Neoprofessionisti: passano in 15, pochi ma buoni

di Paolo Broggi

Pochi, ma sulla carta molto buoni. Sono solo 15 i neoprofessionisti italiani che si preparano a compiere il sal­to di categoria nel 2021, un numero che così basso non si registrava da anni. Il perché di questa situazione emerge dal classico “concorso di colpe”: sicuramente la crisi economica legata alla pandemia ha avuto il suo peso nelle scelte delle squadre; poi la stagione 2020, con il suo calendario ridisegnato e concentrato,     ha offerto a po­chi atleti la possibilità di mettersi in mostra e non è un caso che tra i neoprof che passano ci siano parecchi atleti che il contratto lo avevano già firmato un anno fa, a fine 2019; infine bisogna considerare che, tra le squadre italiane, An­droni Sidermec e Vini Zabù Brado KTM  già lo scorso an­no avevano investito molto sui giovani (che per regolamento Uci devono firmare un contratto biennale) mentre la Bardiani CSF Fai­za­né è protagonista di una in­ver­sione di rotta e, dopo aver investito per anni sui giovani, stavolta ha deciso di puntare anche su atleti già formati e competitivi.
Passano solo in 15, dicevamo, ma di qualità ce n’è davvero tanta e non è un caso che ben sei di questi atleti approdino al WorldTour le cui squadre, anno do­po anno, sono sempre meno propense ad ingaggiare ciclisti all’esordio, preferendo ragazzi che siano maturati altrove a meno di non essere in presenza del classico fenomeno.

WorldTour forza sei. A guidare la pattuglia dei corridori che approdano alla massima categoria ci sono proprio i corridori che avevano già firmato lo scorso anno, vale a dire Giovanni Aleot­ti, Andrea Piccolo e Antonio Tiberi. I tre arrivano al passaggio con percorsi differenti: Piccolo, che approda alla Asta­na Premier Tech, è stato protagonista di una stagione piuttosto sfortunata e deludente con la maglia della Colpack Ballan nella quale ha raccolto solo due secondi posti, entrambi a cronometro. Molto meglio ha fatto il suo compagno di squadra Tiberi che ha vinto subito alla riapertura della stagione imponendosi nella crono di Imola, si è ripetuto a Gambassi Terme e so­prattutto è an­da­to a segno da dominatore nell’internazione di San Vende­miano. Il laziale vestirà quest’anno la maglia della Trek Segafredo.
Infine c’è Giovanni Aleotti che aveva firmato nel 2019 con la CCC e che, do­po la chiusura del team polacco. ha trovato un accordo con la Bora Hans­gro­he. Al team tedesco, il corridore emiliano porta in dote quattro vittorie, tra le quali spiccano il campionato italiano in linea e la Coppa della Pace.
In maglia tricolore, stavolta della cro­no, passa anche un altro talento cresciuto nel Cycling Team Friuli: Jonathan Milan, stella della nazionale su pista, si prepara all’esordio con la maglia della Bahrain Victorious. A completare la squadra di neoprof che esordiscono nel WorldTour cui sono due virgulti della Biesse Arvedi, entrambi brillanti protagonisti in particolare del Giro d’Italia Under 23: il figlio d’arte Kevin Colleoni (mamma Imelda Chiappa è stata argento olimpico e bronzo mondiale) vestirà i colori della GreenEDGE Cycling do­po essere giunto terzo alla corsa rosa con l’aggiunta di due secondi posti ot­tenuti nelle tappe più impegnative e poi anche quello di San Vendemiano, oltre al 15° posto al Laigueglia tra i professionisti; accanto a lui Filippo Conca che passa alla Lotto Soudal do­po aver vin­to a Imola l’Extragiro, aver chiuso al quinto posto il Giro d’Italia e aver colto il decimo posto a Laigueglia in avvio di stagione.

