Gatti & Misfatti
Rispetto per Pantani
di Cristiano Gatti

Chiedo scusa a Marco Pantani se mi intrometto ancora, benchè stavolta solo di striscio, nelle sue personalissime faccende. I veri destinatari di questo discorso, che ha come soggetto - non oggetto - una persona in profonda difficoltà, dunque in qualche modo sacra e intoccabile, siamo noi. Noi giornalisti, noi cosiddetti osservatori. Noi che di fronte a questo caso delicatissimo non stiamo fornendo prove nobilissime. Purtroppo, come tante altre volte. Purtroppo, come sicuramente succederà tante altre volte anche in futuro.

Qualcuno forse penserà che la nostra colpa sia quella di aver scoperchiato il calderone della triste verità, rivelando la vicenda del ricovero e di tutto quanto il resto. Ma non è così. In quel caso, i giornali hanno usato un rispetto e una delicatezza a prova di qualunque rilievo. Se mai, a deturpare un po’ il clima nobile di giornate molto penose è stata la squadra, che mentre tutti raccontavano il soggiorno di Marco nella clinica padovana contro le depressioni e le dipendenze, incurante del ridicolo continuava a sfornare comunicati alla Totò su un Pantani impegnatissimo in severi allenamenti. Per il resto, credo che neppure Marco abbia qualcosa da contestare ai media per quelle giornate, se non il fastidio umanissimo e legittimo di vedersi nuovamente al centro delle attenzioni con questioni non esattamente festose. Prova ne è che quando lui stesso, di suo pugno, ha scritto una lettera per chiedere silenzio, tutti quanti hanno subito spento l’interruttore.

Purtroppo, il malcostume è riemerso dopo. Ed è di questo che bisognerebbe una volta per tutte parlare a viso aperto. È mai possibile - chiedo - che pochi giorni dopo la notizia di un ricovero, e di un ricovero in una clinica particolare (lo ripeto per i duri di cervice: contro depressioni e dipendenze, non contro l’acne o la cellulite), è possibile che soltanto pochi giorni dopo alcuni cosiddetti osservatori rimettano su garruli il disco «Pantani voglioso, ha ritrovato gli stimoli, s’è rimesso in bicicletta, lo rivedremo in una grande Vuelta di Spagna»? Osservatori? Ma cosa diavolo osservano, se arrivano alle stesse conclusioni facilone e superficiali dell’ultimo orecchiante da mercato ittico?

Qui lo dico e qui non lo nego: continuiamo così, continuiamo a raccontare che Pantani si allena, che correrà una grande Vuelta, o un grande qualcos’altro, e vediamo quanto bene facciamo a questo amato campione, a questo fragile amico, in profonda crisi d’identità. Ma certo, come diciamo noi in gergo, «teniamo su l’avvenimento». Ma sì, giochiamo sulla pelle di un naufrago, solo per il gusto di sparare ancora qualche titolo - titoli di coda - su un nome che ha fatto le fortune di tante vendite e di tanti indici d’ascolto, come se non fosse proprio per questo doveroso, almeno per gratitudine, trattarlo con garbo e profondo rispetto. E come no: Pantani è uscito in bicicletta, un’ora e venti tutti di fila. Ma lo sanno, i colleghi osservatori, che un’ora e venti sono ridicoli anche per me, dopolavorista e abusivo della bicicletta?

Forse molti credono davvero che tutto questo sia dare una mano a Pantani, sia aiutarlo a trovare nuovi stimoli. Auguro all’esercito della salvezza che sia vero. Che sia così. Io però vorrei avvertire di un piccolo rischio: se poi Pantani non corre più, o se Pantani corre però si fa staccare sulla prima salita, avrà davvero così torto il pubblico ad infierire con sarcasmi e insulti, quello stesso pubblico cui abbiamo propinato bugie per mesi, al solo scopo di tenere su l’argomento? Se gli daranno dello sfaticato e del traditore, la colpa sarà dei tifosi o di chi li ha illusi con ciniche menzogne?

La chiudo qui, sperando sinceramente e vivamente che Marco Pantani riesca a farcela. Qui non si tratta di essere tifosi: qui c’è un ragazzo ancora giovane che rischia di smarrirsi. Se si smarrisce il ciclista, chi se ne importa. Se si smarrisce l’uomo, è una disgrazia. Per questo, mi associo a Davide Cassani, uno che lo conosce bene, il solo ad aver pubblicamente e ripetutamente assunto la posizione più nobile e più sensibile: alle e-mail, alle telefonate, alle sollecitazioni in diretta sul ritorno alle corse di Pantani, Davide ha sempre risposto nel modo più giusto: «Adesso importa poco quando Marco tornerà, adesso importa solo che ritrovi se stesso». Non c’è bisogno di aggiungere altro. Mi associo e spero.

Cristiano Gatti, bergamasco, inviato de “Il Giornale”
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Vuoi sostenere pienamente la tua crescita muscolare ed il recupero dopo intensi workout in palestra? EthicSport ha appena lanciato un prodotto che potrebbe rivoluzionare tutto: ecco a voi Whey PRO+, l’innovativa proteina in polvere che combina il meglio del meglio....


La nuova sella Nago R4 PAS AGX, una sella semi-tonda caratterizzata da un evidente e caratteristico T-shape, è l’elemento con cui Prologo va a completare la linea di selle AGX, quella che per intenderci è destinata ad una buona parte di...


Oggi  Colnago torna ufficialmente nei velodromi con un modello pronto a fare storia, ovvero il nuovo T1RS. In questa modernissima bici da pista si concentra quanto di straordinario è stato fatto da Colnago con i progetti TT1 e Y1RS. ...


"Il paradigma dell'alimentazione nel ciclismo per fortuna è cambiato rispetto a quando si pensava più che altro a trasportare sulla bici un corpo più leggero possibile. Quando si è capito che gli standard di allenamento erano di dominio di tutti...


In ASSOS la definiscono senza mezzi termini il capo invernale per eccellenza, una giacca progettata per consentire prestazioni elevate anche quando il freddo è pungente. Il limite per diversi capi invernali non riguarda certo il grado di isolamento termico, ma...


La novità era nell’aria e dopo le varie prove sul campo nelle più importanti manifestazioni gravel al mondo, arriva oggi con tutta la sua forza la nuova piattaforma Super Record 13 wireless con le sue tre declinazioni: Road, Gravel, All...


Se i pedali Kéo prodotti da LOOK Cycle sono un’assoluta garanzia in termini di prestazioni e affidabilità, arriva oggi quello che potremmo definire un vero potenziamento del prodotto, un potenziamento in grado di cambiare le regole in termini di sicurezza....


Pare che l’idea di partenza sia proprio questa, ovvero quella di interpretare un nuovo concetto di occhiale sportivo in cui tra lente e montatura non ci sono confini, ma solo totale continuità. Vediamola così, anzi, parliamo di integrazione visto che...


Consideriamola l’età del cambio di ritmo, una sorta di giro di boa ed è così che una volta compiuti i cinquanta anni dovremmo prendere in esame alcuni aspetti che prima non prendevamo affatto in considerazione. Cambiano i tempi di recupero,...


Cosa ci fa un CEO da miliardi di euro con un due volte vincitore del Giro d'Italia? Venerdì 3 ottobre atleti e staff della Polti VisitMalta hanno avuto l'occasione di confrontarsi con un mentore speciale. Un uomo che non proviene...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
OSCAR TUTTOBICI 2025. SCEGLIETE IL MIGLIOR TECNICO ITALIANO DELL'ANNO
Dieci candidati, tocca a voi assegnare il Gran Premio Fondazione Iseni y Nervi





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024