Editoriale

di Pier Augusto Stagi

ROULETTE RUSSA. Anche il Tour modello Hollywood Party è andato in archivio, devo solo capire se la regìa è stata curata da Christian Prudhomme, il numero uno della Grande Boucle, o da Blake Edwards. Devo accertarmi che quello visto al Tour non fosse Peter Sellers anziché Chris Froome, e la Gendarmerie non fosse davvero coordinata, guidata e illuminata da quel genio dell’ispettore Clouseau.
L’avete visto tutti, cari amici di tuttoBICI, il Tour di quest’anno. Una corsa bloccata, monotona e prevedibile come poche altre volte, da festival mondiale dello sbadiglio. Certo i corridori si sono fatti un mazzo tanto, hanno corso a ritmi folli, ma il percepito, quello che è arrivato nelle case degli italiani, è stato uno spettacolo desolante, risvegliato solo da una Gendarmerie guidata dal sapiente ispettore Clouseau, il quale ha provato inutilmente a svegliare i corridori dai torpori estivi.
La palpebra calava, e i corridori cadevano sotto i colpi dei pugni, degli sputi, delle cinghiate da macchina fotografica. Intossicati da fumogeni e spray urticanti al peperoncino: non c’è stato verso, loro, i corridori, imperterriti hanno continuato a pedalare come se nulla fosse, senza che succedesse nulla. Il prossimo anno consigliamo all’organizzazione di inserire nelle tasche posteriori delle magliette dei corridori delle bombe ad orologeria: alcune vere, alcune a salve, in modo da creare una sorta di “roulette russa” sulle rotte di Francia. Lo spettacolo è assicurato.

AI MIEI TEMPI.Ai miei tempi. Ai miei tempi facevo questo o quello. Ai miei tempi sì che era ciclismo. Oggi i corridori non hanno coraggio, non osano, non provano, non fanno questo o non fanno quello. Quante volte l’avete sentito e quante volte l’avete detto anche voi. Io, mai. Oggi i corridori non sono paragonabili minimamente a quelli di ieri. Oggi i corridori non possono più bluffare, il livello è altissimo e le differenze minime: quindi il risultato è di assoluta frustrazione. Almeno nei Grandi Giri e nelle grandi Classiche Monumento, vivono con una telecamera fissa davanti al loro naso e un braccialetto elettronico sul sedere. Devi pedalare e basta, e lo fanno. Senza attaccarsi al calzoncino dei compagni di squadra; senza fare scie dietro ad una moto o alla propria ammiraglia perché c’è la VAR in agguato che ti penalizza; senza procedere ad andatura turistica come si faceva fino alla fine degli Anni Ottanta, quando i corridori decidevano di aprire il gas solo nel momento in cui l’elicottero della tivù si levava sulle loro teste. Adesso le tappe sono trasmesse integralmente. Tutti vedono tutto. E poi ci sono i social, che fanno il resto e completano la gogna mediatica, alla quale tutti compartecipiamo. Ai miei tempi, ai miei tempi, ai miei tempi: non ne posso più di questa litania. Io di quei tempi faccio parte, ma sono anche contemporaneo e ho gli occhi per vedere e osservare, ma fatevene una ragione, i corridori di oggi non hanno via di scampo. Tra telecamere, “go pro”, sensori e radioline, a loro tocca solo stare zitti e pedalare. 

DONNE FUORI DAL MONDO. La Trek-Segafredo ha annunciato la nascita di una squadra femminile, che a partire dal 2019 affiancherà quella maschile e si avvarrà delle prestazioni di una delle più belle realtà mondiali: Elisa Longo Borghini. Ormai il solco è stato tracciato, e saranno tante le squadre di World Tour che nei prossimi anni coniugheranno al femminile la loro attività agonistica. È lo sport in genere che lo sta facendo, l’altra metà del cielo interessa anche al calcio che con la Juventus ha certamente fatto fare quest’anno il salto di qualità a tutto il movimento pallonaro femminile e si appresta a fare piroette ed evoluzioni profonde nei prossimi anni. Questo per dire che cosa? Che lieviteranno costi e trattamenti, il ciclismo femminile giustamente crescerà, ma ho chiara l’impressione che nel volgere di un paio di anni, anche nel ciclismo femminile, l’Italia del pedale diventerà periferia del mondo. Non siamo attrezzati e dormiamo sonni profondi. Avremo squadre juniores e una, massimo due formazioni “elite”: forse. Faticheranno ad uscire dai confini nazionali. Le donne d’Italia, le più brave, saranno nel mondo, noi come movimento di squadre fuori. Proprio come in campo maschile: evviva la parità.

Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Dovete trasportare la vostra gravel in aereo e siete pieni di dubbi? Metteteli da parte e per farlo puntate sulla Aerocomfort 3.1 Gravel di Scicon Sports, la nuova borsa porta bici che punta tutto su robustezza e praticità, ovvero tutto...


Vuoi sostenere pienamente la tua crescita muscolare ed il recupero dopo intensi workout in palestra? EthicSport ha appena lanciato un prodotto che potrebbe rivoluzionare tutto: ecco a voi Whey PRO+, l’innovativa proteina in polvere che combina il meglio del meglio....


La nuova sella Nago R4 PAS AGX, una sella semi-tonda caratterizzata da un evidente e caratteristico T-shape, è l’elemento con cui Prologo va a completare la linea di selle AGX, quella che per intenderci è destinata ad una buona parte di...


Oggi  Colnago torna ufficialmente nei velodromi con un modello pronto a fare storia, ovvero il nuovo T1RS. In questa modernissima bici da pista si concentra quanto di straordinario è stato fatto da Colnago con i progetti TT1 e Y1RS. ...


"Il paradigma dell'alimentazione nel ciclismo per fortuna è cambiato rispetto a quando si pensava più che altro a trasportare sulla bici un corpo più leggero possibile. Quando si è capito che gli standard di allenamento erano di dominio di tutti...


In ASSOS la definiscono senza mezzi termini il capo invernale per eccellenza, una giacca progettata per consentire prestazioni elevate anche quando il freddo è pungente. Il limite per diversi capi invernali non riguarda certo il grado di isolamento termico, ma...


La novità era nell’aria e dopo le varie prove sul campo nelle più importanti manifestazioni gravel al mondo, arriva oggi con tutta la sua forza la nuova piattaforma Super Record 13 wireless con le sue tre declinazioni: Road, Gravel, All...


Se i pedali Kéo prodotti da LOOK Cycle sono un’assoluta garanzia in termini di prestazioni e affidabilità, arriva oggi quello che potremmo definire un vero potenziamento del prodotto, un potenziamento in grado di cambiare le regole in termini di sicurezza....


Pare che l’idea di partenza sia proprio questa, ovvero quella di interpretare un nuovo concetto di occhiale sportivo in cui tra lente e montatura non ci sono confini, ma solo totale continuità. Vediamola così, anzi, parliamo di integrazione visto che...


Consideriamola l’età del cambio di ritmo, una sorta di giro di boa ed è così che una volta compiuti i cinquanta anni dovremmo prendere in esame alcuni aspetti che prima non prendevamo affatto in considerazione. Cambiano i tempi di recupero,...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
OSCAR TUTTOBICI 2025. SCEGLIETE IL MIGLIOR TECNICO ITALIANO DELL'ANNO
Dieci candidati, tocca a voi assegnare il Gran Premio Fondazione Iseni y Nervi





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024