Scripta manent
Quando muore un ciclista

Per quanto tempo ancora, ogni volta che malauguratamente all’improvviso un ciclista o un atleta qualsivoglia in pieno fulgore, un rugbista come Francescato, un calciatore come Curi, un cestita come Vendemini, un’atleta come la Griffith, un ciclista come Zanette ieri, dovremo aprire - e nei nostri giorni ancor di più - la caccia al doping e ai dopatori come causa remota e prioritaria di quell’evento drammatico? Quel doping scelleratissimo, ai nostri tempi e nel nostro sport ancora di più, da cui ogni male ed ogni patologia sembra discendere.

Anoi la morte, chissà perché, forse a causa della professione che esercitiamo e che ci porta a viverla in prima persona, incute innanzitutto rispetto, ci induce al silenzio meditato, prima che alla sollecitazione della colpa e dei colpevoli. E ci porta poi alla riflessione e al punto di domanda. È stato fatto TUTTO quanto necessario e scientificamente doveroso e possibile per valutare ed eventualmente salvaguardare il cuore e l’apparato cardiovascolare dell’atleta vittima, di Denis Zanette nel nostro evidente caso specifico?
Questo interrogativo che ci poniamo internamente e ad alta voce, perché tutti i colleghi lo sentano intenso come lo sentiamo noi, è l’indifferibile lettura civile e scientifica e non vagamente polemica o di schieramento - sinistra e destra, doping e antidoping, « ho avuto ragione io, hai visto?» - che la morte improvvisa di un giovane di trentadue anni, al termine di una banale toilette del cavo orale, dovrebbe suscitare.

La cardiopatia congenita non precisata, della quale Zanette era portatore, stando almeno ai dati emersi e riferiti dal riscontro autoptico, e considerata quale substrato basilare del suo decesso, con la causa scatenante di una subdola virosi respiratoria successiva, poteva essere riconosciuta prima, in vita, ed in questo modo con la conseguente sospensione dell’attività agonistica di vertice consentire la limitazione dei rischi ad essa connessi?
Questo dubbio, purtroppo, va coniugato al futuro, all’educazione medico-sportiva di un futuro che vorremmo fosse già presente. E va riferito al diritto di serenità degli altri giovani che verranno - uno, due, cento ragazzi - che corrono in bici o a piedi, che fanno pallacanestro o calcetto, e che non sanno come i loro genitori, di essere portatori di un vizio cardiaco congenito e semmai familiare, come si è evocato nel caso di Zanette.

Allora richiediamo una volta ancora alle Federazioni e al CONI, al Ministero della Salute, l’approfondimento e l’obbligatorietà dei test diagnostici, perché una vita salvata, anche una sola, non ha prezzo!

E potenziamo, se questo è necessario, i centri di Medicina dello Sport e le loro attrezzature. La visita di idoneità vada suffragata dall’elettrocardiogramma a riposo e da quello sotto sforzo certo, ma anche dalla ormai indispensabile ecocardiografia-monobidimensionale che permette di svelare difetti valvolari spesso misconosciuti, dalla miocardioscintigrafia quando ci sia il sospetto di un danno ischemico, ed ancor più un ECG dinamico delle 24 ore e da uno studio elettrofisiologico invasivo, chiedere in merito a Roscioli e a Conte e a Laddomada se non ne è valsa la pena, che può consentire di riconoscere ed eventualmente rimuovere focolai di aritmie ventricolari anche mortali!

Dovevamo parlare di ciclismo e di sospetti, ed abbiamo parlato, scusateci il tedio, di medicina. Ma a testa alta e in totale onestà ci siamo sentiti innanzitutto in dovere di non parlare di doping mortale nel ciclismo tanto per sparlare, bensì di prevenzione della salute nel ciclismo. Certi che nessuno di noi ha veramente ragione, quando scompare un ragazzo, perché va via sempre un sorriso che dava naturalmente felicità.

Gian Paolo Porreca,
napoletano, docente universitario
di chirurgia cardio-vascolare,
editorialista de “Il Mattino”
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Sport Performance è il cerotto sportivo concepito da Omstrip per aiutare l’atleta a migliorare non solo la performance muscolare, ma anche  l’equilibrio e la resistenza durante l’attività fisica. Il marchio, distribuito in Italia da Ciclo Promo Components, sfrutta una tecnologia...


Dovete trasportare la vostra gravel in aereo e siete pieni di dubbi? Metteteli da parte e per farlo puntate sulla Aerocomfort 3.1 Gravel di Scicon Sports, la nuova borsa porta bici che punta tutto su robustezza e praticità, ovvero tutto...


Vuoi sostenere pienamente la tua crescita muscolare ed il recupero dopo intensi workout in palestra? EthicSport ha appena lanciato un prodotto che potrebbe rivoluzionare tutto: ecco a voi Whey PRO+, l’innovativa proteina in polvere che combina il meglio del meglio....


La nuova sella Nago R4 PAS AGX, una sella semi-tonda caratterizzata da un evidente e caratteristico T-shape, è l’elemento con cui Prologo va a completare la linea di selle AGX, quella che per intenderci è destinata ad una buona parte di...


Oggi  Colnago torna ufficialmente nei velodromi con un modello pronto a fare storia, ovvero il nuovo T1RS. In questa modernissima bici da pista si concentra quanto di straordinario è stato fatto da Colnago con i progetti TT1 e Y1RS. ...


"Il paradigma dell'alimentazione nel ciclismo per fortuna è cambiato rispetto a quando si pensava più che altro a trasportare sulla bici un corpo più leggero possibile. Quando si è capito che gli standard di allenamento erano di dominio di tutti...


In ASSOS la definiscono senza mezzi termini il capo invernale per eccellenza, una giacca progettata per consentire prestazioni elevate anche quando il freddo è pungente. Il limite per diversi capi invernali non riguarda certo il grado di isolamento termico, ma...


La novità era nell’aria e dopo le varie prove sul campo nelle più importanti manifestazioni gravel al mondo, arriva oggi con tutta la sua forza la nuova piattaforma Super Record 13 wireless con le sue tre declinazioni: Road, Gravel, All...


Se i pedali Kéo prodotti da LOOK Cycle sono un’assoluta garanzia in termini di prestazioni e affidabilità, arriva oggi quello che potremmo definire un vero potenziamento del prodotto, un potenziamento in grado di cambiare le regole in termini di sicurezza....


Pare che l’idea di partenza sia proprio questa, ovvero quella di interpretare un nuovo concetto di occhiale sportivo in cui tra lente e montatura non ci sono confini, ma solo totale continuità. Vediamola così, anzi, parliamo di integrazione visto che...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024