal primo chilometro e praticamente la stagione dura quasi 12 mesi, eppure oggi lo sloveno della Uae team Emirates ha infiammato il pubblico come una vera e propria leggenda. Ai lati della strada c’erano tifosi da tutte le parti d’Europa che urlavano a gran voce il suo nome, chi dall’Inghilterra, chi dalla Spagna, addirittura i tifosi di Pinot arrivati in massa dalla Francia per l’ultima corsa del corridore transalpino battevano le mani in suo onore.

«E’ bellissimo vincere il Lombardia per la terza volta consecutiva, è pazzesco, arrivare da solo in quel lungo vialone di Bergamo è un sogno che si avvera. Penso di aver gestito al meglio questa settimana di avvicinamento alla classica, già all’Emilia mi sentivo molto bene, le Tre Valli Varesine mi son servite per rifinire la forma. Sapevo che sarebbe stata una corsa molto dura, al via c’erano tantissimi campioni, ogni squadra aveva almeno due uomini su cui puntare. Questa mattina il piano era riuscire ad arrivare sull’ultima salita con meno corridori possibili, ma poi in corsa le cose sono andate diversamente. Sulla Passo di Ganda io e Vlasov siamo andati all’attacco, quando ci hanno ripreso ho capito subito che in gruppo non ci sarebbe mai stato accordo e così sono partito. Conoscevo molto bene la discesa, l’avevo provata in allenamento e l’avevo fatta due anni fa, in quell’occasione avevo sbagliato una curva, ero molto teso ma questa volta posso dire di essermi veramente divertito, quasi me la sono goduta. Ho imparato tanto dalle due precedenti edizioni del Lombardia dove avevo dovuto giocarmi tutto in volata, questa volta ho sempre mantenuto la calma, volevo arrivare da solo e ci sono riuscito» ha raccontato Tadej che subito dopo il traguardo ha letteralmente lanciato un urlo al cielo quasi di sfida.

Dopo tutto quest’anno la fortuna non è stata assolutamente dalla sua, una stagione che come lui stesso l’ha definita è stata una specie di montagne russe in cui è passato dalla gioia al rischio di dover rinunciare a tutto a causa dell’infortunio al polso rimediato alla Liegi Bastogne Liegi. «Penso che sia stata una delle annate più belle della mia vita, ma anche una delle più difficili. Vincere al Fiandre, all’Amstel e alla Freccia è stato qualcosa di incredibile, mi sembrava letteralmente di volare però subito dopo è arrivato l’incidente che rischiava di compromettere tutto. Ho imparato tanto da questa stagione, come gestirmi e come affrontare lo stress, sicuramente sono maturato, ma penso di poter migliorare ancora» A colpire del venticinquenne della Uae Team Emirates è l’incredibile lucidità di analisi che lo rende quasi un corridore navigato capace di gestirsi e di comprendere a che punto sono i suoi avversari. «Durante questo Lombardia sono sempre stato concentrato, conoscevo bene il percorso e sapevo esattamente dove potevo spingere. A 10 km dal traguardo sono arrivati i crampi, ho cercato subito di massaggiarmi le gambe, ma non se ne andavano, ho dovuto necessariamente rallentare. A quel punto ho sperato che dietro si guardassero e poi ho iniziato subito a pensare alla salita, proiettarmi già avanti mi avrebbe distratto e così è successo.»

Dopo una stagione complicata, per Tadej è tempo di ricaricare le energie in vista di un 2024 che già si prospetta impegnativo. «Non è stata una stagione facile, direi che una bella vacanza me la merito. Fino a qualche anno fa passavo l’inverno in Slovenia dove la neve arrivava già ad inizio dicembre, solitamente cercavo di fare sci di fondo che è un’ottima preparazione. Purtroppo però ultimamente la neve non arriva prima di gennaio e a quel punto è già ora di iniziare la stagione, ho chiesto all’Uci se c’è la possibilità di posticipare un po’ le corse, ma penso che non vogliano molto sentire ragioni» conclude un sorridente Pogacar che in realtà già sta pensando ai prossimi obbiettivi. Nel 2024 le strade di Primoz Roglic e di Jonas Vingegaard, i due avversari al momento più temibili per i grandi giri, si separeranno e sembra proprio che ci sarà veramente da divertirsi.

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