Il più vittorioso. Con i quattro successi all’attivo Giovanni Aleotti è stato il corridore che lo scorso anno ha alzato più volte le braccia al cielo, seguito con tre successi a testa da Tiberi e da due velocisti come Enrico Zanoncello, che dalla Zalf Euromobil Fior approda alla Bardiani CSF Faizané, e Leonardo Marchiori che lascia la NTT Con­ti­nen­tal per accasarsi alla Androni Sidermec. Curioso proprio il cammino del veneziano Marchiori che ha vinto due volate - la Firenze-Empoli e il Gp Torre a Fucecchio - in 24 ore a febbraio nel weekend di apertura della stagione e poi si è ripetuto solo a Faenza in una gara tipo pista. Ben più lungo, curiosamente, l’elenco dei corridori che passano con uno zero alla voce vittorie 2020: Colleoni, Fancellu, Orrico, Piccolo, Ri­vi, Trainini e Zoccarato non hanno mai alzato le braccia mentre Bais ha messo in carniere il titolo italiano della cronosquadre.

Stelle. I talenti più attesi sono quelli che avevano già firmato un anno fa, quindi Aleotti, Tiberi e Piccolo. Tra loro il più completo e pronto sembra essere Aleotti, che ha anche due anni in più rispetto agli altri due, capace già di mettersi in bella evidenza tanto nelle gare in linea quanto nelle corse a tap­pe: dopo il secondo posto all’Avenir 2019, nell’ultima stagione ha chiuso il Gior d’Italia Under 23 in quarta posizione. Talento da scoprire ma di sicuro interesse è Kevin Colleoni: aveva un accordo con Gianni Savio e la Androni Sidermec, ma Brent Copeland ha mes­so gli occhi su di lui e, grazie ad un gentleman agreement, è riuscito a portarlo all’esordio con la GreenEDGE Cy­cling.

Il più giovane. Tre i ragazzi del 2001 che compiono il salto dopo una sola stagione tra gli Under 23: il più giovane è il velocista Tomas Trainini che è nato il 23 settembre e, nonostante un 2020 senza nemmeno un piazzamento, passa alla Bardiani CSF Faizané. I suoi coetanei sono Andrea Piccolo e Antonio Ti­beri. Classe 2000 per Jonathan Milan e per Alessandro Fancellu che è cresciuto nel vivaio della Kometa e passa proprio alla corte di Basso e Contador con la Eolo Kometa.

Il più vecchio. A trent’anni compiuti, è nato infatti il 17 febbraio del 1990, Davide Orrico farà il grande passo con la maglia diella Vini Zabù Brado KTM. Reduce da tre anni con la Continental austriaca Team Vorarlberg, Orrico è stato campione italiano élite nel 2016 ma non aveva mai trovato spazio nella massima categoria. Decisamente maturo anche il velocista bresciano Filippo Tagliani, classe 1995, che difenderà i colori della Androni Sidermec.

Le squadre di partenza. Quattro i corridori che passano al professionismo dalla Colpack Ballan (Piccolo, Ti­beri, Trainini e Zoccarato) mentre tre fanno il salto dal Cycling Team Friuli: proprio quest’ultimo si conferma un vero e proprio vivaio di eccellenza promuovendo Aleotti, Milan e Da­vide Bais (fratello del Mattia già accasato alla Androni Sidermec) e proseguendo sulla strada intrapresa nelle ultime stagioni.

Le squadre di arrivo. Nonostante il già commentato cambio di strategia e la scelta di aprire le porte a corridori navigati e anche agli stranieri, la Bar­diani Csf Faizané resta la formazione che allinea più neoprofessionisti con tre (Trainini, Zanoncello e Zoccarato), al pari della Eolo Kometa - approdata quest’anno tra i ProTeam con licenza e sponsor italianissimi - che accanto a Fancellu promosso dal vivaio, fa passare Davide Bais e Samuele Rivi, trentino cresciuto in Austria nelle file del Team Tirol. Due neoprof italiani per la An­droni Sidermec (Marchiori e Tagliani) ed il solo Orrico per la Vini Zabù Bra­do KTM che lo scorso anno, è bene ricordarlo, aveva fatto passare ben set­te neoprofessionisti.

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