KASK, azienda italiana specializzata nella produzione di caschi di alta qualità ha fornito maggiori informazioni sulle proprie procedure di test di sicurezza che misurano le prestazioni dei caschi da ciclismo rispetto agli impatti rotazionali. Eseguito presso Newton Lab, un laboratorio di prova certificato e indipendente con sede a Milano, il KASK ROTATIONAL IMPACT WG11 TEST attinge dagli studi di esperti del settore e del mondo accademico per migliorare il modo in cui i caschi vengono valutati rispetto alle forze rotazionali. Gli utenti potranno, al momento dell’acquisto di un casco, osservare il logo KASK ROTATIONAL IMPACT WG11 TEST applicato sui prodotti, un marchio che garantisce che il casco è stato rigorosamente testato in relazione ai diversi tipi di impatto che possono presentarsi durante una caduta in bicicletta.
Perchè nasce KASK ROTATIONAL IMPACT WG11 TEST?
Ogni casco prodotto nel mondo deve essere testato rispetto a una serie di standard del settore e superare una soglia minima di sicurezza per conformarsi alle normative di produzione e successiva commercializzazione dell’area geografica in cui è distribuito. In qualità di produttore leader in diverse discipline sportive, KASK oltrepassa tali standard sottoponendo i suoi caschi a rigorosi test aggiuntivi a quelli previsti dalle norme.
Poiché nel mondo del ciclismo non esistono degli standard che tengano conto degli impatti rotazionali, KASK ha introdotto il proprio protocollo di test nel 2019 per rispondere a tale esigenza. Il protocollo evidenzia come ogni casco della gamma protegga da tali impatti.
Come vengono testati i prodotti KASK?
Negli ultimi anni, numerosi studi scientifici hanno dimostrato l'importanza della protezione dagli impatti rotazionali e KASK ha sviluppato il suo ROTATIONAL IMPACT WG11 TEST per rispondere a tale esigenza. L’applicazione di tale protocollo di test dimostra che i prodotti KASK sono tra i caschi da ciclismo più sicuri sul mercato. Il KASK ROTATIONAL IMPACT WG11 TEST è stato ispirato dallo standard ECE 22.06 dei caschi da moto sviluppato dalle Nazioni Unite, che include un test di impatto rotazionale.
Durante i test, i caschi da ciclismo testati da KASK sono montati su teste di prova di diverse taglie e poi lasciati cadere contro un'incudine inclinata a 45° con una velocità minima di impatto di 6 m/s. I caschi vengono colpiti in diverse aree della superficie esterna per garantire che proteggano i ciclisti da tutti i tipi di rischi.
I risultati
Nella ricerca di una sicurezza sempre maggiore, KASK conduce tutti i test in un laboratorio indipendente e certificato utilizzando teste di prova della serie EN960 che si caratterizzano per un coefficiente di attrito di 0,3.
Ogni casco ottiene un valore BrIC (Brain Injury Criteria) che è determinato dalle sue prestazioni contro impatti sia lineari che rotazionali: in altre parole BrIC è un algoritmo che definisce il potenziale livello di lesione al cervello. Per semplificare: più basso è il valore BrIC, minore è il rischio di commozione cerebrale. Il valore BrIC non dovrebbe mai superare 0,68 e finora tutti i caschi KASK non hanno mai raggiunto un valore superiore a 0,39, dimostrando la loro ottima protezione contro gli impatti rotazionali.
Diego Zambon, General Manager di KASK, ha dichiarato: «Da quando abbiamo introdotto il nostro KASK ROTATIONAL IMPACT WG11 TEST nel 2019, questo protocollo ha rivoluzionato il modo in cui valutiamo la sicurezza del casco. Di conseguenza, siamo in grado di offrire caschi che non solo hanno un design ricercato e permettono ai ciclisti che li indossano di massimizzare le loro performance, ma offrono anche il miglior livello possibile di protezione. Abbiamo imparato molto dalla nostra ricerca in questo settore e la nostra esperienza e competenza continueranno a svolgere un ruolo fondamentale nel modo in cui integriamo nuovi materiali e tecnologie nella nostra gamma di caschi».