Editoriale

di Pier Augusto Stagi

ACQUA PASSATA. Se fosse un corridore sarebbe incontenibile, se fosse un organizzatore sarebbe infaticabile, se fosse medico e medico lo è sarebbe semplicemente instancabile, ma visto che sto parlando di Giancarlo Brocci è forse più giusto dire che il papà dell’Eroica è imprevedibile, perché non catalogabile e quindi omologabile. È spirito libero, aria fresca e acqua pura. Ha una bella testa, nel senso che è uomo pensante, ma anche di carattere.
Se fossi prevenuto non scriverei quello che sto per scrivere, perché ai tempi del Giro Bio non ce le siamo mandate a dire. Lui ha creato un format rivoluzionario, io l’ho duramente criticato per una mera questione di comunicazione e marketing: quindi di ricaduta sull’ambiente del ciclismo. Il messaggio che era passato era fin troppo chiaro: il suo Giro Bio era duro e puro, tutto il resto pronto per la discarica. Questo assioma non l’ho mai accettato, ma questa è acqua passata.

STRADE EROICHE. Ora c’è un Brocci che torna sui suoi passi e sulle sue strade, che da sempre sono da scoprire e ritrovare, strade da riproporre e ripercorrere. Non è una novità, per andare avanti è spesso necessario tornare per un attimo indietro. C’è anche il caso che un buon riposo aiuti a comprendere meglio la situazione, per poi riprendere il cammino più spediti. È il caso del nostro beneamato sport, in questo caso professionistico, coniugato sia al maschile che al femminile.
Ci sono da trovare nuove strade e nuove formule, per rendere il nostro sport più contemporaneo e meno scontato: più appetibile. Non è un caso che la “Strade Bianche”, nata dalla polvere dell’Eroica solo tredici anni fa, sia già una classica, una delle corse più amate dai corridori e da chi segue lo sport del ciclismo. Non è un caso che uno dei massimi interpreti della bici come Peter Sagan lamenti la prevedibilità di uno sport che sta perdendo la forza dell’impresa e della narrazione. Brocci si è recato qualche settimana fa ad Aigle, dove ha incontrato il capo del movimento ciclistico internazionale, David Lappartient. Sul tavolo l’idea di fare qualcosa per il nostro sport, per renderlo meno soporifero, prevedibile e scontato, quindi eccezionale ed esclusivo. Anche se è bene dirlo subito: per rendere qualcosa eccezionale è necessario che resti unico. Quindi, non facilmente repricabile. Ma visto che al momento non si conoscono i contorni di questa nuova proposta “gravel”, è bene aspettare. Rischierei di scivolare sulla ghiaia, e di finire fuoristrada.

CHIEDE STRADA. È lo sport del coraggio e della resistenza, del viaggio e della conoscenza. È lo sport del tempo perso e conquistato, del limite superato o appena sfiorato. È lo sport dell’uomo che si mette in gioco affiancato da una squadra, anche se poi è l’esaltazione della solitudine. Ma è anche, e soprattutto, lo sport della strada.
Sulla carta e nelle carte presentate da Brocci a Lappartient c’è l’idea di creare una selezione di Under 23 (io lo allargherei anche alla massima serie), da portare a gareggiare nel Sud del Mondo, in luoghi eroici ed esotici, dove il grande ciclismo non è praticamente mai stato. Circa 50 ragazzi provenienti da ogni angolo del mondo. Tutti i partecipanti saranno ospitati in strutture comuni, anche mobili. Brocci ha presentato un format di fattibilità per un ciclismo pionieristico da fare con bici da strada su strade bianche; su distanze più lunghe e con partenze notturne; prove senza assistenza tecnica e con i soli rifornimenti a terra; senza supporti tecnologici e con rapporti di velocità limitati; metodi di alimentazione ed allenamento meno maniacali, atti a valorizzare il talento e le diversità. Ora viene la parte più difficile, trovare una quadra e mettere in pratica qualcosa di bello e suggestivo.

MILANO-ROMA. Insomma, c’è tanto di Brocci, c’è molto dell’utopia di Giancarlo. Non so quanto e a cosa attingerà Lappartient, ma è chiaro che strade sterrate, corridori privi di misurazioni di potenza che si assistono da soli e che corrono anche di notte, possono essere una via, anche molto suggestiva da percorrere. Ma a Giancarlo, già che ci sono, vorrei anche suggerirne un’altra: la Granfondo Milano-Roma è rimasta nell’immaginario di tanti sportivi italiani e non solo. Fu corsa nel 1979, per un desiderio di ciclismo d’antan, ma per l’epoca troppo audace. Ora, anche questo tipo di corsa potrebbe avere il suo seguito, il suo fascino, il suo perché. I tempi mi sembrano maturi, anche tra i corridori di alto livello e i loro dirigenti sportivi. Le strade bianche sono sicuramente una strada da percorrere: ma non è la sola.

Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Vuoi sostenere pienamente la tua crescita muscolare ed il recupero dopo intensi workout in palestra? EthicSport ha appena lanciato un prodotto che potrebbe rivoluzionare tutto: ecco a voi Whey PRO+, l’innovativa proteina in polvere che combina il meglio del meglio....


La nuova sella Nago R4 PAS AGX, una sella semi-tonda caratterizzata da un evidente e caratteristico T-shape, è l’elemento con cui Prologo va a completare la linea di selle AGX, quella che per intenderci è destinata ad una buona parte di...


Oggi  Colnago torna ufficialmente nei velodromi con un modello pronto a fare storia, ovvero il nuovo T1RS. In questa modernissima bici da pista si concentra quanto di straordinario è stato fatto da Colnago con i progetti TT1 e Y1RS. ...


"Il paradigma dell'alimentazione nel ciclismo per fortuna è cambiato rispetto a quando si pensava più che altro a trasportare sulla bici un corpo più leggero possibile. Quando si è capito che gli standard di allenamento erano di dominio di tutti...


In ASSOS la definiscono senza mezzi termini il capo invernale per eccellenza, una giacca progettata per consentire prestazioni elevate anche quando il freddo è pungente. Il limite per diversi capi invernali non riguarda certo il grado di isolamento termico, ma...


La novità era nell’aria e dopo le varie prove sul campo nelle più importanti manifestazioni gravel al mondo, arriva oggi con tutta la sua forza la nuova piattaforma Super Record 13 wireless con le sue tre declinazioni: Road, Gravel, All...


Se i pedali Kéo prodotti da LOOK Cycle sono un’assoluta garanzia in termini di prestazioni e affidabilità, arriva oggi quello che potremmo definire un vero potenziamento del prodotto, un potenziamento in grado di cambiare le regole in termini di sicurezza....


Pare che l’idea di partenza sia proprio questa, ovvero quella di interpretare un nuovo concetto di occhiale sportivo in cui tra lente e montatura non ci sono confini, ma solo totale continuità. Vediamola così, anzi, parliamo di integrazione visto che...


Consideriamola l’età del cambio di ritmo, una sorta di giro di boa ed è così che una volta compiuti i cinquanta anni dovremmo prendere in esame alcuni aspetti che prima non prendevamo affatto in considerazione. Cambiano i tempi di recupero,...


Cosa ci fa un CEO da miliardi di euro con un due volte vincitore del Giro d'Italia? Venerdì 3 ottobre atleti e staff della Polti VisitMalta hanno avuto l'occasione di confrontarsi con un mentore speciale. Un uomo che non proviene...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
OSCAR TUTTOBICI 2025. SCEGLIETE IL MIGLIOR TECNICO ITALIANO DELL'ANNO
Dieci candidati, tocca a voi assegnare il Gran Premio Fondazione Iseni y Nervi





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024