Rapporti&Relazioni
Parole per Coppi, note per Bartali

di Giampaolo Ormezzano

In morte di Charly Gaul sono stati scomodati Bahamontes e Pantani, e con loro la figura mitico-mistica dello scalatore. Si è scritto del piccolo lussemburghese che - parola di chi lo ha conosciuto personalmente - era scontroso, antipatico, difficile, come di un serafico angelo delle montagne, oppure un fachiro che si esaltava quando c’erano freddo, neve, pioggia, incubi atmosferici assortiti. C’è voglia di scalatore, nel ciclismo, i sette Tour de France consecutivi di Lance Armstrong hanno appiattito sentimenti e terminologia.

Secondo noi però se nascesse un altro Gaul, un altro Bahamontes e magari anche un altro Pantani nascerebbe un problema giornalistico per il trattamento, appunto di quei campioni e delle loro imprese. In altre parole, temiamo fortemente che loro sarebbero subito in credito di belle frasi, di rappresentazione adeguata delle loro gesta. Il fatto è che quando i Bahamontes, i Gaul (non scomodiamo neppure i Bartali e i Coppi) scalavano e vincevano le salite, intorno avevano giornalisti puri, ingenui, bendisposti, affabulatori. Adesso avrebbero intorno, come li ha avuti Pantani, giornalisti sospettosi, indagatori, esperti di chimica. È cambiato il lessico è cambiato anche l’approccio, intanto che sono cambiati anche i sentimenti. Lo si è visto appunto con il caso del povero Marco (diavolo? angelo?).
Chissà cosa scriveremmo di certe grandiose imprese in salita. Esercitarsi sul ricordo di un Gaul degli anni cinquanta è una cosa, trattare un Gaul di adesso un’altra. Passo alla prima persona singolare per confessare che non sicuramente saprei scrivere di un nuovo Gaul le belle e pazienza se anche ingenue cose che scrissi del mio primo Gaul, quello che vidi vincere il mio primo Giro d’Italia, nel 1959. Avrei dentro remore, sospetti, e paure addirittura di usare una lingua italiana che pochi ormai possono e vogliono capire.
Quando è morto Gaul stavo lontano dai miei giornali, avevo altre cose da fare che non scrivere, e in fondo mi è andata bene. Avrei rigato anche il mio passato, non solo quello del ciclismo.

hhhhhhh

Ho visto alcune sequenze della fiction (orrenda parola, ma pare che renda l’idea) su Gino Bartali: uscirà in primavera, regista Claudio Bonivento, lo stesso dei due tele-episodi sul Grande Torino. Mi è sembrato - e Simone Gandolfo, che nel film fa Coppi, era accanto a me per certificarmelo - che ci sia più ciclismo che nei due episodi con Sergio Castellitto che faceva Coppi. Lo stesso Gandolfo, così come si capisce Favino che è Bartali, si è sgrumato qualcosa come quattromila chilometri anche di salite per entrare nella parte e pedalare con credibilità.
Aspetto e spero. Dal lungo trailer ho anche avuto l’impressione che ci sia molto Bartali “extra”, quello che faceva la staffetta in bici per andare in Vaticano a portare documenti preziosi, utili per salvare la vita ad alcuni ebrei. Insomma, sono morbidamente ottimista, dopo tanto e troppo film sportivo in cui non c’è stato lo sport, neanche quello della vita di tutti i giorni usando la bicicletta per finalità speciali. Castellitto è stato un Coppi quasi perfetto, ma sempre giù dalla bicicletta, con troppa Dama Bianca e poche pedalate.
hhhhhhh

Una cosina delicata, quasi struggente, su Gino Bartali, da suo figlio Andrea, personaggio di bellissimo spessore umano ed intellettuale. Gli ho parlato, e mi è parso di avere fatto cosa a lui grata, di come faticai a entrare nella confidenza del padre, che mi sapeva tifoso di Coppi e appartenente alla genìa dei piemontesi sempre ciclisticamente critici verso di lui (questo almeno il suo parere), quando non addirittura ostili. E gli ho partecipato una minivicenda riguardante suo padre e me, che penso siamo riusciti a essere davvero amici.

Bruno Lauzi, il cantante, mi aveva fatto conoscere ad Alba, durante un festival del tartufo bianco, dunque durante una funzuione quasi religiosa, una nuova canzone di Paolo Conte, intitolata appunto Bartali. La canzone mi era subito piaciuta e l’avevo preannunciata a Gino.
E lui: «Conte è astigiano? Un piemontese difficilmente scrive bene di me». Aveva dimenticato Carlin, Carlo Bergoglio, il grande giornalista suo cantore, ma Gino poteva permettersi questo ed altro.
La canzone comunque non gli era mai piaciuta, nonostante l’enorme successo che aveva subito avuto.
Andrea Bartali mi ha spiegato il perché: c’era dentro una frase che al pio Gino (sta scritto proprio così, “pio” in italiano, sulla lapide apposta a Briançon, Francia, presso il forte dove lui arrivava per primo vincendo tappe al Tour) proprio non era proprio piaciuta. Quella sui «francesi che s’incazzano e le palle ancor gli girano» (per le vittorie dell’italiano sulle loro strade). Bartali, religiosissimo, si era arrabbiato per l’accostamento delle sue gesta con quelle parolacce: che oggi sono di uso corrente nella televisione dei ragazzi appena appena cresciutelli.

I o trovo la cosa sublime, delicata, splendida, tenera. La cosa? Le due cose. Che il grande campione si arrabbiasse allora, che suo figlio e un giornalista quasi si commuovano adesso ricordando il perché ed il percome di un’allegria che apparve strana quando si manifestò.
Ci vorrebbe anche il parere di Paolo Conte. Alla prima occasione lo cercherò, lo informerò e, se avrò ancora questo spazio parteciperò qui le sue impressioni a chi ha la pazienza di leggermi.
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Intorno ai 35 anni raggiungiamo il nostro picco di crescita, a seguire nel nostro organismo si riduce la sintesi di alcuni ormoni. Un evento fisiologico che avviene sia negli uomini che nelle donne, se pur con differenze tra i due generi,...


Pinarello e INEOS Grenadiers continueranno a pedalare insieme nel solco di una collaborazione che ha contribuito a creare alcuni dei momenti più memorabili nel ciclismo. Insieme sin dalla nascita del team nel 2010, Pinarello ha rappresentato per il team molto più di...


Dalla corona in carbonio alla cassetta in titanio passando per i cuscinetti del movimento centrale con sfere in ceramica: l’upgrade ULTRA del nuovo gruppo Campagnolo si rivolge a un ciclista ultra-esigente che saprà apprezzare la massima espressione della meccatronica applicata...


Diversi anni fa affrontare l’inverno in bici richiedeva tanto coraggio, altro che storie. I materiali con cui potevamo fronteggiare il freddo, la pioggia ed il ghiaccio erano piuttosto deboli, ma oggi le cose sono fortunatamente cambiate. Le nuove scarpe Celsius...


Sono 40 anni che Look rivoluziona il mercato con pedali che hanno fatto la storia, un processo che non conosce sosta e trova oggi come massimo interprete il nuovo Keo Blade, un pedale che è arrivato in breve alla sua...


Thermobooster P1 di Assos è un capo davvero innovativo, infatti, altro non è che un laser termico ultra-versatile da utilizzare nelle più diverse situazioni. SI indossa sotto una maglia estiva nelle prime giornate fresche, oppure sotto una giacca nelle giornate più...


Le scarpe Vaypor SL di Bont sono a mio avviso non solo un prodotto iconico che permette al marchio australiano di essere conosciuto int tutto il mondo, ma si sono rivelate nel lungo test condotto fino ad oggi una vera...


Colnago celebra con orgoglio la vittoria di Florian Vermeersch ai Campionati del Mondo Gravel UCI 2025, disputati nei Paesi Bassi. Il corridore belga ha conquistato il titolo in sella alla Colnago G4-X, confermando le doti di performance, equilibrio e affidabilità...


E’ da gli anni ’90 che Vision innova con prodotti fortemente aerodinamici ed erano gli anni in cui l’azienda, considerata già allora pionieristica, si concentrava su componenti orientati al miglior coefficiente aerodinamico e alla riduzione del peso. Poi sono arrivati...


Oggi Trek ha aggiunto una nuova verniciatura alla sua collezione Project One ICON: Gamut, una combinazione di colori vivaci e multicolori che sarà la combinazione ufficiale del team di triathlon Trek Factory Racing ai Campionati mondiali Ironman 2025 a Kona....


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024