Rapporti&Relazioni
La risposta di Francia

di Gian Paolo ormezzano

Ero in Francia nei giorni im­mediatamente seguenti agli attentati di Bruxelles e mi ha colpito una dichiarazione televisiva del primo ministro francese Valls, sollecitato a pronunciarsi sulla eventualità di far disputare, in estate, le partite del campionato europeo di calcio a porte chiuse, viste le attenzioni criminali dell’I­sis già palesate verso gli stadi: un sì fermo, reciso e preciso, incondizionato alla effettuazione diciamo regolare, normale, del programma calcistico e - aggiunta del premier transalpino - del Tour de France.

Non ho potuto esimermi dal pensare: con la stessa si­tua­zione in Italia, ci sarebbero state le stesse dichiarazioni del nostro premier, nel senso di coinvolgere anche il Giro d’Italia? Non ho neppure potuto esimermi dal darmi la risposta: no. E questo indipendentemente dal nome del premier e dalla sua connotazione politica. Molto probabilmente il premier (qualsiasi nostro premier) si sarebbe premurato di “salvare” nelle intenzioni e nelle decisioni il torneo calcistico continentale, e ba­sta. Il perché non appartiene tanto alla penuria attuale di attenzioni mediatiche al ciclismo in Ita­lia, quanto proprio alla differente cultura sportiva nostra e dei francesi (nessuna gerarchia, meglio questa o meglio quella, ma tanta diversità). E non si può neanche pensare che la Francia sia capace di valutare meglio dell’Italia la si­tuazione mondiale del ciclismo, straordinariamente rigoglioso di pra­ticanti e anche di gare in ormai in tutti i continenti e per ormai tutti i dodici mesi dell’anno, con enorme vis ecologica peraltro in co­stante crescita, con grande frequentazione femminile, con grande presenza dei suoi diritti in ogni serio piano urbano e stradale. No, questo lo sappiamo anche in Italia, tanto è vero che proponiamo la bicicletta utile, modesta e salutare per qualche premio Nobel e che addirittura, per il Nobel della letteratura, c’è chi propone Paolo Con­te, poeta della canzone e autore specialissimamente di una strepitosa ode cantata su Gino Bartali (si chiama Antonio D’Orrico chi ha avuto questa idea, messa per iscritto su Sette, settimanale del Corrierone, ed è un grande).

Lo spazio fra Tour de France e Giro d’Italia è immenso, se lo si calcola considerando la forza culturale e non solo delle due manifestazioni. I francesi da trent’anni ormai non vedono uno dei loro in maglia gialla a Pa­rigi eppure continuano ad affollare le strade offerte, vincolate alla cor­sa per ore e ore di blocco, di esclusiva anche in pieno tempo di esodi vacanzieri, a regalare la loro capitale per un giorno intero alla manifestazione nelle sue vie e piazze più celebri, a vedere nei loro giornali una competizione fra i giornalisti sportivi per “andare al Tour”, a registrare persino le richieste di giornalisti “altri” e di letterati che vogliono scrivere della grande boucle (il grande ricciolo, lo sapevate?, se vogliamo la grande boccola, pensando al disegno consueto del percorso).

Da noi il Giro schiva di nor­ma le grandi città (che lo schivano…), e il fatto che quest’anno si concluda a Torino, anziché a Milano che ultimamente lo ha quasi snobbato, è quasi sensazionale. Le tappe vanno da centro turistico a centro turistico, le strade sono chiuse per poco tempo e quasi mai rigorosamente, gli au­tomobilisti protestano sempre per i divieti e le attese, in città come in campagna come in montagna. E se almeno in certe tappe con certi ar­rivi nuovi o con sfide sulle montagne classiche c’è sempre molta gente, si tende a dire che si tratta di astanti, di passanti, di residenti, e che la corsa è venuta a far loro una sorta di visita per di più gratuita (quando si sa quanto costa in tempo, disagio anche fisico e denaro una giornata spesa su una salita per vedere un rapido passaggio di corridori).

