Scripta manent
Sagan e mia madre

di Gian Paolo Porreca

Il Mondiale di Sagan è stato anche per me un mondiale speciale. Il trionfo di Peter Sagan, questo mondiale storico dell’ultima domenica di settembre, l’ho visto infatti straordinariamente, ad età matura, a ca­sa di mia madre, come fossi tornato ad essere quel ragazzino perennemente in fuga, alla caccia di una TV favorevole...
E già, una domenica rituale, non più da mare, i talkshow televisivi che invadono l’attenzione e corroborano in fon­do anche il diritto delle donne (moglie e figlie) di ca­sa, e tu ospite per una occasione ancora sgradito: “ma mica vorrai vedere ’sto strazio di ciclismo?”.

E la bella, brutta, sorpresa che il televisore di scorta, quello del prezioso badante srilankese, non funziona affatto. Valli a capire, ’sti televisori ultra tecnologici, con il doppio te­lecomando, satellitare, digitale, miriade di canali, ostili a noi che abbiamo ancora cocciutamente le ruote, specie quelle della bici, per terra.
Ed allora il Mondiale di Sa­gan, miracolosamente, l’ho seguito in trasferta da figlio pure ad età da nonno, a casa di mia madre, 92 anni e rotti, “ma sei venuto qui a trovarmi, o per che cosa?”. Il so­spetto, ancora una volta, sco­perto in flagranza di rea­to, come quando rimuovevo in fretta e furia Cucciolo o Ciclismo Illustrato dal tavolo da pranzo, e riaprivo ad una pagina sbagliata il libro delle versioni di latino, per simulare l’abito di scolaro diligente...

Il Mondiale di Sagan, così, per un’ora buona, l’ho visto rispondendo alle domande sul passato e sul presente di mia madre, cu­riosa anche di sapere “come vanno gli italiani, so­no quelli con le maglie az­zurre, ma quante maglie co­lorate ci sono oggi?”, lei che pure i corridori ultimi non li conosce certo, ma un nome, quello di Nibali, lo cita senza difficoltà.
“Ti piace sempre il ciclismo, Paolo, eh?”, già, quella sua do­manda ogni volta ed an­cor più domenica scorsa.
“Ti piace sempre il ciclismo, Paolo, eh?”, quella sua do­manda che riaccendeva la me­moria e la suggestione dei Mondiali di agosto, fine anni ’60 primi anni ’70, visti in campagna, le estati lunghe di Carano, quando la TV non funzionava bene giù da noi, per un problema di antenna, e per vederli dovevo salire - in bicicletta - sopra alla fattoria dei contadini. Quei 50 metri di dislivello, non di più, che miracolosamente consentivano un giusto se­gnale ed una degna visione.

Quei mondiali di fine estate, dove all’attacco di buon mattino non andavano ancora come oggi albanesi e marocchini, ma al massino un uruguaiano cocciuto di nome Timon ed un inglese temerario che si chiamava Addy. Quel Mon­dia­le al batticuore devastante, sconcertato, vinto da Bas­so vs Bitossi, nel ’72, o quello in una tremenda giornata, ultimo di Merckx, nel 1974, davanti a Poulidor.... E pri­ma quelle vittorie da non cre­derci, di Adorni nel ’68, e di Ottenbros, nel ’69. L’Ador­­ni raggiante che il video lo invadeva, l’Otten­bros timido, che quasi lo rifuggiva.

E così, Sagan, e la sua storia e il suo record di tre Mondiali consecutivi che cancella o in fondo sorvola 90 anni di Campionati del Mondo, applaudito nel salotto di mia madre - “vuoi un caffè?” -, che aveva due anni quando vinse nel ’27 Binda, e che si sarebbe invece innamorata di Guerra. “Sapessi che litigi fra tuo zio Amedeo, che tifava per Binda, ed io che ero per Guerra...“.
E prima di andare via, le persone di una certa età si sa ri­petono sempre le stesse cose, come in fondo già cominciamo a fare noi, la sua nuova, stessa domanda “ma ti piace sempre il ciclismo, Paolo, eh?”. E la mia confessione sincera, “sì, mamma”. Ed il suo sorriso di risposta, rasserenata, in pace col tempo, fermo ancora, come sicura che quel suo figlio non fosse diventato mica troppo grande, ma tornato bensì bambino. Un sorriso più felice an­cora di quello di Peter Sa­gan.
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Sport Performance è il cerotto sportivo concepito da Omstrip per aiutare l’atleta a migliorare non solo la performance muscolare, ma anche  l’equilibrio e la resistenza durante l’attività fisica. Il marchio, distribuito in Italia da Ciclo Promo Components, sfrutta una tecnologia...


Dovete trasportare la vostra gravel in aereo e siete pieni di dubbi? Metteteli da parte e per farlo puntate sulla Aerocomfort 3.1 Gravel di Scicon Sports, la nuova borsa porta bici che punta tutto su robustezza e praticità, ovvero tutto...


Vuoi sostenere pienamente la tua crescita muscolare ed il recupero dopo intensi workout in palestra? EthicSport ha appena lanciato un prodotto che potrebbe rivoluzionare tutto: ecco a voi Whey PRO+, l’innovativa proteina in polvere che combina il meglio del meglio....


La nuova sella Nago R4 PAS AGX, una sella semi-tonda caratterizzata da un evidente e caratteristico T-shape, è l’elemento con cui Prologo va a completare la linea di selle AGX, quella che per intenderci è destinata ad una buona parte di...


Oggi  Colnago torna ufficialmente nei velodromi con un modello pronto a fare storia, ovvero il nuovo T1RS. In questa modernissima bici da pista si concentra quanto di straordinario è stato fatto da Colnago con i progetti TT1 e Y1RS. ...


"Il paradigma dell'alimentazione nel ciclismo per fortuna è cambiato rispetto a quando si pensava più che altro a trasportare sulla bici un corpo più leggero possibile. Quando si è capito che gli standard di allenamento erano di dominio di tutti...


In ASSOS la definiscono senza mezzi termini il capo invernale per eccellenza, una giacca progettata per consentire prestazioni elevate anche quando il freddo è pungente. Il limite per diversi capi invernali non riguarda certo il grado di isolamento termico, ma...


La novità era nell’aria e dopo le varie prove sul campo nelle più importanti manifestazioni gravel al mondo, arriva oggi con tutta la sua forza la nuova piattaforma Super Record 13 wireless con le sue tre declinazioni: Road, Gravel, All...


Se i pedali Kéo prodotti da LOOK Cycle sono un’assoluta garanzia in termini di prestazioni e affidabilità, arriva oggi quello che potremmo definire un vero potenziamento del prodotto, un potenziamento in grado di cambiare le regole in termini di sicurezza....


Pare che l’idea di partenza sia proprio questa, ovvero quella di interpretare un nuovo concetto di occhiale sportivo in cui tra lente e montatura non ci sono confini, ma solo totale continuità. Vediamola così, anzi, parliamo di integrazione visto che...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024