Scripta manent
L’estate è piena...

L’estate è piena. E sulla stessa terrazza sul mare di Ischia dove un giorno dettavamo a caldo - e che caldo, si squagliava di emozione... - le impressioni sul Pantani che folgorava il Tour, oggi, domenica 22 luglio, al massimo ci chiediamo distrattamente chi abbia vinto la tappa di Luz Ardiden... Ha vinto Laiseka, buon corridore basco, dicono i bene avvertiti. Secondo Belli, per sentirci un po’ migliori. Armstrong conferma la sua maglia gialla, è un dovere di cronaca, lontano dal diritto sovrano della passione. Sulla terrazza sul mare, «da Ida», il televisore acceso inonda il pomeriggio di nuoto. I piedi di Thorpe, le spalle di Van den Hoogenband, stanotte Fioravanti e Rosolino. E prima ha devastato, a tutto volume, di motomondiale. Rossi, Melandri, Biaggi, al Sachsenring. Non ci bastava l’automobilismo, ci volevano pure le due ruote a motore, a sanzionare la nostra sconfitta sentimentale...

L’estate è piena, come nel luglio ’98. Come era stata un po’ pure nel 2000. Quell’estate pluriennale del mito che si era andata riempiendo dall’Alpe d’Huez e da Guzet Neige, nel ’95... E che aveva trovato un suo primo segnale, già, proprio a Luz Ardiden, nel ’94: secondo, dietro a Virenque e davanti a Pelliccioli, Pantani... Già, Pantani, perché solo su di lui va ad incentrarsi purtroppo il discorso, qualsiasi sia la costruzione della frase ciclistica, dal ’94 in qui.

L’estate è piena. Ed il ciclismo è diventato, sulle prime pagine dei giornali sportivi, un riquadro. O un’agenzia di riporto, per molti quotidiani politici. Solo un rettangolo. La fuga-bidone di Simon e Kivilev. Armstrong ed Ullrich. Armstrong solo. Armstrong più solo. Armstrong e Casartelli, gli indici al cielo ed attenti cortesemente a non esagerare sul tema, anche quelli in buona fede... Armstrong e la malattia guarita. Armstrong e l’Evento. Quell’Armstrong lì, «we have all the time in the world», per citare Louis, l’altro Armstrong. Quello che cantava.

L’estate piena, sulla spiaggia spalancata dei Maronti, è totalmente vuota di ciclismo. Nei visi della gente, nella curiosità dei bimbi, nell’interesse dei giovani.
Sono cresciuti troppo tutti, ci sembrano. Forse anche i nostri nipoti, i figli dei nostri amici, le nostre figlie. E tutti, sarà, sono cresciuti in fondo male. Per una nostra bugia, o per una troppo parziale verità.
«Papà, ma perché Pantani non c’é?». Vaglielo a spiegare. E vai a spiegare che non sai neanche più se sia stato un bene o un male, per il ciclismo e per noi, che ci sia stato un siffatto Pantani.
«Se ci fosse stato Pantani...», come dicono alla tv. Già, ma cosa mai significa?

Dopo lo champagne, tornare all’acqua minerale, dunque. E per giunta senza sapere assolutamente da quale polla sgorghi, e che non sia semmai banalmente inquinata anch’essa, quest’acqua di fonte. Garzelli, Belli, Piepoli, i claudicanti Bettini e Bartoli, la speranza che si anima timida e si ritrae subito, per un eccesso di mala sorte sgraziata, di Ivan Basso. È un Tour che gli altri, quelli non del ciclismo, osservano con una sorta di accidia dispettosa: «il vostro è uno sport finito», «ma chi vuoi che si interessi ancora al ciclismo, dopo quello che è successo al Giro?». E che noi, noi del ciclismo per amore e non per lucro e tantomeno per partito preso, viviamo ancora peggio. Troppo dolorosamente, vorremmo dirvi.

Vorremmo avere ancora il coraggio, di raccontare ben altro, a chi pensa che il ciclismo sia rassegnato alla loro scelta di zittirlo ’sto sport, a vantaggio di altri violenti e fittizzi, di altri più indecentemente lucrosi. Di raccontare ad esempio, trenta anni dopo, del Tour del ’71. Di Ocaña e di Merckx, di quel Luis-Ettore che distrugge tutti ad Orcieres Merlette e della tappa di Marsiglia vinta da Armani, nell’attacco rivincita in discesa di Eddy-Achille, della Revel-Luchon e della tragedia di Luis Ocaña, nella picchiata giù dal Col de Mente...

L’estate è piena di una sua memoria ferita. Ed il Tour 2001 ci ha consegnato, con un Lance Armstrong che si stacca sempre più dalla nostra possibilità di una sua totale comprensione, la distanza abissale della cultura del ciclismo dal ciclismo - e dallo sport - di oggi.

Gian Paolo Porreca, napoletano, docente universitario
di chirurgia cardio-vascolare, editorialista de “Il Mattino”
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Hai sempre desiderato vivere l’esperienza Specialized su strada o perderti tra sterrati e strade bianche? Da oggi il sogno diventa realtà. Grazie alla nuova promozione valida fino al 9 giugno 2025, potrai finanziare la tua prossima bici (o qualsiasi altro...


Rivisitazione e celebrazione, qui c’è un po’ tutto per la 108esima edizione del grande Giro. È pronta la nuova maglia RS ASOR , la maglia “ribaltata” di Assos in cui il rosa si fa verde, un gioco in cui comunque...


I nuovi prodotti Ulac, distribuiti in Italia da Ciclo Promo Components, sono destinati interamente a chi pratica bikepacking e godono di un rapporto qualità-prezzo davvero interessante. Il portafoglio Ulac Touring Case GT è perfetto sia in città che lungo i sentieri,...


Le prime volte, soprattutto quelle importanti, vanno celebrate a dovere: per Ursus, il Giro d’Italia 2025 rappresenta la prima volta alla Corsa Rosa da partner di una formazione World Tour, il Team Picnic-PostNL. Dopo varie partecipazioni al Giro d'Italia al...


La 785 Huez è la bici tuttofare di casa Look, un modello nato per chi desidera confrontarsi con sé stesso e con gli altri quando la strada comincia a salire. Scattante, leggera ed elegante, conquista su strada e si prende...


Progettate per assicurare un controllo senza pari, le scarpe Q36.5 Unique Pro uniscono tecnologie italiane di produzione all'avanguardia con una struttura che massimizza stabilità, potenza e comfort. Con un peso di appena 225g (taglia 42) e uno stack minimo di...


Il Rubino in casa Vittoria è un pneumatico iconico, un prodotto particolarmente apprezzato da chi pedala ogni giorno. Oggi il nuovo Rubino torna in aula versione completamente rinnovata che si pone al centro della gamma stradale Vittoria. Pur restando un...


Santini ha appena svelato la nuova collezione ufficiale dedicata al Tour de France e al Tour de France Femmes avec Zwift e la linea Maillot Jaune, un sentito omaggio alla grande corsa a tappe francese, alla sua storia, al suo...


Quella che avete appena visto in foto è la S-Works Tarmac SL8 Remco “Golden Season” LTD, un tributo all’anno da record di Remco Evenepoel che diventa limited edition visti i soli 272 esemplari disponibili in tutto il mondo. Da tempo non...


Il Giro d’Italia 2025 è per Miche un evento speciale. L’azienda trevigiana di ruote e componentistica per il ciclismo è alla sua prima esperienza come sponsor di un team UCI WorldTour. Ha stretto un contratto triennale con il team Groupama-FDJ...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
30 ANNI DI TUTTOBICI, VOTATE LA COPERTINA PIU' BELLA
Trenta copertine per raccontare la nostra storia: scegliete quella che per voi è la "copertina delle copertine"





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024