Gatti & Misfatti
Povero Merckx
di Cristiano Gatti

E meno male che il secondo millennio se n’è andato, così possiamo metterci un po’ comodi dopo tutte quelle affannose ricerche. Abbiamo cercato il genio più geniale, la bellona più bellona, l’artista più artistico. E ancora: il disco del secolo, il piatto del secolo, il libro del secolo. Partorendo spesso, senza il minimo sforzo, anche le stupidaggini del secolo.

Certo, abbiamo cercato anche il ciclista più ciclistico. Su tuttoBICI, come già s’è visto leggendo il giornale dalla sua parte più importante (non a caso mi piazzano qui alla fine), troneggia Coppi. Non c’è che dire: un signor vincitore. Però vorrei aggiungere anche una cosa personalissima: meno male che è iniziato il terzo Millennio, così la ricerca del nuovo re potrà ricominciare da capo in modo più sereno, fuori dalla nostalgia e fuori dai sentimenti.

Sì, auguro ai campioni della nuova era una miglior fortuna: perché in quella che abbiamo appena chiuso la classifica è falsa. Meglio: falsata. Appunto: dal cuore, dalla passione, dai ricordi personali. Soltanto mossi da queste cose si può dire che il più grande ciclista di tutti i tempi, almeno quelli trascorsi, sia Fausto Coppi. Perché se invece cerchiamo una risposta puramente oggettiva, il problema non si pone proprio: il numero uno è a tutti gli effetti Eddy Merckx.

Come si fa a dirlo? È ovvio: nessuno può dirlo in termini assolutissimi, perché paragonare i campioni - ma anche semplicemente gli uomini - di epoche diverse è un’idiozia. Troppo lontane le condizioni di vita, la tecnologia, la scienza, la stessa alimentazione, per avere una risposta scientificamente attendibile. Se però si vuole procedere ugualmente, anche solo per gioco, bisogna almeno trovare un criterio. La memoria? Troppo personale: ciascuno ha la sua. Così come il tifo, la simpatia, la nostalgia. Non se ne viene fuori. L’unico veramente accettabile, anche se può apparire arido e gelido, è quello dei risultati. E allora, come dicevo, il problema non si pone proprio. Apro il «Righi», l’almanacco perfettibile, ma vicino alla perfezione.

Amici, Merckx è l’umano che ancora oggi guida la classifica delle vittorie in carriera: 426, escluse quelle minori. Coppi? È a 123. Vogliamo riconoscere un minimo di differenza? Se poi usciamo dalla quantità per addentrarci nella qualità, segnalo che il popolare Eddy ha al suo attivo sette Milano-Sanremo. Qualcuno riesce a immaginare che cosa significhi vincere sette Milano-Sanremo? Dice: la Sanremo è una corsa affascinante, ma stupidotta. Va bene. Passo al resto: tre campionati del mondo, tre Roubaix, due Giri di Lombardia, cinque Liegi-Bastogne-Liegi, due Giri delle Fiandre. Insiste: il grande corridore si vede nelle corse a tappe. Perfetto: cinque Giri d’Italia e cinque Tour de France. Possono bastare?

Eppure ci sono altre obiezioni. Coppi è stato sfortunato, ha corso poco per la guerra. Per piacere, va bene il tifo e l’amore, ma non diciamo stupidaggini: Coppi diventa professionista nel 1940 e smette - purtroppo - nel 1959. Togliamoci pure la guerra, ma sono pur sempre vent’anni di carriera. E Merckx? Professionista dal 1974 al 1986. Si ferma a 32 anni, quando ancora potrebbe vincere qualcosa, perché è campione anche nell’onore. Una carriera più corta, dunque, anche se nessuno nega che nella sua epoca si gareggia di più.
E allora? E allora è antipatico fare i detrattori di Coppi, ma se si vuole ragionare questo è il ragionamento. Il problema è che molti esperti, di fronte a questo atavico dilemma, usano più il cuore che il cervello: operazione nobilissima, ma che non deve essere spacciata per operazione scientifica. Dicano: «il mio preferito è Coppi», non «Coppi è il più forte». Così ci si capisce. Invece prevale sempre l’egocentrismo e la personalizzazione della storia: quello che è mio, quello che ho vissuto io, è comunque «di più».

Povero Merckx. Mi chiedo che cosa avrebbe dovuto ancora fare per raccogliere il giusto riconoscimento di ciclista numero uno. Certo: se quasi cinquecento vittorie non bastano, poteva arrivare al migliaio. Ma temo che anche in questo caso non sarebbe bastato. Sarebbe sempre saltato su qualcuno con frasi del tipo «sì, però quella volta che Coppi diede un’ora a Marinelli nel Tour del ’49...». Tutto così, sul filo dell’epica e della nostalgia. Senza possibilità di discussione. Io mi tengo un forte sospetto: l’unica cosa che Eddy avrebbe potuto ancora fare è nascere italiano.

Cristiano Gatti, bergamasco,
inviato de “Il Giornale”
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Vi presentiamo due bici che profumano di leggenda, da una parte la bici con cui Ganna ha vinto il suo quinto titolo nazionale, la velocissima Bolide F TT 2024, dall’altra l’innovativa Dogma XC Hardtail 2023, quella con cui Tom Pidcock...


In occasione del 50° anniversario del primo arrivo del Tour de France sugli Champs-Élysées, Santini presenta la collezione speciale Arrivée Paris-Champs-Élysées, parte della collezione ufficiale Tour de France 2025. Un tributo ai luoghi simbolici dell’edizione di quest’anno, che si affianca...


In un ciclismo in cui chi si ferma è perduto, continua il costante processo di innovazione messo in atto da DMT, azienda che accompagna da diversi anni il Campione del Mondo Pogačar. Arrivano così le nuove Pogi’s Superlight, già ai...


Accoppiare bene casco e occhiali è molto importante, del resto, si tratta di due elementi destinati a darci sicurezza e comfort ed è essenziale che ben si sposino sia da un punto di vista strutturale che per il design. In...


Potremmo senza dubbio definirlo il kit più veloce prodotto da Castelli ed è quello con cui il team Soudal Quick-Step sta correndo il Tour de France 2025. Aero Race 8S Jersey e Free Aero Race S Bibshort sono posti da...


La più grande ciclista italiana della storia aggiunge un’altra perla ad una carriera fenomenale: Elisa Longo Borghini ha conquistato, per il secondo anno di fila, la classifica generale del Giro d’Italia Women, vestendo la Maglia Rosa finale sul palco di...


Ieri è sta una giornata prestigiosa per il Team Lidl-Trek, vincitori al Tour de France con un velocissimo Jonathan Milan in sella alla sua Madone, una bici che da circa un anno viene utilizzata dagli atleti del team per vincere...


Con il nuovo borsello sottosella Aero Wedge Pack DX Topeak ridefinisce le forme e gli ingombri di questo accessorio rendendolo elegante e aerodinamico. Spazioso e versatile, offre spazio in abbondanza e si integra in maniera moderna al design della bici....


La mossa è decisiva, Pinarello oggi con la presentazione della Dogma GR e della Grevil F completa un’offerta gravel di altissimo livello coprendo così ogni possibile esperienza gravel. Come le iconiche Dogma F e Dogma XC, la nuova Dogma GR...


Q36.5 è lieta di annunciare il lancio del kit ufficiale per le gare di Mountain Bike 2025 di Tom Pidcock, presentato ufficialmente oggi alla UCI Mountain Bike World Cup di Andorra. Il kit rimane fedele alle preferenze di Tom Pidcock...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024