Scripta manent
Il doping e un sogno in più

di Gian Paolo Porreca

C’è un mondo conosciuto che ci turba ancora, nello sport e nel ciclismo. Anche, se non ancora più, in queste ultime settimane che dall’agonismo maggiore hanno naturale distanza, se non nostalgia.
E sono le voci che da più palcoscenici, ed anche da ambiti totalmente differenti, si levano su questa problematica.
Voci roboanti che possono anche durare lo spazio e l’apertura di un quotidiano, certo, e nello specifico essere sommerse l’indomani, ma che pure incidono una traccia perdurante in chi sul doping e sui suoi aspetti molteplici ha dedicato impegno ed ingegno.
E allora non è possibile sottostimare una volta ancora, alla luce delle ultime pagine di cronaca, il distinguo che esiste nel doping tra sport e sport. Vogliamo dire meglio: tra ciclismo e calcio.

Bene - o male... -, l’au­torevole Le Monde è appena stato condannato dal Tribunale Supremo Spagnolo a pagare una cifra, pur non esorbitante per il giornale più acclamato dell’universo, di 15.000 euro, per essersi permesso di accostare in due articoli il Barcellona calcio all’Ope­ra­cion Puerto e a quel dottor Fuentes che ne era il fulcro, sulla base di “do­cu­menti confidenziali”. La cui veridicità, secondo la Cas­sa­zione spagnola che quantomeno ha ridotto di parecchio una iniziale sanzione di 300,000 euro, non sarebbe stata sufficientemente controllata dal giornalista.
Ma è altresì stridente che un paio di giorni dopo Oscar Pe­reiro, lo spagnolo che vinse il Tour 2006 per la squalifica di Floyd Landis e successiva­mente fu coinvolto in una “que­relle” al salbutamolo, va­da a stigmatizzare a voce piena, proprio in una trasmissione televisiva dedicata al calcio, la incredibile disparità di trattamento al ri­guardo tra calcio e ciclismo: se non un sacro timore reverenziale, an­che nei media, verso il pianeta football. Facendo menzione di una “storica” positività al nandrolone per il guru Guardiola e di un trattamento di “ringiovanimento” del sangue cui si sarebbe sottoposto a suo tempo Zidane. «I ciclisti tutti dopati, e i calciatori tutti superdotati...».

Basta così, davvero ci viene voglia di smettere di leggere e descrivere la realtà di questo argomento, tan­to ci feriscono tuttora queste VE­RITÀ che tali esistono per noi da sempre e per altri contano un giorno. E non hanno un giudizio terzo che non ci appaia di parte: pure i giudici, mica solo gli avvocati, di­fensori dei poteri più forti. E non sono rivendicabili.
Se non facendo nostro quanto ha osservato con lucida ironia - ancora su Le Monde, e non per caso, certamente - il tennista Yannick Noah. «Se gli spagnoli, da atleti prima normali, sono diventati oggi i dominatori in tutti gli sport, eb­bene forse sarà perchè assumono davvero una pozione magica». Ed a questo punto, cari amici, la be­vanda di Cagliostro o l’intruglio diabolico di Totò al Giro d’Italia, non è forse meglio liberalizzarli anche per gli altri, senza dolerci di coinvolgere il calcio? «Free do­ping», per lo sport professionistico. Come disse quindici anni fa, in una intervista a Titta Pasinetti che suonò provocatoria, do you remember?, un intenditore che di queste cose era testimone, e non martire: il dottor Michele Ferrari. Senza più gridare allo scandalo, ormai.

Noi ci teniamo per buo­no quanto emerso al recente Convegno di Faenza e ratificato dal p.m. Ettore Torri: «i ciclisti non sono più tutti dopati». È una verità umile. Ma utile. Per il futuro, purtroppo. E non per il presente che non ha avuto franca discontinuità - come in certa politica, d’altronde - con il passato. E continua a pagarne il dazio.
Ma non possiamo ovviamente rassegnarsi che sia questo - una riduzione dei suoi peccati - il valore del ciclismo, come sport e come fantasia.

Per fortuna che c’è an­cora lo spirito di Mar­co Polo, a bordo del suo Cycling Team, a darne buon con­to. Con la straordinaria interpretazione olandese di Gudo Kramer che ha an­nunciato che l’anno pros­si­mo il suo Marco Polo Cy­cling Team, una formazione che ha fatto conoscere in ciclismo in Asia, con Dahlberg e Van Bon, l’anno prossimo cambierà continente. «Ormai la Cina e l’Asia il ciclismo lo hanno imparato bene, ci sono corse su corse, squadre su squadre...». Cominceranno ad esplorare l’Africa. Correndo con licenza etiope. Dalle falde del Ki­limangiaro fino al Capo di Buona Speranza.
La bici, nel mese di Natale, è an­cora un amore in più. (Non un peccato in meno).


Gian Paolo Porreca,
napoletano,
docente universitario
di chirurgia cardio-vascolare,
editorialista de “Il Mattino”
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Il cuore che batte, trepidante, alle prime luci dell’alba, mentre il sole sorge e l’attesa in griglia si fa vibrante, al cospetto delle Dolomiti: è uno dei momenti più emozionanti che tutti i ciclisti che partecipano ad un evento unico...


"Cycling Beyond": una vera e propria dichiarazione d’intenti. L’esclusivo appuntamento con cui lunedì 30 giugno Bianchi ha accolto media e stakeholder internazionali presso Casa Bianchi, la rinnovata sede e sito produttivo di Treviglio, ha raccontato una fase di evoluzione profonda: nuovi prodotti, una nuova...


Da una parte abbiamo la Grail, un fast gravel dotata di geometria Gravel Pro, dall'altra abbiamo ora la nuova GRIZL, la gravel bike che può affrontare qualsiasi avventura, un ultimo innesto che rende davvero completa la gamma gravel di Canyon....


Ci sono i modelli top di gamma, poi ci sono quelli di media gamma, spesso e volentieri anch’essi realizzati in carbonio. Poi fortunatamente ci sono bellissime soluzioni in alluminio che rendono più accessibile il sogno e lo fanno con ottimi...


Le eccellenze si attraggono. Non prendetela come una frase fatta e nemmeno come un banale luogo comune. Le cose vanno così ed il bello, si sa, attira il bello. Nasce così l’elegantissima Pinarello Dogma F Metal Black, un’edizione limitata creata...


Castelli e AC Milan si sono uniti per lanciare una collezione di capi da ciclismo premium per celebrare la loro eredità, i valori condivisi e l'impegno per spingere sempre più in là i confini nello sport e nello stile. Le...


HJC Sports, azienda coreana specializzata nella produzione di caschi, ha presentato nell'autunno scorso il casco CROSSER, probabilmente il prodotto più versatile della sua linea. Il prezzo di soli 79€ lo rende decisamente interessante, soprattuto per via della sua polivalenza che concede...


La gamma NDR di Prologo si arricchisce di quattro nuove selle leggere e multidisciplinari studiate per la mountain bike cross-country e marathon: la nuova Dimension R2 NDR, due versioni di Nago NDR - con o senza il canale PAS -...


Puro. Ultraleggero. Irreale. Con un peso inferiore ai 10 kg, il modello di punta Endurace:ONfly è la bici da corsa elettrica più leggera, elegante e dal feeling più naturale. Un'affermazione audace, certo, ma Canyon ne è convinta. Se si...


Tre nuovi set di ruote, un solo obiettivo: la vittoria. Roval presenta le nuove Rapide CLX Sprint,  Rapide CLX III e Rapide CL III, nate per riscrivere le regole della fisica su strada. Dimentica tutto quello che pensavi di sapere sull’aerodinamica delle ruote: le...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024