Sul perché la Francia sì e l’Italia no potremmo scrivere volumi, ma in realtà non sappiamo scrivere poche righe esaurienti. Il sospetto che il tanto anzi troppo football, all’interno del comunque sempre poco sport, sia conseguenza - diretta o indiretta non importa - di una nostra po­vertà culturale che porta a prediligere modelli facili di azione, di successo, di frequentazione, di ve­ne­razione, insomma di vita, di co­noscenza, di (ariecocci!) cultura è forte nonché fortemente tentatore, ma ci sembra davvero troppo co­modo da frequentare. Dire che c’è meno Giro che Tour perché qui si legge di meno, si gode zozzo di più, si televede di peggio è così facile che dirlo ci fa paura quasi co­me pensarlo. Ravvisare nella de­cadenza del ciclismo in una certa Italia sa, fra l’altro, di snobismo, di presunzione, di élite: oltre che, nel nostro caso personale almeno, di déjà-dit, anzi di déjà-écrit. Fra l’altro ci sono francesi innamoratissimi anche intellettualmente dell’I­ta­lia, e ci piace troppo ricordare che Jean Cocteau disse che in fon­do i suoi connazionali sono italiani di cattivo umore. E se il Tour de France sportivamente è più bello del Giro d’Italia (ma mica sempre: e si è talora troppo generosi o servizievoli nello scambiare uno sbuffo di azione pedalata al Tour per fase epica della corsa), l’Italia nonostante gli scempi di noi italiani continua ad essere più bella del­la Francia che pure bella è. E mica possiamo aspettare che cose orribili come quelle accadute a Parigi arrivino chez nous e stimolino un nostro premier a stupire e dunque smentire chi scrive queste righe, cioè nella fattispecie a mettere il ciclismo sul piano del calcio.
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
STR sta per “Suspend The Rider” ed è un concetto forte e chiaro che è diventato parte integrante di alcuni progetti targati Specialized. Dall’introduzione del FutureShock nel 2016 sul modello stradale Roubaix il marchio ha sostenuto con forza il claim...


JonnyMole, studio internazionale di design e comunicazione con sede a Cittadella (Padova), ha celebrato il suo 25º anniversario lo scorso giovedì 23 maggio 2024, in occasione della tappa padovana del Giro d’Italia. Punto di riferimento per il design del settore...


Quella con cui Jonathan Milan ha vinto tre tappe al giro portandosi a casa la Maglia Ciclamino è una Trek Madone SLR tutta in tinta, una bici dal design avveniristico veloce e guidabili come poche altre al mondo. ...


Il Wilier-Vittoria MTB Factory Team sarà a Nové Město na Moravě per il terzo Round di Coppa del Mondo e per l’occasione metterà nelle mani di Simone Avonetto, Campione Europeo in carica, una Urta MX SLR speciale. La...


Tadej Pogacar, Il campione della UAE Emirates, corre in rosa dalla seconda tappa di questa edizione del Giro d’Italia e ha lasciato un segno indelebile su 5 tappe fino ad ora…Oltre al rosa della maglia c’è del rosa in tutto...


Selle San Marco, storico brand di Rossano Veneto fondato nel 1935, festeggia quest’anno il cinquantesimo anniversario dello storico e apprezzatissimo modello Concor, una sella iconica che ha impreziosito pagine e pagine di ciclismo. Per celebrare questo anniversario prende vita la...


Tubolight, marchio distribuito in Italia da Ciclo Promo Components, propone dalla sua nascita soluzioni innovative nel segmento delle coperture, un catalogo che abbraccia diverse specialità dalla mtb fino al mondo road. Innovazione e massima ricerca per la performance accompagnano il...


Il nuovo GRX Di2 2x12 di Shimano sfrutta l’evoluta piattaforma di componenti elettronici Di2, un sistema che si basa su nuove leve dual controll ottimizzate per offrire più comfort e più controllo ed una trasmissione che fornisce cambiate più rapide...


Gli appassionati di gravel potranno ultimare il montaggio della propria gravel bike con i nuovi pedali GRX SPD nella nuova e divertente grafica United in Gravel, un’edizione limitata che impreziosisce un prodotto Shimano dotato di ottime performance e di una...


In salita, a cronometro e persino in volata, Tadej Pogačar sta lasciando un segno indelebile sulle strade del Giro, confermando la sua classe e mostrando un valore che va oltre il gesto tecnico. Proprio per questo Enervit propone un...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi