Gatti & Misfatti
Caro Beppe
di Cristiano Gatti

Caro Beppe, e per Beppe - come direbbe De Zan - intendo Saronni, so che per scriversi esiste da tempo immemorabile il servizio postale, ma siccome questi non sono soltanto fatti (e misfatti) nostri, approfitto dell’ospitalità del comune amico Stagi per inviarti due o tre pensieri. Fanne quello che vuoi. Puoi anche tranquillamente ignorarli.

Tutto nasce dalla tua rinuncia a diventare cittì della nazionale italiana, erede diretto di Alfredo Martini (lo so, in ordine temporale saresti venuto dopo Fusi, ma come in matematica lo zero non conta). Devi saperlo, hai inferto una delusione feroce. Credo non sia soltanto mia, credo sia la delusione di tanti italiani. Ma in ogni caso mi basta confessarti la mia. Da dove viene, questo sentimento di mestizia? Ovviamente, come tutte le delusioni, da una speranza tradita. Sarà anche il clima di questa epoca buia, dove la nostra passione per la bicicletta è messa a durissima prova da troppi mascalzoni, troppi bugiardi, troppi idioti. Ecco, sarà forse la coincidenza con questa cornice di macerie, ma l’idea del presidente federale Ceruti di affidare a te la prima ricostruzione, la più importante, mi era sembrata subito un’ottima occasione per ripartire. Invece, dopo un tira e molla anche sin troppo lungo, hai risposto no grazie. Non dovevi, non te lo perdonerò mai.

Prima di mandarti al diavolo, caro Beppe, vorrei tu capissi che tanto risentimento deriva da tanta stima. Nel tempo, dopo che hai smesso di correre, ho imparato a conoscerti come uomo sobrio, semplice, concreto. Come eterno ragazzo dalle idee chiare e dal linguaggio diretto. Forse qualcuno pensa che tu abbia curato molto le relazioni pubbliche per meritarti i complimenti, ma è un’idea sbagliatissima: prima da corridore, poi da dirigente, sei sempre andato per la tua strada senza concedere granché al ruffianismo di moda nell’ambiente. Certo, questo non significa che tu non conosca la buona educazione e la cortesia: ma è tutta un’altra cosa. Per certi aspetti, anche come persona ricordi molto il glorioso Martini: gentile e disponibile con tutti, linguaggio schietto ed essenziale, mai un discorso astruso, ciascuno al suo posto nel rispetto dei ruoli. Quanto alla competenza e alla personalità, non è nemmeno il caso di parlarne: credo nessuno possa sognarsi di discuterle. Ma sì, basta con le chiacchiere: per mille motivi mi sembravi il cittì giusto al momento giusto. Meglio: l’uomo Giusto al posto giusto.

Niente da fare: quando tutto sembrava finalmente prendere la piega buona, ti sei tirato indietro. Non discuto le motivazioni, che sono sempre personali e rispettabili: ma lasciami discutere almeno il risultato e le conseguenze. Un disastro. Caro Beppe, ci sono momenti della vita che impongono qualche scelta più alta della normalità: senza volerla mettere giù troppo dura, il mondo della bicicletta stavolta ti lanciava un SOS disperato, perché forse mai come ora s’è sentito il bisogno di facce come la tua. Evidentemente questo aspetto non l’hai colto. Probabilmente non hai capito quanto simbolicamente importante fosse la tua presenza alla guida del ciclismo azzurro. Così, ti sei voltato dall’altra parte, magari vinto dalla semplice pigrizia, o dall’insicurezza: proprio tu, che sei sempre stato il campione dell’intelligenza e del coraggio.

