Pedalare Rock, tre giorni di avventura in Romagna

di Giulia De Maio

Il ciclismo non poteva che ripartire dall’Emilia Romagna, la ter­ra della bici. Dopo avervi raccontato delle prime gare disputate a luglio, ora vogliamo illustrarvi la proposta cicloturistica offerta da questa regione che per prima e più di tutte ha investito sulle due ruo­te. Qualche settimana fa abbiamo trascorso tre giorni sulle strade e gli sterrati della Riviera alla scoperta di nuovi itinerari che vi consigliamo per le vo­stre prossime vacanze. Pedalando nel nostro Belpaese potreste avere la fortuna di incontrare un vostro mito, come è successo a noi con Vasco Rossi, che per quest’estate ha scelto la Ro­ma­gna e la bici perché «pedalare è rock».

DAY 1
La nostra avventura gravel ha inizio dall’Hotel Gambrinus di Riccione. Sveglia presto per evitare il caldo, colazione abbondante e via in sella. Nel Piazzale Roma abbiamo il piacere di incontrare Francesco Moser, in zona per registrare uno spot promozionale per la Ride Riccione 2021. Dopo aver salutato lo Sceriffo, ci mettiamo a ruota del CT Davide Cassani, presente in veste di presidente dell’Apt Emilia Ro­magna, e partiamo in direzione Val­conca e Montefeltro. Il primo bike tour in programma prevede 60 km con 750 metri di dislivello, principalmente su strade bianche. L’andatura tranquilla ci permette di ammirare una miscela irripetibile dal punto di vista storico e na­turale, grazie a colline, campagne, vi­gneti e uliveti, rocche e borghi fortificati dal ricco passato. Il fiume, che nasce dal monte Carpegna ad oltre 1200 me­tri, con il suo corso ha segnato il territorio, attraversando colline prima di allargarsi in una vasta piana che defluisce fino a Cattolica e Misano, dove in­contra il mare. Questa volta non ci sia­mo messi alla prova sulla salita su cui si testava il Pirata Marco Pantani, ma da buoni cicloturisti abbiamo preferito immergerci in un paesaggio ricco di co­lori, profumi e sapori. Nel borgo me­dioevale di Mondaino, al confine tra la Romagna e le Marche, abbiamo visitato il mulino Porta di Sotto e degustato il prelibato formaggio di fossa realizzato, una volta all’anno, nella roccia arenaria miocenica, vanto di questa zona d’Italia. Prima di rimetterci in marcia, doveroso un giro della piazza a pianta semicircolare, teatro principale delle sfide del tradizionale Palio del Daino di metà agosto.
Posta ai confini coi territori che appartenevano al Ducato di Urbino, tutta la valle che abbiamo attraversato in bici è disseminata di castelli eretti dai Ma­la­testa, una delle famiglie più importanti e potenti del XV secolo, a difesa dei propri possedimenti riminesi. Pas­sando da Saludecio ammiriamo palazzi di pregio, una piccola cattedrale e i suoi caratteristici murales. Superato un guado e fotografati i bellissimi campi di girasole, attraverso il Parco del Con­ca ritorniamo alla base perché pedalare è meraviglioso ma… il mare ci aspetta.
Dopo un meritato tuffo sotto il sole di Riccione, ci spostiamo a Rimini per la serata.
Immancabile una passeggiata nello splendido Borgo San Giuliano, l’antico quartiere dei pescatori reso celebre dalla figura di Federico Fellini. Per finire questa prima giornata di vacanza in Romagna non poteva mancare un’ottima cena a base di pesce accompagnato da un buon vino bianco frizzante. Senza esagerare, però, perché domani c’è ancora da pedalare.

