Rapporti&Relazioni
Com’era bella, la vita del suiveur
di Gian Paolo Ormezzano

Provo a pensare a cosa era una volta, per un inviato, la trasferta ciclistica, ed a cosa è adesso. In primo luogo era tanto treno. L’aereo, anche se già disponibile, sembrava un lusso. I ciclisti viaggiavano di norma in treno, dunque non era proprio il caso di fare qualcosa di diverso da loro, essendo i ciclisti il terminale nobile della vita dell’inviato, anzi come si diceva allora del suiveur.

Memorabile una narrazione di un viaggio in treno che Mario Fossati, un grande, fece al pivello che ero. Dunque Giro di Calabria la domenica, e il lunedì risalita in treno dell’Italia, con i tempi lunghi di allora, per andare a Napoli, dove a metà settimana si correva il Giro di Campania. Nello scompartimento Fossati, un altro suiveur molto importante e molto compreso della propria importanza, e fra l’altro gran bell’uomo, infine una signora, una bella signora di età giusta, galanterie del suiveur bello, con ostentazione della propria professione giornalistica, esibizione della vita zingaresca degli inviati speciali, narrazioni mirabolanti di eroismi per far pervenire in tempo i resoconti alle redazioni, alle tipografie, alle rotative. La signora ascoltava incantata.

Anche i suiveurs fanno pipì, e dunque accadde che il suiveur bello dovesse andare alla toilette. Mentre latitava, Fossati disse alla donna che il suo compagno di viaggio ed amico era un megalomane, che si spacciava per giornalista. «In realtà», precisò, «noi due siamo parrucchieri, rientriamo a Napoli dopo un congresso a Palermo, è lunedì e oggi facciamo riposo. Il nostro è un lavoro degno ma per la fantasia di qualcuno non basta. Non dica però al mio amico che sa della nostra professione, lui vive di questo esibizionismo, di queste sue fantasie che in fondo non fanno male a nessuno». Quando l’altro rientrò nello scompartimento trovò gran gelo nella signora, e non riuscì a riavviare la conversazione. Se ne stupì, e il resto del viaggio fu persino pesante.

Pesante come la valigia del suiveur di allora, sia che partisse per la corsa di un giorno che per il Tour de France. Vestiti e tanti, per cambi che poi non avvenivano che raramente. Ogni tipo di indumenti impermeabili. Un bell’abito completo per una molto ipotetica serata di gala. Archivio, libri eccetera. Una macchina da scrivere pesantissima, perché le portatili si rompevano troppo facilmente. Panoplia specialissima dell’inviato speciale di ciclismo, con due bottiglie di vino per l’amico e collega da incontrare, il whisky per se stesso, due salami promessi al padrone di quel ristorante dove poi gli avrebbero fatto lo sconto, parure di penne e taccuini, una pila, spesso un binocolo. Una miniscatola con generi di pronto soccorso. Cavatappi e apribottiglie, non si sa mai. Enormi volumi con gli orari di tutte le ferrovie del globo. Non ho mai visto bagagli pesanti e bagagliai d’auto pieni come quelli dei suiveurs.

E la partenza era preceduta da rituali postali, in qualche caso telefonici, assai intensi. Segnalazione dell’arrivo al collega di qualche redazione della città della corsa, lui provvedeva all’accreditamento. Prenotazione dell’hotel e del ristorante, oltre che del treno. Oppure, se la trasferta avveniva con l’auto, quasi sempre del giornale, lunghe concertazioni con l’autista per trasformare il viaggio in una grande manovra paramilitare.

Ricordo inviati che quando veniva reso noto l’itinerario del Giro d’Italia o del Tour de France staccavano da ogni altro lavoro, e per almeno una settimana pianificavano la lunga trasferta. Per quella che è stata la mia esperienza, la punta più alta di questa cattedrale organizzativa consisteva però nella lettera, un po’ di mesi prima della partenza del Tour, alla proprietaria di un ristorante presso Chambery, dove i calcoli più accurati dicevano che saremmo arrivati il martedì successivo alla fine della corsa (conclusione la domenica, poi un lunedì parigino che doveva fungere da camera di decompressione, quindi la partenza all’alba). Orario previsto per lo “sbarco” al ristorante le 13 (non c’erano autostrade), lungo pasto per fare onore alla grande gastronomia francese, pennichella in auto, scrittura e trasmissione telefonica dell’ultimo articolo, il cosiddetto commento, andamento lento per raggiungere la sede nel tardo pomeriggio.

Gian Paolo Ormezzano, torinese, editorialista de “La Stampa”
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
È stato ufficialmente inaugurato il nuovo punto vendita Decathlon a Como che ha al proprio interno uno store Santini, alla presenza del sindaco Alessandro Rapinese, della Marketing Manager di Santini Cycling Paola Santini, e di Francesco Terrazzani, CEO di Como...


Spesso siamo portati a pensare che il pedale sia un oggetto definito che non può cambiare, insomma, un elemento della bici che è arrivato a tutti gli effetti al suo massimo sviluppo, giusto?Le cose non vanno così, infatti, questo ragionamento...


Garmin annuncia l’atteso Garmin Connect™ Data Report 2025, che evidenzia le tendenze generali di fitness e salute degli appassionati Garmin di tutto il mondo. Da metriche come lo stress medio e i passi giornalieri, all'aumento delle attività registrate, le...


Nel 2026, la UAE Team Emirates XRG correrà nuovamente con due modelli Colnago da strada: la V5R e la Y1R. La livrea della V5R per la stagione 2026 cambierà: si abbandonerà la classica colorazione a strisce bianche e nere del 2025...


I nuovi occhiali da ciclismo Magicshine Rouler e Windbreaker, marchio distribuito in Italia da Ciclo Promo Components, sono stati progettati per offrire una visione ampia e nitida, ma anche un ottimo comfort visivo nelle condizioni di forte luce. Nati per i...


In realtà questo portaborraccia non si rivolge solo a chi fa bikepacking, ma a tutti quelli che hanno telai di piccole dimensioni come mtb “full” o e-Mtb, ma una cosa è sicura, Pulse 2 di Zefal è un portaborraccia decisamente...


C’è chi per il prossimo periodo prevede estenuanti sedute di cycling indoor e chi, sicuro nel proprio equipaggiamento invernale, sfida il freddo continuando ad assaporare il ciclismo anche con le basse temperature della stagione. Che sceglie questa ultima via troverà...


Ducati è orgogliosa di annunciare l’avvio di un progetto dedicato a sviluppo, produzione e distribuzione di una nuova e più ampia gamma di biciclette ad elevate prestazioni. Una scelta che conferma e rafforza quella compiuta nel 2018, quando la Casa...


Correte prevalentemente su fondi veloci, compatti e belli asciutti? Perfetto, quello che affrontate allora può diventare il vostro tempio della velocità in formato gravel. Per situazioni come queste uno dei copertoni più interessanti in circolazione è prodotto da Vittoria e si...


Ogni azienda in questi anni ha provato a dare una sua definizione di gravel, tentando di accordare sulla frequenza di questa brillante specialità i prodotti più diversi. Oggi Abus, marchio leader nella produzione di caschi e non solo, presenta Taipan,...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024