A questo punto, io mi sento personalmente un po’ orfano. Orfano di un progetto, orfano di una bella ipotesi, orfano di un personaggio positivo. Di tutto questo ti ringrazio, di tutto questo ti considererò sempre colpevole. Al tuo posto ci va Ballerini, che dei corridori non potrà essere - almeno per qualche anno - la guida autorevole e severa, essendo praticamente ancora uno di loro. Al massimo potrà essere amico e consigliere, ma non so se possa bastare: spesso la convivenza sotto il tetto azzurro somiglia più a una guerra civile che a una patriottica alleanza. In certi posti, soprattutto in quei posti, prima delle competenze tecniche serve il carisma: tu indubbiamente l’hai, Ballerini deve ancora darselo. Può darsi lo trovi strada facendo. Il problema nostro è che - grazie a Fusi - non possiamo più perdere altro tempo: la nazionale è in crisi profonda, una crisi più di affetto che di risultati, e ripartire da Saronni avrebbe richiamato subito attenzioni e simpatia. Con Ballerini, non so. Possiamo solo augurarglielo.

Caro Beppe, io avrei concluso. Prendilo come uno sfogo risentito, prendilo come un amichevole e disinteressato pistolotto sentimentale. Un po’ come quando, nell’ultima tua stagione da corridore condotta a 21 di media, ti imploravo di smettere per non rovinare il ricordo. Dirai che, oggi e allora, non ho titoli per farmi gli affari tuoi. Ma è sbagliato. Quando si diventa Saronni, si diventa patrimonio di tutti. Vorrei dire patrimonio nazionale, ma giuro che questo aggettivo, per te, non lo userò più. Non lo meriti. Forse, un giorno, chissà.

Cristiano Gatti, bergamasco, inviato de “Il Giornale”
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Vuoi sostenere pienamente la tua crescita muscolare ed il recupero dopo intensi workout in palestra? EthicSport ha appena lanciato un prodotto che potrebbe rivoluzionare tutto: ecco a voi Whey PRO+, l’innovativa proteina in polvere che combina il meglio del meglio....


La nuova sella Nago R4 PAS AGX, una sella semi-tonda caratterizzata da un evidente e caratteristico T-shape, è l’elemento con cui Prologo va a completare la linea di selle AGX, quella che per intenderci è destinata ad una buona parte di...


Oggi  Colnago torna ufficialmente nei velodromi con un modello pronto a fare storia, ovvero il nuovo T1RS. In questa modernissima bici da pista si concentra quanto di straordinario è stato fatto da Colnago con i progetti TT1 e Y1RS. ...


"Il paradigma dell'alimentazione nel ciclismo per fortuna è cambiato rispetto a quando si pensava più che altro a trasportare sulla bici un corpo più leggero possibile. Quando si è capito che gli standard di allenamento erano di dominio di tutti...


In ASSOS la definiscono senza mezzi termini il capo invernale per eccellenza, una giacca progettata per consentire prestazioni elevate anche quando il freddo è pungente. Il limite per diversi capi invernali non riguarda certo il grado di isolamento termico, ma...


La novità era nell’aria e dopo le varie prove sul campo nelle più importanti manifestazioni gravel al mondo, arriva oggi con tutta la sua forza la nuova piattaforma Super Record 13 wireless con le sue tre declinazioni: Road, Gravel, All...


Se i pedali Kéo prodotti da LOOK Cycle sono un’assoluta garanzia in termini di prestazioni e affidabilità, arriva oggi quello che potremmo definire un vero potenziamento del prodotto, un potenziamento in grado di cambiare le regole in termini di sicurezza....


Pare che l’idea di partenza sia proprio questa, ovvero quella di interpretare un nuovo concetto di occhiale sportivo in cui tra lente e montatura non ci sono confini, ma solo totale continuità. Vediamola così, anzi, parliamo di integrazione visto che...


Consideriamola l’età del cambio di ritmo, una sorta di giro di boa ed è così che una volta compiuti i cinquanta anni dovremmo prendere in esame alcuni aspetti che prima non prendevamo affatto in considerazione. Cambiano i tempi di recupero,...


Cosa ci fa un CEO da miliardi di euro con un due volte vincitore del Giro d'Italia? Venerdì 3 ottobre atleti e staff della Polti VisitMalta hanno avuto l'occasione di confrontarsi con un mentore speciale. Un uomo che non proviene...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
OSCAR TUTTOBICI 2025. SCEGLIETE IL MIGLIOR TECNICO ITALIANO DELL'ANNO
Dieci candidati, tocca a voi assegnare il Gran Premio Fondazione Iseni y Nervi





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024