DAY 2
La seconda giornata del nostro bike tour in Romagna ci ha regalato un in­contro a sorpresa davvero speciale: Va­sco Rossi. Il menù prevedeva 80 km con 800 metri di dislivello, da Riccione su e giù per dolci colline fino alla Roc­ca di Verucchio, tra girasoli, vigneti, balle di fieno e campi di rara bellezza. Infor­cata la nostra gravel, messa a punto per noi dall’ex professionista En­rico Rossi, che oggi di lavoro fa il mecca­nico/ac­compagnatore per i nu­merosi cicloturisti che scelgono la Ri­viera per le proprie vacanze, prendiamo la ciclabile della Marecchia. Sotto il sole, percorriamo tratti di strade bianche semplici e ben tenute. Mentre chiacchieriamo con alcuni colleghi scorgiamo, in direzione opposta un volto noto anzi arcinoto e, con la faccia tosta che ci contraddistingue, decidiamo di fermarlo e chiedergli una foto. In sella alla sua e-bike ci siamo imbattuti niente meno che in Vasco Rossi.
«Pedalare è rock, senz’altro» risponde gentile alla nostra provocazione. «I concerti in questo anno del c… (intendo coronavirus, ovviamente) mi mancano da matti, ma mi sfogo e tengo in forma andando in bici» ci racconta, svelandoci che ogni giorno percorre circa 30 km dal Grand Hotel di Rimini a Verucchio, attraverso la bicipolitana che da Porto Canale conduce al Ponte di Tiberio, per poi imboccare la ciclabile sterrata su cui lo abbiamo incontrato, che permette di raggiungere il confine con la Toscana.
Alla ruota del Blasco, che in genere pedala in compagnia di un amico, si forma spesso una lunga fila indiana di fans con i quali si dimostra molto di­sponibile, come lo è stato con noi, che non abbiamo resistito e per farci due chiacchiere lo abbiamo interrotto du­rante la sua sgambata quotidiana. Do­po questo piacevole incontro fuori programma, ancora emozionati dall’essere incappati in una leggenda della musica italiana e non solo, rimontiamo in sella verso uno dei borghi più belli d’Italia. Arrivati alla Rocca Malatestiana di Ve­rucchio, costruita da Sigismondo Ma­lat­esta nel 1449, ci godiamo la vista di un panorama da togliere il fiato che spazia dall’Adriatico alle più alte vette del crinale appenninico.
Dopo esserci rifatti gli occhi, è tempo di far contento lo stomaco con la degustazione presso l’Azienda Agricola Frontali “Il Germoglio”. Rifocillati, torniamo verso Riccione passando dal centro di Rimini che ieri ci ha folgorato per la sua vitalità. Dopo un salto in Piazza Malatesta, al Ponte di Tiberio e alla nuova darsena, ci concediamo un po’ di meritato riposo in spiaggia. Sotto l’ombrellone riflettiamo su quanto la bici sia una passione contagiosa. Può avvicinare persone che immaginiamo inarrivabili.
Oggi ne abbiamo avuto l’ennesima prova. Grazie Vasco per la chiacchierata. In attesa di rivederti sul palco, buon proseguimento di vacanza e buone pedalate.

DAY 3
L’ultima tappa del nostro bike tour in Emilia Romagna parte da San Gio­vanni in Marignano, la cui Notte delle Streghe sancisce per tradizione l’inizio dell’estate della Riviera Romagnola. In occasione del solstizio d’estate turisti e visitatori ogni anno affollano vicoli e piazze in attesa di incontrare magiche presenze, assaggiare prodotti tipici e specialità incantate e perdersi nel mercatino tra erbe, spezie e magiche pietre. Dopo aver scovato ieri, a sorpresa, Vasco Rossi in sella alla sua ebike, oggi siamo andati “a caccia” di un altro Rossi leggendario: Valentino. Da Ric­cione ci siamo diretti verso Tavullia, ter­ra di piloti e motori, che ha dato i natali a VR46, e per questo è conosciuta in tutto il mondo. Buttato un occhio al suo ranch e ai panorami marchigiani che ci circondano, pedaliamo di buona lena tra strade bianche e campi colorati, ripidi strapiombi e incantevoli paesaggi lungo la falesia del Monte San Bartolo, che si tuffa in acqua per un tratto di 10 chilometri formando piccole baie e insenature raggiungibili in barca o dai sentieri che la tratteggiano. Per chi volesse ripetere questo giro consiglio vivamente di portarsi dietro il costume da bagno: vien proprio voglia di fare un tuffo in mare, soprattutto se fa caldo come in questi giorni. Al­trettanto suggestivo è il panorama dei borghi che fanno capolino lungo la strada, come Fiorenzuola di Focara e Castel di Mezzo, impreziositi qui e là dalla vista di incantevoli ville. Bel­lissima da affrontare in gravel la salita “i mandorli”. Ultima fatica di giornata per raggiungere Gabicce Monte e go­derci una meritata pausa caffè presso Via Panoramica, elegante bike corner che si sta affermando come il crocevia di ciclisti locali e stranieri che pedalano tra Emilia Romagna e Marche. Pur­troppo il treno per rientrare a Milano ci attende, quindi non possiamo rilassarci come vorremmo e dobbiamo ri­mandare alla prossima volta un giro sulla Panoramica, che la domenica mat­tina dalle 6.30 alle 12.30 è bandita alle auto a favore di ciclisti, runner ed escursionisti. Un paradiso! Ritornati a Riccione, eccoci davanti alla fontana di To­nino Guerra “Il bosco della pioggia...” e le gocce d’acqua di quella che è stato il nostro punto di ritrovo in questi giorni bagnano i pensieri mentre il Garmin ci dice che abbiamo percorso 60 km e 700 metri di dislivello. I  nu­meri non bastano a raccontare quanto ci resta nelle gambe e nel cuore dopo questa tre giorni. Appena potremo, torneremo di certo #InEmilia­Ro­ma­gna alla scoperta di altri percorsi tutti da vivere, ovviamente in compagnia della nostra bici.

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