MINUETTO IPOCRITA. Forse non è un problema che meriti le attenzioni e la riflessione di un editoriale, ma visto che si fa un gran parlare di nuovi regolamenti e riforme per svecchiare il nostro beneamato sport e soprattutto ci si perde in alti discorsi di marketing e comunicazione, è bene dire qualcosa in merito. Il ciclismo ha vecchie abitudini che col tempo sono diventare semplicemente anacronistiche. Siamo incatenati a vecchi stereotipi che costringono - in questo periodo dell’anno - gli atleti a non vestire le nuove maglie che possono essere indossate solo dal primo giorno dell’anno. Lo stesso, come è logico, vale anche per le biciclette. Nella MotoGp non è così. Sul circuito Ricardo Tormo, dove a metà novembre si è chiuso il campionato (vittoria in gara di Lorenzo, titolo a Marquez), per due giorni i piloti hanno potuto sottoporsi ad una serie di test e prove in vista della prossima stagione. E l’hanno fatto con le nuove moto. È vero, i piloti non possono fare commenti e le loro tute oltre alle scocche delle loro moto sono neutre, ma i media, chiamati a parlare di ciò che verrà, hanno abbinato senza alcun problema Jorge Lorenzo - pilota della Yamaha - alla nuova scuderia: la Ducati. È un modo per creare subito interesse, avviare un discorso che verrà. Sarebbe bello che questo modo di pensare e operare fosse recepito anche dal ciclismo. Che male ci sarebbe se Nibali si presentasse al primo raduno in sella alla sua nuova Merida e con la maglia del Bahrein? Basterebbe cambiare il regolamento. Il corridore, e a catena tutti gli altri, firmano un contratto che va da ottobre a ottobre dell’anno successivo e avanti così. Questo minuetto ipocrita è sconveniente e mortificante per gli atleti, ma anche e soprattutto per le aziende che nel nostro sport investono fior di quattrini.
BASTA POCO, CHE CE VO’? Due giorni a parlare di allenamenti, lotta al doping, medicina dello sport e le nuove responsabilità dei camici bianchi. Due giorni a Faenza per celebrare il XXV convegno dell’Associazione italiana medici del ciclismo (Aimec). Il filo rosso di questo appuntamento è stato “Il ruolo determinante del medico dello sport nel ciclismo del presente e del futuro”, ma si è parlato anche di normative internazionali ed utili strumenti per la tutela della salute e la lotta al doping; di alterazioni biomeccaniche e nuove acquisizioni sui tessuti utilizzati in competizione. E interessante è risultata anche la tavola rotonda col professor Giuseppe D’Onofrio, ematologo di chiara fama nonchè uno dei nove saggi della Wada per il passaporto biologico, e tanti addetti ai lavori come Mario Chiesa, Marco Bonarrigo, Luca Gialanella, Roberto Amadio, Filippo Pozzato, Leonardo Piepoli e l’avvocato Alessandro Lovato. Nel complesso, una due giorni davvero interessante e piena di contenuti e spunti, pensata dal presidente uscente Roberto Corsetti, che queste giornate ha fortemente voluto per festeggiare i 25 anni di un’Associazione che meriterebbe ben altre attenzioni, a cominciare da quelle della Federazione. Anche quest’anno niente, non un rappresentante e nemmeno un marchietto a sancirne il patrocinio. Ed è un peccato che questa Associazione non goda della considerazione della mamma del nostro movimento. È un peccato che l’Uci e tutte le altre componenti del ciclismo di vertice considerino invece l’Aimec e questa due giorni una risorsa e un’occasione di dialogo, mentre la nostra Federazione fa finta di non vedere. Spero che in questo clima natalizio qualcosa possa cambiare per il prossimo anno. Questa due giorni non solo merita considerazione, ma andrebbe allargata a un contesto più ampio, magari a Salsomaggiore Terme, assieme all’associazione dei corridori e a quella dei direttori sportivi. Un confronto franco, aperto e diretto farebbe davvero bene a tutte le componenti, soprattutto al ciclismo. E per dirla con Giobbe Covatta: basta poco, che ce vo’?
PAGA & CORRI. Si risolve con un’assoluzione generale il processo sportivo “Paga e corri” che si è svolto davanti alla Commissione disciplinare della Federciclismo, presieduta da Salvatore Minardi. La Procura generale del Coni aveva chiesto l’inibizione di due anni per Bruno Reverberi; di un anno e sei mesi per Gianni Savio; di un anno per Angelo Citracca. Assolto anche il professionista Marco Coledan per il quale erano stati chiesti tre mesi di squalifica. L’inchiesta era partita dalle colonne de Il Corriere della Sera il 16 settembre scorso, e riguardava anche il mondo del calcio, tanto è vero che l’inchiesta ha per occhiello: «Chi paga per giocare e correre». E il titolo non dà adito a dubbi: «Gol e bici, quando decide il portafoglio». Poi, come d’incanto, l’inchiesta prosegue solo per il mondo delle due ruote, mentre del futbol non si sa più nulla. Sul banco degli imputati solo il mondo della bicicletta, con un’accusa fastidiosa quanto difficilmente dimostrabile. Un piccolo esempio per far capire che la linea di confine è davvero sottile: Peter Sagan va alla Bora portando con se in dote le biciclette Specialized, azienda che verserà nelle casse del team tedesco la bella somma di 7 milioni di euro, di cui cinque andranno al campione del mondo. Anche Sagan, quindi, paga per correre? Auguri!
La 785 Huez è la bici tuttofare di casa Look, un modello nato per chi desidera confrontarsi con sé stesso e con gli altri quando la strada comincia a salire. Scattante, leggera ed elegante, conquista su strada e si prende...
Progettate per assicurare un controllo senza pari, le scarpe Q36.5 Unique Pro uniscono tecnologie italiane di produzione all'avanguardia con una struttura che massimizza stabilità, potenza e comfort. Con un peso di appena 225g (taglia 42) e uno stack minimo di...
Il Rubino in casa Vittoria è un pneumatico iconico, un prodotto particolarmente apprezzato da chi pedala ogni giorno. Oggi il nuovo Rubino torna in aula versione completamente rinnovata che si pone al centro della gamma stradale Vittoria. Pur restando un...
Santini ha appena svelato la nuova collezione ufficiale dedicata al Tour de France e al Tour de France Femmes avec Zwift e la linea Maillot Jaune, un sentito omaggio alla grande corsa a tappe francese, alla sua storia, al suo...
Quella che avete appena visto in foto è la S-Works Tarmac SL8 Remco “Golden Season” LTD, un tributo all’anno da record di Remco Evenepoel che diventa limited edition visti i soli 272 esemplari disponibili in tutto il mondo. Da tempo non...
Il Giro d’Italia 2025 è per Miche un evento speciale. L’azienda trevigiana di ruote e componentistica per il ciclismo è alla sua prima esperienza come sponsor di un team UCI WorldTour. Ha stretto un contratto triennale con il team Groupama-FDJ...
Pinarello è orgogliosa di annunciare il suo ritorno come bicicletta ufficiale del Giro d’Italia. La 108ª edizione di questa prestigiosa corsa parte dalla città albanese di Durazzo venerdì 9 maggio e si concluderà a Roma domenica 1 giugno. La tappa...
De Rosa, da oltre 70 anni ambasciatrice della tradizione artigianale ciclistica italiana, sceglie di svelare la sua nuova 70 Icona Revò alla vigilia del Giro d'Italia. Una bicicletta accompagnata da un claim - eccellenza senza compromessi - che non lascia...
Nel cycling kit formato dalla Aero Race 8S Jersey e dal Free Aero Race S Bibshort Castelli ha concentrato più di un decennio di innovazione ed esperienza maturata nel mondo del professionismo. Il risultato? Pazzesco ed è a disposizione dei...
Ieri nel tardo pomeriggio è calato il sipario su FSA Bike Festival Riva del Garda, con la quarta e ultima giornata tutta dedicata allo Scott Junior Trophy, dove i campioni di domani hanno potuto dimostrare le proprie capacità sulla mountain...
TBRADIO
-
00:00
00:00
SONDAGGIO
30 ANNI DI TUTTOBICI, VOTATE LA COPERTINA PIU' BELLA