Scripta manent
Il ciclismo nel nome di padre

di Gian Paolo Porreca

Non ho fatto in tempo, a far leggere a mio padre quello che avevo scritto, su tuttoBICI e su Il Mattino, il quotidiano della mia città, sui sessanta anni di Merckx. Mio padre, ormai, e da qualche tempo sempre più veloce, non legge più i giornali che compra... O che mia madre gli manda a comprare, per dargli qualche
incombenza quotidiana, nel suo irreversibile letargo.
Ma a lui, che mi ha fatto respirare senza colpe il ciclismo, o un ciclismo senza colpe, vorrei dedicare questa riflessione mensile.

Alui: e ad un ciclismo inteso nel nome emblematico del padre, che sento così urgente in questi giorni di luglio, in attesa del Tour.
Oggi che non c’è più il mio e nostro “Tourmalet”, una rampa vicino alla casa di Carano, che hanno spianato di asfalto. E non potrò ricordargli di quando mi ingobbivo su quella bicicletta rossa - la mia prima - con le canne da donna, sulla quale però correvo come un ometto. O di un triciclo, peggio ancora, sul quale mi consentì di fare qualche decina di metri, buio fondo e le lucciole, su un infinito rettilineo di strada di campagna, quell’anno, quella sera che l’ultimo treno da Napoli perse la coincidenza con la corriera del paese. O di quella Bianchi‚ da corsa, che volle farmi attrezzare, con tanto di cambio e borraccia di latta, mica solo con il manubrio a corna di bue, come un ciclistino. (E che non era mai pronta, da quel modesto artigiano di paese: quanti appuntamenti rinviati, con la gloria). E la mia paura che potessero rubarmela, quei ragazzi di campagna che me la guardavano soltanto, invidiosi: o semplicemente ammirati. E lo sguardo di mio padre, fiero, che quella minaccia fittizia sapeva scacciare via con un gesto di mano: come l’insidia di un insetto domestico.

E non potrò raccontargli più di quelle riunioni “tipo pista”, per festeggiare la Festa del Lavoro, che si svolgevano a Napoli, sul lungomare di via Caracciolo. Di Sacchi e Plattner, Faggin e Messina, Baldini e Derksen. Di Maspes ed Harris. Ho ancora l’immagine impressa, non l’anno, ma il gesto, di quando mi portò a cavalcioni sulle spalle, per farmi vedere l’esito di una rivincita - l’ennesima - fra Antonio Maspes e Reginald Harris. E semmai di quando venne a raccattarmi sul traguardo di Fiuggi, Giro d’Italia ’73, primo Tullio Rossi, la prima volta che seguì una corsa vera..

Il ciclismo, nel nome del padre, sarebbe stata poi la sua attesa del Giro, per potermi leggere. E semmai il dispiacere per una non felice posizione, o uno spazio ridotto, sul giornale. O semmai il rimbrotto per come la Rai seguisse - molto male - il ciclismo, qualche tempo fa. Il ciclismo, era avere quel lettore speciale, il primo, che avremmo avuto e che non avremo più.
Quello per cui scrivevamo meglio: o meno peggio. Raddoppiando sempre in speranza almeno.
Ed il ciclismo nel nome del padre, ci ritorna elemento diversamente struggente e cardinale. Il padre di Cipollini e il padre di Scotto d’Abusco, oggi in ambascia, quello con cui correvamo in bici sulle salite di Ischia. Il padre di Figueras ed il padre di Illiano. Il padre di Pantani. Il padre di uno Zoetemelk e di un Merckx. Il padre dei gemelli Ochoa. Il padre di D’Amore, che il ragazzino se lo portava al mozzo. Senza ricorrere alla tragedia dei Monserè, padre e figlio, scomparsi allo stesso modo.

Ma ritrovando una lezione umana univoca, al di là del dubbio di colpe che restano patrimonio ambiguo della nostra fallibilità, nella morte di Alessio Galletti, morto in bici a 37 anni. Per quel mal di cuore, uguale o diverso cosa conta più al di là dei nostri giorni, che aveva già portato via in età acerba suo padre Edo. A doppiare il Capo Horn del ciclismo.

(Ti sarebbe piaciuta questa conclusione, e tutta la morale che resta nascosta, papà).

Gian Paolo Porreca, napoletano,
docente universitario di chirurgia cardio-vascolare,
editorialista de “Il Mattino”
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Hai sempre desiderato vivere l’esperienza Specialized su strada o perderti tra sterrati e strade bianche? Da oggi il sogno diventa realtà. Grazie alla nuova promozione valida fino al 9 giugno 2025, potrai finanziare la tua prossima bici (o qualsiasi altro...


Rivisitazione e celebrazione, qui c’è un po’ tutto per la 108esima edizione del grande Giro. È pronta la nuova maglia RS ASOR , la maglia “ribaltata” di Assos in cui il rosa si fa verde, un gioco in cui comunque...


I nuovi prodotti Ulac, distribuiti in Italia da Ciclo Promo Components, sono destinati interamente a chi pratica bikepacking e godono di un rapporto qualità-prezzo davvero interessante. Il portafoglio Ulac Touring Case GT è perfetto sia in città che lungo i sentieri,...


Le prime volte, soprattutto quelle importanti, vanno celebrate a dovere: per Ursus, il Giro d’Italia 2025 rappresenta la prima volta alla Corsa Rosa da partner di una formazione World Tour, il Team Picnic-PostNL. Dopo varie partecipazioni al Giro d'Italia al...


La 785 Huez è la bici tuttofare di casa Look, un modello nato per chi desidera confrontarsi con sé stesso e con gli altri quando la strada comincia a salire. Scattante, leggera ed elegante, conquista su strada e si prende...


Progettate per assicurare un controllo senza pari, le scarpe Q36.5 Unique Pro uniscono tecnologie italiane di produzione all'avanguardia con una struttura che massimizza stabilità, potenza e comfort. Con un peso di appena 225g (taglia 42) e uno stack minimo di...


Il Rubino in casa Vittoria è un pneumatico iconico, un prodotto particolarmente apprezzato da chi pedala ogni giorno. Oggi il nuovo Rubino torna in aula versione completamente rinnovata che si pone al centro della gamma stradale Vittoria. Pur restando un...


Santini ha appena svelato la nuova collezione ufficiale dedicata al Tour de France e al Tour de France Femmes avec Zwift e la linea Maillot Jaune, un sentito omaggio alla grande corsa a tappe francese, alla sua storia, al suo...


Quella che avete appena visto in foto è la S-Works Tarmac SL8 Remco “Golden Season” LTD, un tributo all’anno da record di Remco Evenepoel che diventa limited edition visti i soli 272 esemplari disponibili in tutto il mondo. Da tempo non...


Il Giro d’Italia 2025 è per Miche un evento speciale. L’azienda trevigiana di ruote e componentistica per il ciclismo è alla sua prima esperienza come sponsor di un team UCI WorldTour. Ha stretto un contratto triennale con il team Groupama-FDJ...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
30 ANNI DI TUTTOBICI, VOTATE LA COPERTINA PIU' BELLA
Trenta copertine per raccontare la nostra storia: scegliete quella che per voi è la "copertina delle copertine"





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024