Colnago: «Il giallo mi mancava...»

di Pier Augusto Stagi

Ne ha vissuta una in più Er­nesto Col­na­go, lui che di storie ne ha scritte parecchie, da consumare pennini e calamai. Eppure c’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi di antico, per dirla con il poe­ta: c’è una Colnago che vince il Tour. Una Colnago, non Ernesto Col­nago; lui il Tour l’ha vinto con Eddy Merckx alla Molteni, quando sul tubo traverso c’erano il nome e il cognome del Can­nibale. Ma in questo anno strano e sghembo, compresso e pirotecnico, Er­nesto Colnago da Cambia­go, 88 anni portati con disinvolta leggerezza, può festeggiare la sua prima vol­ta: una bici marchiata Colnago trionfa al Tour de France.
Maestro, le soddisfazioni non finiscono mai…
«E questa è la più grande. O almeno, mi sembra così. Ho provato sensazioni uniche: e pensare che qualcosa in questi sessantasei anni di lavoro ho pur vinto».
Tutto ha vinto, mancava solo questa ciliegina sulla torta.
«Ed è proprio una gran bella ciliegina che va a guarnire una torta dolcissima».
Pogacar come Merckx?
«Questo lo dirà la storia, anche se Ta­dej mi sembra forte su tutti i terreni, proprio come Eddy. E poi è un corridore che ama vincere, che osa, non ha paura. Forse è meno introverso del mio Eddy; Tadej è più esuberante, ma mi sembra proprio un gran corridore».
Si aspettava una cosa del genere?
«Se devo essere sincero io gli avrei fat­to correre il Giro: è ancora così giovane… pensavo. Poi i dirigenti hanno de­ciso di portarlo in Francia e io ero sicuro che avrebbe fatto bene, perché ha stoffa e lo si vede ad occhio nudo: è un corridore dalla classe immensa. Se in­vece si riferisce al fatto se mi sia accorto prima come sarebbe andata a finire, le dico che dopo poche pedalate ho percepito chiaramente che qualcosa sarebbe successo. Roglic era in punta di sella, Tadej pedalava sul velluto. E poi l’avete visto? Tadej non si alza mai di sella, pedala potente e sicuro ben seduto, potente come pochi, proprio come Eddy».
Merckx è stato il primo a chiamarla per complimentarsi…
«Piangeva come un bambino e io con lui. Mi continuava a ripetere: Ernesto, che bello vedere una Colnago vincere il Tour. E io che gli dicevo, ma Eddy nel ’72 tu hai vinto con una mia bici, un mio telaio, non c’era l’asso di fiori, non c’era il mio nome, ma era una mia bici».
Una vittoria che l’ha costretta a fare gli straordinari.
«Vero. Io gli avevo fatto preparare per il venerdì una bicicletta bianca madreperla, per celebrare una delle maglie vinte, quella dei giovani (ha vinto an­che quella a pois, di miglior grimpeur, ndr). Ricevuta, lui la guarda è dice: “bella, ma il colore non mi piace mol­to…”. Cosa dovevo fare? In barba alla scaramanzia avevo già fatto verniciare di giallo un telaio della sua V3Rs e un minuto dopo la sua trionfale ca­valcata nella crono a La Planche des Belles Filles sono andato in officina, ho chiamato due ragazzi fidati dei miei e sono partiti subito per Parigi. Alle 5 di mattina erano là, in tempo per montarla e usarla nella tappa conclusiva sui Campi Elisi».
Lei però è restato a casa…
«Pensi che la Uae Emirates aveva predisposto tutto, anche un volo privato, ma con questa storia del Covid non me la sono sentita».
Sul podio di Parigi un po’ di italianità c’è stata, nonostante noi italiani non si sia riusciti a conquistare nemmeno una tappa.
«Colnago sul gradino più alto, appena sotto Bianchi. Peccato per Miguel An­gel Lopez che non è andato bene nella crono e ha perso il podio (6°, ndr), altrimenti ci sarebbe stato posto anche per la Wilier. E poi quel ragazzo francese, che non mi ricordo il nome ma è uno studioso, un filosofo, come si chiama…».
Guillaume Martin, della Cofidis.
«Sì, lui, ha sfiorato la top ten e per poco anche la De Rosa non era lì, con noi. Insomma, la tecnologia italiana si è difesa bene, ma nonostante i capitali siano arabi, la Uae Emirates ha un ani­mo italiano. Dai, questo Tour un po’ italiano lo è stato».
Non le dispiace aver venduto l’azienda proprio qualche mese fa?
«Ho venduto mica per smettere di fa­re biciclette, ma per garantire un futuro e una crescita a tutti. Le biciclette sono sempre fatte a mio nome, qui a Cambiago e con i miei ragazzi. Con giovani ingegneri che vengono dal Po­litecnico di Milano e sono bravissimi. Ho scelto un partner per essere più forte, e questa vittoria non può che es­sere di buon auspicio».
Un segreto della bici di Pogacar.
«Un segreto? Le gambe di Tadej. Noi gli abbiamo fornito un mezzo d’avanguardia, che l’ha supportato in tutto e per tutto, ma poi come diceva Alfredo Binda “ghe voren i garun”, ci vogliono le gambe».
Tadej è un corridore dallo spirito antico.
«Verissimo. Si avvale della tecnologia, ma poi va a sensazione. Si diverte. E per divertirsi lui attacca quando meno te lo aspetti. Al Tour mi ha fatto tornare indietro di anni. Sono ringiovanito: è il potere della bicicletta».

Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Un nuovo grande obiettivo necessita di nuovi potenti mezzi. E Tadej Pogačar, per il suo primo assalto al Giro d’Italia, avrà dalla sua parte l’efficienza e l’eleganza delle nuovissime POGI’S, l’ultimo modello top di gamma delle scarpe targate DMT. Un...


Pinarello ha appena presentato la sua nuova collezione di abbigliamento primavera-estate, un’ampia scelta di capi in cui l’aerodinamica, il comfort e le prestazioni vengono decisamente spinte al massimo. Si tratta di capi premium ottimizzati per le condizioni climatiche più calde,...


La nuova Bianchi Infinito nasce per chi ama pedalare a lungo all’insegna di un maggiore comfort e di una posizione in sella meno estrema. UNA GEOMETRIA PER TUTTI Partendo infatti dalla collaudata geometria endurance introdotta da Bianchi con il top di gamma...


Q36.5®, marchio bolzanino fondato da Luigi Bergamo e Sabrina Emmasi, ha appena lanciato la nuova collezione Nibali SS2024 dedicata a Vincenzo, lo Squalo per intenderci. La nuova collezione estiva firmata dall’ex ciclista professionista nasce per sfidare il calore dell’estate e...


Vanno bene per la prossima avventura in gravel, quella della domenica ma anche per il viaggio in bikepacking che hai come sogno nel cassetto per la prossima estate. Vanno benissimo sui trial che conosci alla perfezione e per tutte le pedalate...


Come da tradizione, i primi giorni di maggio sono l’occasione per Bianchi di fare tappa a Riva del Garda (TN) per il Bike Festival Garda Trentino, quest’anno in programma dal 2 al 5 maggio 2024. Il Bianchi Experience Center (stand E2) è pronto...


Qualche sporadica goccia di pioggia non ha rovinato la festa dell’XC Tra le Torri 2024, che da quest’anno è tornato a far base nel centro di Farra di Soligo, nel cuore delle splendide colline del Prosecco, patrimonio dell’UNESCO.  Su di...


Colnago presenta oggi la G4-X, il suo nuovo modello di bici da gravel veloce. Perfettamente bilanciata, pensata per dare il massimo in ogni contesto. Ecco allora che le livree del G4-X si ispirano...


Scicon Sports, il marchio internazionale noto per le sue borse da viaggio per bici e prodotti lifestyle, ha annunciato una partnership pluriennale con il Tour de France diventando fornitore e prodotto ufficiale di borse, zainetti ed accessori per il viaggio. Questa nuova partnership...


Un’ondata di biker è pronta a travolgere Farra di Soligo il prossimo 1° maggio. Ormai da qualche anno il giorno della Festa dei Lavoratori è diventato anche un giorno di festa per gli amanti della MTB, che potranno sfidarsi nella...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi