Rapporti&Relazioni
Maestri e compagni

di Gian Paolo Ormezzano

Ogni tanto mi chiedono una elencazione/classificazione quanto meno tipologica dei giornalisti sportivi che ho co­nosciuto, e di norma rispondo che ho scritto un libro, “I Cantaglorie”, dedicato al mio modesto ancorché lungo excursus nella stampa sportiva dagli anni cinquanta a ieri l’altro e persino vincitore del premio Coni. Un libro buonista nell’insieme, farcito di ricordi tutto sommato riconoscenti e affettuosi, ragion per cui posso scrivere come Al­fonso Gatto, poeta, da un arrivo del Giro d’Italia: tutti primi al traguardo del mio cuore. Tutti primi, ma alcuni diversamente primi, e qui provo a snidarli nella memoria e un pochino a raccontarli, limitandomi alla tribù ciclistica.

Primo nome che doverosamente mi sovviene è quello di Ruggero Radice che firmava anche RARO (all’anagrafe era RAdice ROger, per via della nascita in Francia). Era amico di mio padre, che mi portò sulla strada del primo Giro d’Italia del do­poguerra - anno 1946, prima tappa Milano-Torino, successo solitario, emblematico e da tutti voluto di Giordano Cottur che era della Trie­ste anelata di nuovo tutta italiana - per vedere passare il giornalista più ancora che i ciclisti, e gri­dò “ciao Raro!” al transito della vettura allestita dalla Gazzetta del Popolo e da Tuttosport, e Raro rispose con un “ciao Ezio!” persino più tonante, e io bambino fui molto contento del mio ruolo, su­bito decisamente storico, di testimone. Raro era un reporter più che uno scrittore, e riportava notizie a go-go, legate dal filo della cronaca di giornata, senza manco scrivere, direttamente improvvisando al telefono. La redazione metteva tutto in ordine e uscivano a sua firma pagine e pagine: a quel lavoro contribuii appunto a Tutto­sport. Adorava il ciclismo, era ami­co di tuttti, tutti gli volevano bene. Spartii in auto con lui il grande Tour de France del 1960, quello di Nencini in giallo a Parigi e anche di Battistini e Defilippis e Pam­bian­co, andai alla festa dei suoi novant’anni (morì quattro anni dopo) dove conobbi Marina Cop­pi e ritrovai Mike Bongiorno che aveva fatto il cronista galoppino per Tuttosport e La Stampa. Raro era dei ciclisti cantore e complice, amicone e di Bartali e di Coppi, non scriveva in italiano perfetto ma al lettore non faceva mancare mai nulla, anzi. Bellissimo, sosia in meglio del celebre attore Clark Ga­ble, incantava le addette ai te­lefoni, nostre signore e padrone in sala stampa, conosceva e precettava i migliori ristoranti, specie in terra di Francia, e al Tour non mi lasciava parlare in francese, pur sa­pendo che sapevo bene questa lingua, perché decideva tutto lui e sempre mi faceva un pochino da papà.

Bruno Raschi per me fu dapprima Fratel Alberti­no delle Scuole Cristiane, mio supplente di lettere, con la to­naca, in prima media al collegio San Giuseppe di Torino. Lo ritrovai approdando ragazzo a Tut­to­sport, mi trattò subito da allievo prediletto, restò in molti sensi vicino a me anche quando andò a Mi­lano per lavorare alla Gazzetta del­lo Sport. Scriveva divinamente an­corché arcaicamente bene di ciclisti e ciclismo, e quasi sempre a ma­no, mi calmava se picchiavo troppo freneticamente sui tasti della Olivetti, era perfetto di aggettivi e sinanco congiuntivi. Certi suoi ar­ticoli erano pura musica. Snob­ba­va tanto calcio e faceva pure bene. Mia mamma lo adorava e tentò, invano, di trovargli una moglie. Un giorno mi telefonò e mi disse che aveva dentro un male, mi fece capire che se stava andando, volevo piangere al telefono ma mi trattenni, mi avrebbe detto che ero un stupido emotivo, che si doveva essere fermi e lucidi sempre.

Mario Fossati per me in­globava spesso Gianni Brera di cui era amico, collega, compagno, confidente, aiu­tante e suggeritore. Mario che scriveva da grande giornalista an­che di ippica e di alpinismo, ma che era soprattutto ciclofilo, il me­glio di tutti. Mario che un giorno sulle strade della Parigi-Roubaix - guidavo io - non mi uccise anche se sbagliai strada più volte e gli fe­ci smarrire la corsa. Mario che al Tour mi segnalava per tempo l’arrivo messianico di Brera e mi te­ne­va il posto accanto al vate padano per la prima sua cena francese. Mario che ai Giochi di Tokyo 1964 mi mandò al diavolo quando al telefono simulai di essere giapponese e raccattando qualcosina di quella lingua mescolata all’inglese gli dissi che lui e i suoi due compagni di alloggetto, nientepodimeno che Giorgio Bocca e Gianni Brera, erano italiani brutti e cattivi perché avevano deriso per iscritto l’im­peratore. Mario che se ne è an­dato alla veteropiemontese, lui stralombardo, cioè cercando di non dare disturbo e riuscendoci.

E poi Giuseppe Ambrosini e Gianni Melidoni e Cesare Facetti e Gino Sala e Can­dido Cannavò e Gianni Mura…, e insomma alla prossima. Sapendo già che ne scorderò di bravi e buo­ni e meritevoli del mio povero souvenir, che dunque commetterò in­giustizie, che non darò a tutti i commemorati il dovuto, che co­munque non mi farò troppi nemici perché, ahimè, molti di cui scrivo e scriverò se ne sono andati, e davvero mi sento sempre più solo e male accompagnato.
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Un nuovo grande obiettivo necessita di nuovi potenti mezzi. E Tadej Pogačar, per il suo primo assalto al Giro d’Italia, avrà dalla sua parte l’efficienza e l’eleganza delle nuovissime POGI’S, l’ultimo modello top di gamma delle scarpe targate DMT. Un...


Pinarello ha appena presentato la sua nuova collezione di abbigliamento primavera-estate, un’ampia scelta di capi in cui l’aerodinamica, il comfort e le prestazioni vengono decisamente spinte al massimo. Si tratta di capi premium ottimizzati per le condizioni climatiche più calde,...


La nuova Bianchi Infinito nasce per chi ama pedalare a lungo all’insegna di un maggiore comfort e di una posizione in sella meno estrema. UNA GEOMETRIA PER TUTTI Partendo infatti dalla collaudata geometria endurance introdotta da Bianchi con il top di gamma...


Q36.5®, marchio bolzanino fondato da Luigi Bergamo e Sabrina Emmasi, ha appena lanciato la nuova collezione Nibali SS2024 dedicata a Vincenzo, lo Squalo per intenderci. La nuova collezione estiva firmata dall’ex ciclista professionista nasce per sfidare il calore dell’estate e...


Vanno bene per la prossima avventura in gravel, quella della domenica ma anche per il viaggio in bikepacking che hai come sogno nel cassetto per la prossima estate. Vanno benissimo sui trial che conosci alla perfezione e per tutte le pedalate...


Come da tradizione, i primi giorni di maggio sono l’occasione per Bianchi di fare tappa a Riva del Garda (TN) per il Bike Festival Garda Trentino, quest’anno in programma dal 2 al 5 maggio 2024. Il Bianchi Experience Center (stand E2) è pronto...


Qualche sporadica goccia di pioggia non ha rovinato la festa dell’XC Tra le Torri 2024, che da quest’anno è tornato a far base nel centro di Farra di Soligo, nel cuore delle splendide colline del Prosecco, patrimonio dell’UNESCO.  Su di...


Colnago presenta oggi la G4-X, il suo nuovo modello di bici da gravel veloce. Perfettamente bilanciata, pensata per dare il massimo in ogni contesto. Ecco allora che le livree del G4-X si ispirano...


Scicon Sports, il marchio internazionale noto per le sue borse da viaggio per bici e prodotti lifestyle, ha annunciato una partnership pluriennale con il Tour de France diventando fornitore e prodotto ufficiale di borse, zainetti ed accessori per il viaggio. Questa nuova partnership...


Un’ondata di biker è pronta a travolgere Farra di Soligo il prossimo 1° maggio. Ormai da qualche anno il giorno della Festa dei Lavoratori è diventato anche un giorno di festa per gli amanti della MTB, che potranno sfidarsi nella...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi