Demare, Monsieur Ciclamino

di Francesca Monzone

Arnaud De­mare conosce il ci­clismo da quando è nato. Il suo legame con le due ruote è frutto di una passione di famiglia, con mamma Na­dine e papà Josuè che ancora oggi partecipano a gare amatoriali e che spesso raggiungono le corse del figlio, partendo dalla Piccardia e attraversando l’Europa in bicicletta.
Arnaud De­mare conosce il ci­clismo ed è legato al Giro d’Italia da un filo doppio: in questa edizione numero 105, il francese, con i suoi tre successi, è stato il corridore più vittorioso della corsa rosa. Grazie alle vittorie di tappa conquistate a Messina, Scalea e Cuneo e al secondo posto sul lago di Balaton in Ungheria, il francese ha fatto sua anche la maglia ciclamino della classifica a punti per la seconda volta in carriera, dopo quella dell’ottobre 2020, nel Giro spostato per il Covid.
Ma proprio quel Giro ha segnato l’inizio di un lungo un periodo di buio nella sua carriera: dopo le quattro vittorie di quella edizione, l’ultima delle quali il 14 ottobre a Rimini, De­mare non ha più vinto in una corsa di WorldTour per ben 19 mesi, fino a quell’11 maggio quando è tornato ad alzare le braccia al cielo a Messina.
Quella in terra siciliana per Arnaud è stata an­che la prima vittoria di stagione: la luce per lui si è riaccesa sullo Stretto quando a Messina ha battuto il colombiano Fer­nan­do Gaviria e l’italiano Gia­como Nizzolo. Subito dopo è arrivato il bis a Scalea e infine il tris a Cuneo, al termine di una tappa pazza, volata dal gruppo ad una media folle.
Sono otto adesso i successi del transalpino alla corsa rosa: uno nel 2019, quattro nel 2020 e tre in questa edizione.
A Messina, anche se con un treno in versione ridotta, la sua Groupama FDJ ha lavorato duramente per fiaccare gli avversari, riuscendo a staccare lungo la strada Mark Ca­vendish e Caleb Ewan.
«Quella volata poteva sembrare disordinata vista dall’esterno - ha spiegato Demare in Sicilia - ma per chi la vive dall’interno come noi, tutto ha funzionato come ci aspettavamo. La squadra ancora una volta è stata fondamentale per questa vittoria, perché è solo grazie a loro, che nel momento giusto mi sono trovato nelle condizioni di poter scattare e andare a vincere».
Quando arriva la prima vittoria in un grande giro, la voglia di migliorarsi si accende immediatamente e il francese, sbarcato in Calabria, ha subito chiarito di voler inseguire altri successi, per raggiungere lo stesso risultato del 2020.
Così non è stato, il francese si è fermato a 3 successi, ma Demare si è tenuto ben stretta la maglia ciclamino E ha subito messo in chiaro le cose a Scalea, superando Caleb Ewan solo al fotofinish, questione di un paio di centimetri.
Dopo il successo in Calabria Demare continuava a frenare, dicendo che  la maglia ciclamino non era la sua priorità, ma che il suo obiettivo erano le vittorie di tappa. Però intanto quella maglia era sulle sue spalle e da lì nessuno l’ha più tolta.
«Per vincere davvero la maglia ciclamino bisogna tagliare il traguardo a Ve­rona e quando vedo la sfortuna che ha avuto Girmay mi dico che tante cose possono ancora succedere. Per vincere devi rimanere una persona umile».
Lo stranissimo infortunio occorso al giovane fenomeno eritreo Bi­niam Gir­may, costretto ad ab­bandonare la cor­sa a causa del tappo di una bottiglia di prosecco che lo ha colpito nell’occhio, ha indotto anche il francese alla prudenza...
Accumulando qualche punticino ai traguardi volanti quotidiani e controllando i suoi avversari, il velocista francese ha continuato la sua corsa in maglia ciclamino e a Cuneo ha ribadito la sua supremazia vincndo nettamente da­vanti a Bauhaus e ancora Cavendish.
Alla fine Demare ha combattuto con le sue ansie e le sue paure e a Verona, dopo 21 gior­ni di corsa, è salito sul podio nel meraviglioso scenario dell’Arena per portarsi a casa definitivamente quel simbolo che vuol dire tanto per gli uomini veloci.
«Lo sprint si gioca in pochi istanti - racconta - ma dietro ogni volata c’è una grande pre­parazione che spesso la gen­te non riesce a comprendere appieno, ed è normale che sia così».
Da fuori il pubblico vede che di norma a 10 chilometri dal traguardo le squadre dei velocisti iniziano a lavorare, sgomitando e accelerando per organizzare il proprio treno, chiamato a lanciare il capitano verso la vittoria. Una tappa che finisce in volata, si gioca in pochi secondi, dove tutto accade velocemente. C’è la posizione da conquistare e mantenere, poi c’è lo studio dell’avversario e, se non hai un treno, la necessità di scegliere in un attimo la ruota giusta da seguire. E spesso il velocista pedala sul filo della psicologia, incerto riguardo le sue potenzialità e la sua forza.
«Mi capita di dubitare e quando dubito penso troppo e questo non va bene. Perché mi trovo nella condizone di aspettare lo sprint perfetto, guardo i miei compagni di squadra e invece di far parlare il mio istinto e il mio talento, penso. Ho paura di non riuscire a vincere e puntualmente non ci riesco. Ma quando siamo arrivati alla volata di Messina, mi sono detto “se vinci una gara in più o una in meno, co­sa cambierà? Divertiti, lanciati, lasciati andare”. L’ho fatto e ho vinto una, due, tre volte. E mi sono portato a casa questa maglia che in fondo... mi dona».

Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Miche ha appena annunciato il lancio della nuova gamma Kleos 2026, ruote in fibra di carbonio che vanno a posizionarsi decisamente nell’alta gamma. Ma c’è di più, le nuove ruote, disponibili nei profili da 42 mm, 50 mm, 67 mm...


Prologo ha vinto il suo terzo grande giro di stagione per merito di Jonas Vingegaard. In sella a Scratch M5 PAS e Predator 01TT CPC il fuoriclasse danese è stato in grado non solo di conquistare la prima maglia rossa...


Come sempre Miche si distingue per una progettazione avanzata e per l’utilizzo di materiali di altissima qualità, un paradigma che regala oggi il nuovo ingranaggio X2 RD, ennesimo colpo di classe di questa brillantissima azienda italiana. Si parla...


In questo settore, esattamente come in ambito motoristico, le case produttrici si affidano moltissimo ai test di laboratorio, ma  a volte serve la pura follia per mettere a dura prova nel mondo reale ciò che viene creato. La nuovissima EQUIPE...


Trek ha appena presentato le sue nuovissime selle Aeolus, selle dotate della tecnologia AirLoom, una matrice stampata in 3D che va a formare uno strato in grado di offrire un supporto strategico e tanto comfort in più. Già scelta dai...


Tenetevi forte: Doctorbike, negozio fisico situato in Corso Europa 82 a Magenta e negozio virtuale, predispone per i giorni 13 e 14 settembre un evento gratuito presso la sua struttura. Cosa si potrà fare? Provate in maniera esaustiva la nuova...


La linea NDR di Prologo diviene oggi più completa che mai grazie a  quattro nuove selle leggere e confortevoli, quattro nuovi prodotti che spiccano per polivalenza e sono stati studiati appositamente per la mountain bike cross-country e marathon. Abbiamo quindi...


Alé, il rinomato produttore di abbigliamento ciclistico di alta qualità, e eVent® Fabrics, leader nelle membrane traspiranti, impermeabili, resistenti alle intemperie e al vento, annunciano che la tecnologia stormburstLT di eVent, super leggera, rapida e altamente traspirante, è ora disponibile...


Arriva un importante aggiornamento riguardante Specialized Italia, una vera e propria svolta storica. «Dopo 36 anni di straordinario servizio, Ermanno Leonardi lascerà il ruolo di Amministratore Unico di Specialized Italia a partire dal 1° ottobre. Dal 1993, anno di fondazione della...


È uno degli uomini dell’anno, forse il nuovo dell’anno. Isaac Del Toro è una sorta di continuazione della “cantera” targata Uae Team Emirates XRG, il nuovo che avanza a rapidi passi, un rebranding di Tadej Pogacar, una sorta di continuazione...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024